(f. d. r.) Il D-day è arrivato. Oggi Antitrust, Consob e Isvap si pronunceranno sull’operazione Unicredit-Fonsai. Sulla carta non ci sarebbero ostacoli tali da rischiare di far saltare la delicata operazione di messa in sicurezza della compagnia assicurativa della famiglia Ligresti. Il nodo principale riguarda l’Antitrust e le eventuali condizioni che potrebbe porre a Unicredit per consentirgli di entrare in Fonsai. Condizioni che sono dettate dal possesso di una quota in Mediobanca da parte dei Ligresti, membri del patto di sindacato di Piazzetta Cuccia, proprio come Unicredit. L’istituto di credito, cinque anni fa, all’atto di fondersi con l’altro grande socio di Mediobanca, la romana Capitalia, aveva assunto degli impegni con Antonio Catricalà per garantire che non avrebbe esercitato un’influenza dominante su Mediobanca. Ieri il numero uno di Unicredit, Federico Ghizzoni, si è detto tranquillo, auspicando che l’Antitrust decida seguendo la falsariga della determinazione assunta all’epoca della fusione Unicredit Capitalia. Questo significa, però, che qualche condizione verrà probabilmente posta. E che, nel caso, andranno quindi modificati anche gli accordi con Ligresti. Nonché il prospetto informativo per l’aumento di capitale di Fonsai, che, per rispettare la tabella di marcia, andrà depositato in Consob entro venerdì per far partire l’operazione lunedì e chiudere il dossier prima delle vacanze.