L’amministrazione fiscale americana ha pubblicato a febbraio 2012 alcune proposte per la nuova regolamentazione Facta (Foreign Account Tax Compliance Act) mirante a combattere l’evasione fiscale dei contribuenti americani, persone fisiche o giuridiche.

Queste disposizioni  fanno parte della legge Hire (Hiring Incentive sto Restore Employment), adottata il 18 marzo 2010 dal Congresso americano e che dovrebbe entrare in vigore il primo luglio 2013.

Facta dovrebbe permettere all’IRS di ricorrere all’insieme delle istituzioni finanziarie internazionali  per identificare e dichiarare i redditi all’estero dei contribuenti americani per effettuare se del caso ritenute e sanzioni sui pagamenti di fonte americana presso i clienti recalcitranti, che si rifiutano cioè di comunicare agli istituti finanziari le informazioni richieste.

Sono previste delle sanzioni per  le istituzioni che non partecipano. Sono coinvolte le banche, i fondi di investimento, i trust, le compagnie vita che  offrono prodotti misto risparmio e che prevedono la possibilità di riscatto totale o parziale. Non rientrano invece le compagnie danni o malattia.

Le istituzioni finanziarie sono invitate a concludere un accordo con l’IRS entro la data di entrata in vigore della legge, nel caso non lo facessero rientreranno nella liste delle “Non participating FFI” e si vedranno applicare  delle ritenute alla fonte del 30% sui pagamenti ricevuti (interessi, dividendi, …) effettuati per conto del cliente o per proprio conto.

Come abbiamo già riferito riguardo agli assicuratori tedeschi, così anche i francesi hanno reagito piuttosto male a questa nuova incombenza, che prevede dei costi piuttosto elevati. Per poter essere a norma gli istituti sono costretti ad identificare i sottoscrittori dei contratti rispondenti ai criteri di “americanità” e devono contestualmente essere modificati i processi di relazione con il cliente, devono essere raccolti i dati richiesti  e adattati i sistemi informativi che gestiscono i dati.

In Francia, oltre ai problemi di tipo operativo vi sono anche difficoltà di natura giuridica, di incompatibilità con il diritto francese riguardo al trattamento dei dati personali e sul segreto bancario.

Sono state avviate discussioni con il governo americano per semplificare l’adozione di Facta sia da parte dei ministeri delle Finanze di Francia, Germania, Italia, Spagna e UK. La richiesta è che ci sia una reciprocità nelle misure messe in atto, che possano rafforzare la cooperazione internazionale nella lotta contro l’evasione fiscale. Questo approccio intergovernativo dovrebbe quindi ridurre le difficoltà giuridiche e semplificare la realizzazione pratica delle misure oltre che ridurne i costi.

Nel corso del 2011 sono stati intensificati i contatti fra Insurance Europe (l’associazione europea ex CEA) e autorità fiscali USA, con l’obiettivo, per i contratti già stipulati alla data del 1° gennaio 2013, di circoscrivere l’obbligo a quelli che implicano un significativo e reale rischio di evasione, data la difficoltà di censire i contratti preesistenti suscettibili di comunicazione in presenza dei cosiddetti US indica (ad esempio, luogo di nascita o recapito negli Stati Uniti), per i quali occorrerebbe peraltro una esplicita modifica contrattuale al fine di ottenere il consenso del  contraente all’invio dei dati alle autorità USA.

L’ANIA ha organizzato  un evento associativo in materia e sta seguendo da vicino  e in collaborazione con Insurance Europe la vicenda.