di Andrea Di Biase

Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo non sono intenzionati a dare seguito alla lettera con cui martedì 13 giugno il vertice di Fondiaria-Sai ha comunicato a Sator e Palladio Finanziaria la propria volontà di approfondire la proposta di ricapitalizzazione da 800 milioni, alternativa al piano Unipol, avanzata dai due investitori la scorsa settimana. Su questo punto sembrano esserci ragionevoli elementi di certezza. Non è invece chiaro quale sia la motivazione alla base di questa posizione. In ambienti vicini ai due investitori, c’è chi sostiene che, al di là del contenuto della lettera, il fatto che questa sia arrivata dopo il via libera dell’assemblea di Premafin all’aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol, propedeutico all’integrazione con la compagnia bolognese, abbia svuotato di senso la disponibilità di FonSai a valutare congiuntamente l’offerta di Sator e Palladio. La risposta, sebbene segua di soli 5 giorni il deposito dell’offerta dei due fondi, sarebbe dunque arrivata troppo tardi. In altre parole FonSai, che nel frattempo ha dato l’ok ai concambi per la fusione con Unipol, starebbe facendo melina e avrebbe risposto a Sator e Palladio solo per evitare conseguenze legali. Non per nulla i due investitori avevano minacciato, nel caso la loro offerta non fosse stata presa in considerazione da Fon- Sai, di adire le vie legali. Che sia dunque per questo motivo che Arpe e Meneguzzo hanno deciso di non dare seguito alla lettera di FonSai? Difficile dirlo in assenza di posizioni ufficiali. ?? possibile tuttavia provare a dare una risposta analizzando il contenuto della lettera inviata da Fon- Sai a Sator e Palladio, di cui MF-Milano Finanza ha ottenuto copia. Nel documento di tre pagine, al quale è allegato un accordo di riservatezza di altre quattro, i vertici di Fondiaria-Sai si dicono disponibili a valutare l’offerta di Sator e Palladio «negoziando in buona fede, previa sottoscrizione di un accordo di riservatezza, i tempi e le modalità dell’operazione». FonSai pone però alcune condizioni ai due investitori. La prima riguarda la formazione del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale. «Fondiaria-Sai», si legge nella lettera, «avvierà le attività necessarie alla promozione del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale in opzione previsto dall’offerta solo in caso di esito positivo del negoziato». La seconda è relativa invece alla due diligence: l’8 giugno Sator e Palladio avevano chiesto di poter procedere a un’analisi dei libri del gruppo FonSai sulla base della «documentazione che ha costituito oggetto della due diligence di cui all’accordo con Unipol». Una richiesta che la compagnia guidata da Emanuele Erbetta si è detta pronta ad accordare. Dal canto suo, nella lettera del 13 giugno, Fondiaria- Sai ha chiesto a Sator e Palladio di «poter svolgere alcune verifiche di due diligence volte ad acquisire formale evidenza della disponibilità, negli stretti tempi previsti per l’operazione, dei fondi necessari per la sottoscrizione da parte della Newco (partecipata pariteticamente dai due fondi, ndr) dell’aumento di capitale riservato e della quota parte dell’aumento in opzione ». Il vertice di FonSai ha chiesto inoltre ad Arpe e Meneguzzo di poter «acquisire informazioni sugli assetti azionari e di governance attesi post operazione e ogni altro aspetto necessario a meglio comprendere e valutare l’operazione sotto il profilo autorizzativo». Domande, quelle poste da Fondiaria-Sai, che a questo punto sono destinate a rimanere senza risposta, considerato che senza l’accettazione da parte di Sator e Palladio della proposta della compagnia guidata da Erbetta la due diligence incrociata non potrà essere eseguita. (riproduzione riservata)