Sempre più aziende e broker tedeschi si lamentano dei tempi di gestione delle pratiche di sinistro delle proprie compagnie di assicurazione, ritenuti troppo lunghi, specialmente nei casi in cui le perdite riportate sono ingenti. In particolar modo, si denuncia il procrastinamento della chiusura delle pratiche nel momento in cui viene chiesto ad un esperto esterno di valutare il sinistro.

“Generalmente, le procedure che richiedono l’analisi del sinistro da parte di un esperto non dovrebbero durare più di sei mesi”, ha dichiarato Peter Wesselhoeft, partner del broker Gossler, Gobert & Wolters, dalle pagine di Commercial Risk Europe. “Ma nella nostra esperienza ci sono stati molti casi in cui gli esperti hanno incontrato difficoltà nel fissare gli appuntamenti ispettivi o nell’ottenere informazioni extra per redigere le loro perizie, arrivando quindi a necessitare di oltre 12 mesi per portarle a compimento”.

Per le società che hanno subito perdite notevoli questo può essere un grosso problema. Dopo una perdita, la priorità delle aziende è infatti quella di riprendere la produzione il prima possibile, per non perdere clientela a favore dei competitor. La continuità della propria attività dipende in gran parte dall’indennizzo che ricevono dai propri assicuratori.

Dornbracht, azienda manifatturiera impegnata nel settore del mobile, ha riscontrato questo problema in seguito ad un incendio scoppiato nel 2009 ad una vicina fabbrica di prodotti chimici. L’incendio si è infatti esteso fino allo stabilimento di Dornbracht, distruggendo parte dell’edificio. L’azienda era assicurata contro il rischio incendio da un pool di compagnie guidate da RSA, che avrebbe coperto il 45% dei rischi, seguita da Chartis (25%), Allianz (20%) ed Helvetia (10%). La copertura prevedeva un massimale di 125 mln €.

Dornbracht ha aspettato quasi tre anni per ritornare attiva sul mercato, secondo quanto riferisce il managing director della società Ralph Dihlmann. “Questo è dovuto al fatto che il consorzio di compagnie si è diviso nel momento in cui dovevano definire la gestione del sinistro”, ha detto Dihlmann. “Inoltre, Allianz ha messo in dubbio la leadership di RSA mandando i propri esperti ad analizzare il sinistro”, pena il mancato pagamento della parte di propria competenza.

Il ritardo nell’erogazione dei risarcimenti da parte delle compagnie di assicurazione ha delle pesanti ricadute sulla capacità di negoziazione delle stesse nei confronti delle banche, lamentano i broker. “È estremamente importante che il management delle compagnie sia in grado di fare delle affermazioni affidabili in merito alle capacità di risarcimento”, ha aggiunto Wesselhoeft. Ma finché gli esperti non hanno valutato il sinistro, gli assicuratori non intendo esporsi rispetto all’ammontare dell’indennizzo.

La causa dei ritardi è da attribuire al taglio dei costi. “Non c’è personale qualificato, così gli assicuratori sono compiacenti nell’esternalizzare qualsiasi lavoro. Al contempo”, continua Wesselhoeft, “gli esperti esterni hanno tutto l’interesse a lavorare per le compagnie per tempi prolungati. Più durano le attività ispettive più si gonfia il conto”.

Gli assicuratori guadagnano doppiamente da questi ritardi, prosegue un collega di Wesselhoeft che ha chiesto di non essere identificato. “Più un’azienda deve aspettare per ottenere un indennizzo urgente, più probabilità ci sono che accetti un compromesso, accontentandosi di un importo inferiore rispetto a quanto avrebbe diritto”.

Uwe Cors, direttore dell’associazione dei periti tedeschi, Bund Technischer Experten, non è d’accordo. Cors non ritiene che i tempi lunghi richiesti dagli esperti per analizzare un sinistro dipendano dalla volontà di trarne vantaggio personale. “Gli esperti possono mandare il conto solo una volta che la pratica di risarcimento è stata chiusa e la perizia si è conclusa”, ha detto. “Pertanto, è nell’interesse del perito portare a conclusione l’analisi il prima possibile”.

Nell’esperienza di Cors ci sono colleghi che sottovalutano il problema. “Alcuni periti lavorano solo per le compagnie e di conseguenza tendono ad essere compiacenti”, ha aggiunto Cors. Ma si tratta di un’eccezione.

Anche Christian Hinsch, ceo di HDI-Gerling, compagnia specializzata in rischi industriali, ha osservato delle problematiche nella gestione delle denunce di sinistro. “Sono favorevole ad un confronto in questo ambito”, ha dichiarato Hinsch, precisando però che la sua compagnia non rallenta deliberatamente le pratiche di risarcimento per trarne vantaggio.

Un fatto sembra essere evidente: molte compagnie sottovalutano l’importanza della gestione dei sinistri. “Molti assicuratori investono nella vendita e nella sottoscrizione, ma sono lassisti quando si tratta di assumere personale qualificato nella gestione dei sinistri”, ha aggiunto Hinsch. D’altro canto, i clienti sono più attenti all’entità del premio che alla capacità di gestione del sinistro da parte di una compagnia nel momento in cui sottoscrivono una polizza. “Se ci si focalizza sul premio, il vero conto da pagare potrebbe emergere in un secondo momento”, ha concluso Hinsch.