La scorsa settimana si è tenuto a Milano il  II Trade Credit Forum dedicato al focus sull’importanza delle coperture assicurative commerciali quale elemento strategico di crescita dell’imprese, evento promosso da Aon e il Sole 24 ore, in collaborazione con le principali Compagnie del rampo Credito in Italia: Atradius, Coface Assicurazioni, Euler Hermes Italia e SACE BT.

Nel corso dell’evento si sono sostenuti i motivi per cui per le imprese sia importante, particolarmente in questa delicata congiuntura, stipulare una polizza credito. La tutela concreta del rischio di insolvenza dei propri clienti, la facilità di accesso al credito bancario grazie alla riduzione del rischio, la sicurezza del recupero del credito in tutto il Mondo, la condizione di creditore privilegiato, la possibilità di beneficiare di una sinergia di servizi che vanno dalle informazioni commerciali al monitoraggio e prevenzione del rischio, ultimo non ultimo, la possibilità di utilizzare la polizza come valido strumento di pianificazione di budget aziendale.

La criticità connessa alla gestione dei crediti commerciali e la conseguente esigenza di una più attenta gestione del ciclo attivo nonché ottenere un maggior accesso al credito, sono problematiche che affliggono la maggioranza delle aziende italiane.

Dopo due anni di stasi, adesso il mercato italiano mostra segni di ripresa con un incremento del 17% sulla raccolta globale dal 2010 al 2011. Le aziende italiane hanno capito che la partita dell’internazionalizzazione e della pianificazione strategica dell’export passa anche attraverso un valido sostegno come la protezione del credito.

Proteggersi dunque, per crescere in sicurezza.

Questi alcuni degli spunti e temi trattati oggi durante il Trade Credit Forum.

Le maggiori Compagnie assicurative del Credito (Atradius Italia, Coface Assicurazioni, Euler Hermes Italia e SACE BT) si sono confrontate sulle strategie di espansione e crescita del mercato nazionale e sulle relative opportunità di spingere l’uso delle coperture a tutela del credito quale mitigazione del rischio per le Banche che hanno nei loro portafogli i rischi delle imprese assicurate.

Il punto di vista degli istituti bancari è stato dibattuto da Francesco Francioni , Capo Global Transaction Banking Unicredit, Andre Trupia , Direttore Factoring Banca Sistema.

Ha partecipato al dibattito anche Confindustria Lombardia, rappresentata da Ambra Redaelli, Vice presidente Credito e Finanza, che ha parlato dalla parte delle imprese, sottolineando: “E’ sempre più importante diffondere la conoscenza reciproca tra il mondo assicurativo e quello delle PMI. Una conoscenza che può essere favorita incentivando la partecipazione delle compagnie assicurative ai tavoli di lavoro congiunti imprese-banche-istituzioni.”

Massimo Mancini – Country Manager di Atradius Italia – ha detto: “In una fase di congiuntura economica sfavorevole, come quella che stiamo vivendo, è fisiologico che il mercato registri un aumento dei livelli di attenzione verso un approccio strategico alla gestione dei crediti commerciali. La nuova fase di recessione, che attraversa in questo momento il nostro Paese, rende indubbiamente più complessi i percorsi di crescita e di sviluppo commerciale delle imprese italiane, rese vulnerabili dalle non sempre prevedibili evoluzioni degli scenari economici, e dai rischi che ne derivano. Mi riferisco soprattutto al rischio di mancato pagamento dei clienti, un elemento di criticità che dovrebbe essere sempre gestito in maniera strategica, e non soltanto in una fase di congiuntura economica sfavorevole. Eppure, sono ancora numerosi gli esempi di realtà imprenditoriali in cui la gestione strategica del portafoglio clienti occupa gli ultimi posti nella lista di priorità. Come assicuratori del credito, pensiamo che oggi sia sempre più importante per le imprese orientarsi verso l’utilizzo di strumenti in grado di mitigare gli impatti delle criticità riferite ai tempi di pagamento dei clienti. Tutelando i propri asset, il sistema imprese italiano può avviarsi verso il recupero e il consolidamento della propria competitività a livello internazionale, disponendo al contempo delle adeguate risorse finanziarie per presentarsi con fondamentali solidi all’appuntamento con i mercati. Naturalmente, tutto ciò non può prescindere dalla stabilizzazione dei mercati finanziari, il contenimento degli effetti negativi della crisi del debito, oltre ad una maggiore capacità di erogazione di credito all’economia da parte del sistema bancario. Sono questi a nostro avviso gli elementi trainanti alla base di una futura ripresa più generalizzata.


