Il nuovo azionista dovrebbe detenere oltre il 2% a conclusione dell’aumento di capitale. A Piazza Affari rimbalzano i titoli della compagnia. Boom anche per la Milano Assicurazioni

di Fabrizio Massaro

C’è un fondo anglosassone, già presente in Italia in società quotate di medie dimensioni, dietro i massicci acquisti dei diritti FonSai. In particolare questo soggetto estero (il nome non è stato reso noto) ha rilevato buona parte delle opzioni che le controllate di FonSai, Milano Assicurazioni e Sai Holding, ieri hanno ceduto obbligatoriamente (le controllate non possono sottoscrivere azioni della controllante), pari a circa l’11% delle ordinarie. Al terzo giorno di negoziazione, grazie anche al comunicato diffuso all’apertura dei mercati da parte di FonSai sulla vendita delle opzioni, le quotazioni hanno avuto un enorme rimbalzo: le opzioni su FonSai ordinarie hanno guadagnato il 45% a 1,417 euro, e quelle risparmio addirittura l’86% a 0,4 euro. Ancora meglio hanno fatto le opzioni sulle Milano Assicurazioni ordinarie, +97,8% a 0,188 euro, mentre quelle sulle risparmio hanno segnato +220% a 0,24 euro. In linea i movimenti delle azioni: FonSai ha guadagnato il 23% a 2,71 euro con il 9% passato di mano, Milano il 50% a 0,46. Gli effetti della vendita dei diritti sulle azioni proprie sono molteplici: intanto FonSai incassa oltre 11 milioni di euro; in secondo luogo la quota di azioni proprie si diluirà post aumento di capitale (è di 450 milioni l’ammontare, a 1,5 euro per azione) dall’11 attuale al 3,70%; in terzo luogo la vendita ha fatto venire meno la pressione al ribasso da parte della speculazione, poiché è sparito dal mercato un venditore obbligato; infine l’operazione favorisce la creazione di una nuova base azionaria. Le opzioni, vendute in gran parte ai blocchi con l’intermediazione di Unicredit, sono state infatti acquistate da un fondo anglosassone, che attraverso questo investimento e la prossima sottoscrizione dell’aumento si ritroverà con oltre il 2% di FonSai. Non è escluso che possa incrementare ulteriormente gli acquisti portandosi alla fine a una quota vicina al 5%, comunque sotto il 6,6% che avrà Unicredit e al 35% a cui si fermerà Premafin, la holding della famiglia Ligresti che sottoscriverà l’aumento grazie alla vendita dei diritti a Unicredit per circa 170 milioni. Secondo fonti bancarie a conoscenza del dossier, il fondo avrebbe manifestato l’intenzione di restare nel medio-lungo termine in FonSai, puntando sul rilancio del gruppo e sulla discontinuità manageriale (da Unicredit è arrivato Piergiorgio Peluso come dg con delega alla finanza e alle partecipazioni). Una prima mossa in tal senso si registrerà la prossima settimana con gli impegni con l’Antitrust di sterilizzare l’impatto dell’ingresso di Unicredit, azionista di Generali via Mediobanca: tra questi la cessione dell’1,1% residuo di FonSai nella compagnia triestina. (riproduzione riservata)