Dopo essersi riunito per circa quattro ore ieri, il cda di Premafin ha deliberato di aggiornare i lavori a lunedì. L’aggiornamento è stato «ritenuto necessario per consentire un opportuno approfondimento, da effettuarsi anche con il supporto di consulenti legali e finanziari, della copiosa documentazione pervenuta alla società» negli ultimi giorni». Il riferimento è alla relazione illustrativa alla richiesta di convocare con urgenza un’assemblea straordinaria Premafi n effettuata il 25 giugno dal custode giudiziale delle azioni Premafi n intestate ai trust off-shore Heritage ed Ever Green e alla nuova proposta formulata da Sator e Palladio alla controllata Fondiaria-Sai e trasmessa per conoscenza giovedì sera alla controllante Premafi n, che intende verifi carne quanto prima la «percorribilità» e le «valenze » per la stessa Premafi n. I due punti sono connessi, in quanto il custode giudiziale ha chiesto una nuova assemblea per il «riesame ed eventuale revoca» della delibera assunta dall’assemblea del 12 giugno, che aveva approvato l’aumento di capitale da 400 mln riservato a Unipol, ritenendo che quell’assemblea non sia stata posta nelle condizioni di poter comparare l’offerta di Unipol con quella di Palladio-Sator. «Oggi», aggiunge la nota, «il cda Premafi n ha anche preso atto della richiesta pervenuta, sempre giovedì sera, da parte di Limbo invest (che fa capo a Paolo Ligresti, ndr) di procedere (ai sensi dell’articolo 2367 c.c.) alla convocazione senza ritardo di un’assemblea ordinaria di Premafi n per la revoca degli amministratori in carica e la nomina di un nuovo cda». Di fronte ai continui rinvii e posticipi messi in atto dalle società del gruppo Ligresti, anche ieri è tornata in campo Unipol, che, in una nota, ha invitato il cda e il collegio sindacale di Premafi n a procedere con l’aumento di capitale deliberato il 12 giugno, sottolineando che se ciò non dovesse accadere, si verifi cherà «un grave adempimento». Ugf ha ribadito i diritti acquisiti e ha ricordato che il 20 luglio è la data ultima perché essa sottoscriva l’aumento di capitale. Se l’operazione non andasse a buon fi ne, avverte infi ne Ugf, «l’accordo di investimento dovrà intendersi defi nitivamente risolto e privo di effi cacia, con tutte le conseguenze pregiudizievoli sopra illustrate, anche nei confronti di tutti gli azionisti Premafi n», conclude il documento. © Riproduzione riservata