Non finiscono i guai per la famiglia Ligresti. Dopo il recente intervento dell’Isvap, anche la Consob entra a gamba tesa sul gruppo Fonsai contestandone la gestione. La commissione guidata da Giuseppe Vegas ha infatti contestato alcune voci del bilancio 2011 della compagnia assicurativa che dovrebbe fondersi con Unipol, chiedendo chiarimenti in merito al consiglio di amministrazione. Secondo quanto stabilito dalla Consob, il board di Fonsai ha ora due settimane di tempo per fornire le proprie controdeduzioni. Dopo averle esaminate e valutale, l’Authority avrà quindi tre possibilità: accettare le risposte di Fonsai e dichiararsi soddisfatta dei chiarimenti oppure, nel caso in cui le controdeduzioni non bastassero a fugare i dubbi, impugnare il bilancio chiedendo al Tribunale civile di annullarlo (in base all’articolo 157 del Tuf) o imporre alla società di rendere pubblica la dissenting opinion della Consob in modo che il mercato ne sia informato nel dettaglio. In quest’ultimo caso saranno gli azionisti della compagnia a poter poi decidere di impugnare la delibera di approvazione del bilancio, a patto che a chiederlo sia almeno il 5% del capitale. Un’altra tegola, dunque, per la famiglia Ligresti. Proprio mentre si tenta di mandare in porto le nozze con Unipol. L’avvertimento della Commissione di vigilanza sulle società e la Borsa arriva dopo il richiamo dell’Isvap. La prima ha contestato, il 15 giugno, alla società «gravi irregolarità» in alcune operazioni con parti correlate, anche per compensi a esponenti della famiglia Ligresti, nel corso dei passati esercizi, e ha concesso alla compagnia quindici giorni (entro il 30 giugno) per sanare i rilievi, altrimenti potrebbe essere nominato un commissario. Intanto, sempre ieri, il titolo Fonsai ha guadagnato il 3% in Borsa per effetto del via libera dell’Antitrust alle nozze con Unipol. Via libera però condizionato: «l’integrazione tra i due gruppi – ha stabilito l’Authority – può essere autorizzata a fronte di stringenti misure in grado di sciogliere i legami con Mediobanca e Generali e di ridurre, attraverso la cessione di asset, la posizione dominante altrimenti acquisita nei mercati danni. Nel dettaglio, Unipol dovrà cedere società e rami d’azienda per ridurre le proprie quote di mercato sotto il 30 per cento».