Il portafoglio dei titoli di debito registra nel 2011 un incremento del 10% circa dei titoli di Stato quotati e non quotati dell’ area OCSE (nel 2010: +18%), con un’incidenza sul totale delle attività del 58,4% (55,2%

nel 2010). Nei rami vita e nei rami danni, i medesimi rappresentano, rispettivamente, il 72,5% ed il 63,3% del complessi dei titoli di debito (2010: 68,2% e 62,4%).

La presenza di obbligazioni corporate è calata in termini di importi del 7,4%; il loro peso percentuale sul totale delle attività a copertura è ulteriormente diminuito, passando dal 26% del 2010 al 23% circa del 2011.

La composizione del portafoglio dei titoli di debito, in base alla tipologia del tasso di interesse, evidenzia il consolidamento della propensione verso il complesso dei titoli a reddito fisso, comprensivo degli zero coupon (+7,4% circa), il cui peso sull’investimento complessivo in obbligazioni è passato dal 79,8% del 2010 all’82,2% circa nel 2011. I l fenomeno ha interessato essenzialmente la gestione vita (+8%) per la quale il comparto del reddito fisso ha rappresentato l’84,1% dei titoli di debito nel 2011 (81,6% nel 2010); anche per quella danni, si evidenzia un incremento di titoli a reddito fisso (circa il 2%) permanendo tuttavia stabile il relativo peso sul totale delle obbligazioni in portafoglio (67,6% nel 2011; 66,6% nel 2010).

La composizione per durata residua dei titoli a reddito fisso in portafoglio nei rami vita, evidenzia che l’incidenza maggiore è quella dei titoli a più lunga durata residua (i quali rappresentano il 54% circa)

che tuttavia risulta in decremento di circa 4 punti percentuali rispetto alla composizione 2010, a favore sia di quelli con una durata residua intermedia, tra i due ed i cinque anni (incidenza passata dal 22% al 23%), il cui ammontare è cresciuto del 14% che di quelli a più breve (incidenza dal 21% al 23,4%), il cui ammontare, rispetto al 2010, ha registrato un incremento, del 21%.

Con riferimento alla gestione danni si riduce lievemente l’incidenza dei titoli con durata residua superiore ai 5 anni (28,6% nel 2010; 27,7% nel 2011) mentre è in aumento quella dei titoli con durate intermedie (27,6% nel 2010, 31,6% nel 2011) e diminuisce quella con durata residua inferiore ai due anni (43,8% nel 2010; 40,7% nel 2011).

Fonte: ISVAP, Relazione annuale 2011