Fari puntati sulle società del gruppo Ligresti, soprattutto dopo la dichiarazione di fallimento decretata giovedì dal tribunale di Milano per le due holding Sinergia e Imco. Vogliono vederci chiaro, oltre al tribunale, anche l’Isvap e presto toccherà di nuovo a Consob entrare nel merito delle ingarbugliate vicende del gruppo. Ora sono al vaglio della procura di Milano tutte le operazioni in entrata e in uscita di Sinergia e Imco. L’indagine si aggiunge a quella in cui Salvatore Ligresti e altri rispondono da tempo di aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza. L’accusa di bancarotta non è stata ancora formalmente ipotizzata, ma è altamente probabile che si vada in quella direzione. Particolare attenzione viene dedicata alle operazioni con Fonsai e Milano assicurazioni. Gli inquirenti vogliono capire in che modo si sia arrivati al fallimento delle due holding del gruppo nelle casse delle quali negli ultimi 3 anni erano entrati 598 milioni di euro. In teoria, il fallimento delle due società non infl uenza la fusione con Unipol, ma chi fa l’operazione non potrà non tenere conto della decisione del tribunale. La situazione infatti è molto intricata. La procura si era opposta al rinvio della decisione del tribunale, perché l’ipotizzato conferimento di immobili di Sinergia e Fonsai non era un miglioramento, anzi. Per il pm era un problema in più perché si trattava di operazione tra parti correlate. Sinergia non aveva mai operato sul mercato ma solo all’interno del gruppo, per cui la valutazione degli asset della società ora fallita era sempre stata molto diffi cile. Anche l’Isvap vuole vederci chiaro, soprattutto in merito all’impatto del fallimento di Sinergia e Imco: ieri avrebbe convocato il presidente Cosimo Ruccellai e l’a.d. Emanuele Erbetta. Intanto, i vertici di FonSai ora aprono alla proposta avanzata dai fondi Sator e Palladio. FonSai pone però alcune condizioni. La prima riguarda la formazione del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale, ma «solo in caso di esito positivo del negoziato ». La seconda riguarda la due diligence: l’8 giugno Sator e Palladio avevano chiesto di poter procedere a un’analisi dei libri del gruppo FonSai. Una richiesta che la compagnia si è detta pronta ad accordare. Ma, a sua volta, FonSai chiede di «poter svolgere alcune verifi che di due diligence volte ad acquisire formale evidenza della disponibilità, negli stretti tempi previsti per l’operazione, dei fondi necessari per la sottoscrizione da parte della newco (partecipata pariteticamente dai due fondi, ndr) dell’aumento di capitale riservato e della quota parte dell’aumento in opzione». Ieri infi ne Jonella Ligresti, vicepresidente di Fondiaria-Sai, si è recata nella sede di Mediobanca dove ha consegnato la lettera di dimissioni da consigliere dell’istituto di piazzetta Cuccia, a causa della norma sul divieto al cumulo di cariche