La decisione comunicata la settimana scorsa da Chartis Europe di uscire dal mercato dell’assicurazione destinata agli enti pubblici britannici ha gettato nel panico molti risk manager, ma l’imminente ingresso nel mercato di QBE Insurance Europe ha in qualche modo attenuato queste paure.

La sede londinese di Chartis aveva reso noto la settimana scorsa di aver cessato la sottoscrizione di nuove polizze attraverso Risk Management Partners, sussidiaria di Arthur J. Gallagher & Co. L’assicuratore americano aveva infatti avviato delle trattative con RMP per migliorare i termini e condizioni contrattuali, ma senza successo. In una nota, Chartis ha aggiunto che le condizioni di mercato negative e l’alto indice di sinistrosità nel settore pubblico britannico avevano spinto la compagnia a ritirarsi dal mercato. Tuttavia, ha anche precisato di essere disposta a rientrare nel momento in cui le condizioni del settore fossero migliorate.

Un portavoce di Chartis ha sottolineato che l’assicuratore, pur essendo uscito dal mercato dell’assicurazione agli enti pubblici nel Regno Unito, rimane impegnato nel settore pubblico statunitense.

QBE inizierà a sottoscrivere polizze tramite RMP a partire dal 1° luglio 2012. La compagnia australiana offrirà la maggior parte delle coperture assicurative, garantendo capacità di copertura ad un’ampia parte del mercato, secondo quanto si apprende da una nota.

QBE, che già sottoscrive i rischi degli enti pubblici in Australia, Canada e Italia, ha dichiarato di aver considerato per molto tempo l’opportunità di entrare nel mercato britannico, ma non voleva semplicemente aggiungere capacità al settore. Grazie alla partnership con RMP, il secondo provider di assicurazione nel settore pubblico nel Regno Unito, QBE potrà erogare capacità sostitutiva e copertura a lungo termine.

Al momento sono tre i player assicurativi nel segmento pubblico britannico: Zurich Municipal, Chartis Europe e Travelers Insurance, ha detto Simon Davis, direttore di Alarm, l’associazione di risk management degli enti pubblici britannica. Se QBE non fosse entrata in gioco sostituendo Chartis ci sarebbe stato un impatto significativo sui premi e sulla capacità assicurativa a disposizione degli enti pubblici inglesi, ha aggiunto Davis in un’intervista alla rivista americana Business Insurance. Ma per come stanno le cose, pare non ci saranno grossi cambiamenti nel mercato.

“Certo, i risk manager vorrebbero vedere maggiore competizione nel settore, ma considerate le poco attraenti condizioni di mercato, questo sembra molto improbabile”, ha concluso Davis.

I dettagli sulla proposta di Chartis e sul possibile trasferimento del business di Chartis alla compagnia australiana non sono ancora stati finalizzati.