Nessun aumento di capitale in vista per Unipol, dopo l’operazione dell’anno scorso. Lo ha ribadito l’amministratore delegato del gruppo bolognese, Carlo Cimbri, anche in replica a recenti indiscrezioni, a margine di un evento che si è tenuto ieri a Milano. «L’aumento di un anno fa – ha spiegato – è congruo e adeguato a sostenere i programmi del gruppo, sia guardando ai criteri di solvibilità attuali sia a quelli prospettici ». Al suo interno Unipol sta anche valutando come sostenere la solidità patrimoniale della propria banca e «nelle prossime settimane – ha proseguito Cimbri – assumeremo delle decisioni in tal senso ». La parte creditizia è quella sotto «maggior osservazione», come avviene per tutte le banche «in un contesto così difficile». Il manager, poi, si è detto «soddisfatto» del lavoro industriale che la banca sta svolgendo, «con un riposizionamento sui mercati di riferimento del gruppo » e un lavoro «per produrre valore nel tempo». Cimbri ha confermato che il gruppo sosterrà la propria banca, che ha un’esposizione di 40 milioni in società legate a Vittorio Casale, arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta.