Il questionario somministrato alle famiglie italiane dalla  Banca d’Italia in occasione della rilevazione del 2010 dell’indagine sui bilanci contiene, come ogni anno, una  sezione dedicata al comportamento assicurativo della  famiglia.  All’interno della sezione vi è  la richiesta ai  capifamiglia inclusi nel campione di dichiarare se uno o  più membri del nucleo familiare siano in possesso di  una polizza sanitaria (intesa come polizza malattia e  infortuni) e l’ammontare speso nell’anno per  acquistarla.

Le stime legate alle rilevazioni del 2010  registrano un  aumento, rispetto al 2008, della percentuale di famiglie  italiane in possesso di almeno una polizza malattia e/o  infortuni: il 5,5% del totale delle famiglie residenti in  Italia  (circa 1,33 milioni di famiglie su 24,1 milioni) contro il 5% del 2008 (1,2 milioni su 24,2 circa).

L’aumento è diffuso in tutte le aree geografiche e  in  particolar modo  al Nord, dove la quota di famiglie assicurata è salita al  7,6% (6,7% nel 2008), seguito  dal Sud e dal Centro, entrambi con un aumento di 0,4 punti percentuali (rispettivamente da  0,9% a 1,3% e  da 6,8% a 7,2%).

L’aumento  nella diffusione delle polizze sanitarie  è  concentrato per le famiglie il cui capofamiglia è  lavoratore dipendente, mentre si è riscontrato un leggero calo nella diffusione delle suddette polizze  sia per le famiglie di lavoratori autonomi sia per  i lavoratori in condizione non professionale.

Per i lavoratori dipendenti, categoria diminuita di circa 257 mila unità, la quota di famiglie assicurate è aumentata dal 4,2% del 2008 al 5,8% del 2010 (pari, in valore assoluto, a circa 148 mila unità).

Per le famiglie  in  condizione non professionale e  per i lavoratori dipendenti la quota assicurata si è ridotta di 0,2 punti percentuali per le prime e 0,3 per i secondi (2,7% e 12,7%, rispettivamente, nel 2008). Il calo registrato per i lavoratori autonomi riflette l’aumento di circa 93 mila unità della  categoria non compensato da un proporzionale aumento  del numero di assicurati, rimasto quasi  invariato (487 mila unità circa).

La relazione tra diffusione delle polizze sanitarie e livello del reddito del capofamiglia  continua ad essere crescente (pur con un sostanziale equilibrio tra il I e il II quintile). Nel 2010 la percentuale dei nuclei familiari  all’interno del V quintile della distribuzione del reddito che ha fatto ricorso a coperture private era del 16,3%  (+0,2 punti percentuali rispetto al 2008);  la crescita è stata  lievemente più marcata all’interno del I, II e III  quintile mentre  è continuata la  riduzione  della diffusione di  polizze sanitarie  all’interno del IV  quintile (dal 4,4% del 2008 al 4,2% del 2010).

Fonte: ANIA Trends