Un altro mese in rosso per il risparmio gestito. I riscatti sui fondi azionari per circa un miliardo, infatti, hanno spinto in rosso il bilancio di raccolta dell’industria del risparmio gestito di maggio che, tuttavia, continua a registrare vivacità di flussi per i prodotti obbligazionari. I dati diffusi da Assogestioni e relativi a maggio 2012 indicano un saldo di raccolta negativo per oltre 1,16 miliardi di euro. La fuga interessa sia le gestioni collettive (-434 milioni grazie alla raccolta positiva dei fondi chiusi per 581 milioni) che quelle di portafoglio (-722 milioni) ma sono ancora una volta i fondi aperti a subire i maggiori riscatti (-1 miliardo): oltre agli azionari, prosegue l’emorragia dai fondi di liquidità (-777 milioni) che soffrono la concorrenza dei conti di deposito offerti dalle banche, e gli hedge (-147 milioni), categoria ormai allo stremo da tempo. Timida ripresa a maggio per i fondi bilanciati (+55 milioni) e flessibili (+92 milioni).Come ad aprile, le posizioni liquidate riguardano esclusivamente i fondi di diritto italiano, che perdono 1,7 miliardi a maggio e 9,2 miliardi da inizio anno. Il patrimonio gestito dell’industria scende a 951 da 966,7 miliardi. I fondi obbligazionari, al quarto mese consecutivo di sottoscrizioni, continuano a sfidare la crisi dell’industria, di questi tempi messa sotto pressione anche dalle necessità di funding delle banche. Gli afflussi per 851 milioni di maggio fanno lievitare la raccolta dei fondi che investono in reddito fisso a 7,6 miliardi da gennaio. Alla fine del mese la miglior raccolta netta è firmata dai gruppi esteri Axa (242 milioni) e Amundi (332 milioni): di fronte ai deflussi a tre cifre dei primi tre gruppi per patrimonio (Intesa Sanpaolo -853 milioni, Generali -505 milioni, Pioneer Investments -297 milioni circa) presentano raccolta positiva i gruppi quotati italiani Mediolanum (11,1 milioni) e Azimut (8,1 milioni).