Ernesto De Martinis – Amministratore Delegato Coface Assicurazioni S.p.A. –
ha commentato: Il quadro macroeconomico è sempre più complesso, le crisi economiche si manifestano con una frequenza temporale che è passata da dieci a due/tre anni, periodo molto breve per permettere alle imprese di recuperare pienamente. In Italia, crescita, come confermano ormai tutte le analisi economiche, significa anche internazionalizzazione delle imprese, per portare la qualità e la creatività del Made in Italy nei Paesi emergenti attori di primo piano nell’ economia mondiale.

In questo scenario una delle opzioni complementari al credito bancario è il credito di fornitura, fonte di finanziamento delle imprese che richiedono dilazioni di pagamento sempre più ampie , in Italia ma anche in paesi lontani come la Cina in cui da un recente studio Coface, il 90% delle imprese intervistate vende a credito. Oggi più che mai, per approdare sui nuovi mercati l’assicurazione dei crediti rivela la sua utilità: in una fase di profondo mutamento come quella che stiamo vivendo, cambia infatti anche la natura dei rischi, che implica un monitoraggio selettivo dei partner commerciali con cui si opera.”


Mario Cinque – Ditribution Manager Euler Hermes Italia –
ha dichiarato: “Le imprese italiane stanno soffrendo duramente l’attuale crisi. L’impatto sulle attività produttive e finanziarie ha colpito tutti i settori del made in italy e il deterioramento delle ultime rilevazioni sui mancati pagamenti è la fotografia di un contesto imprenditoriale stretto dalle difficoltà di accesso al credito e dalla mancanza di strumenti e incentivi per sviluppare il business.

Ma alcuni segnali di positività si intravedono in questo scenario e si basano su due considerazioni importanti. Le imprese italiane presenti oggi sul mercato hanno superato una crisi ben piu grave, quella del 2008/2009 e quindi saranno certamente in grado di superare anche l’attuale scenario, non della stessa entità del precedente. Inoltre, nel mondo esistono economie che contrariamente a quella italiana crescono a ritmi di 4/6% di Pil. Le aziende italiane rappresentano in molti settori merceologici delle eccellenze e quindi, pur con un gap dimensionale e strutturale che le caratterizza, potrebbero cogliere molte opportunità sui mercati export per trasformare la crisi in crescita e benessere. Le opportunità arrivano dai BRICS ma anche da alcune economie dell’area Med più vicine geograficamente, come Turchia e Marocco.”

Roberto Allara – Direttore Commerciale SACE BT – commenta “Gli effetti della crisi, che non è destinata a concludersi nel breve periodo, continueranno a mettere a dura prova le nostre imprese, sovvertendo certezze che sembravano acquisite, prima tra tutte la percezione del business climate nei mercati dell’area Ocse. Sono proprio i mercati avanzati, tradizionali destinazioni del Made in Italy e a lungo considerati risk free, ad aver registrato il più preoccupante andamento dei ritardi nei pagamenti e delle insolvenze. In base ai risultati della Mappa dei Rischio 2012 SACE, la rischiosità dei mercati avanzati è cresciuta negli ultimi cinque anni del 59%. E le difficoltà che le imprese italiane stanno incontrando nell’accesso al credito rendono la sfida ancora più difficile. In questo scenario, sta sempre più maturando anche tra le imprese di piccola e media dimensione, oggetto di una strategia e offerta mirata da parte del Gruppo SACE, la consapevolezza che l’assicurazione del credito possa svolgere un ruolo strategico nei propri piani di sviluppo. Proteggendo il proprio fatturato dai rischi di mancato pagamento, l’impresa è infatti in grado di sviluppare il proprio business mettendo in sicurezza la stabilità dei propri flussi di cassa.

L’export è ormai fondamentale per compensare almeno in parte la contrazione della domanda interna. L’accelerazione del processo di riposizionamento delle imprese esportatrici italiane verso i mercati emergenti riveste quindi un’elevata importanza. Questi sono i mercati più lontani, presentano rischi diversi e i servizi SACE BT d’assicurazione del credito all’esportazione sono uno strumento significativo per intercettarne le notevoli opportunità.”