Il gruppo si riposiziona e vara i nuovi loghi. Rebranding da 4 mln
 di Marco A. Capisani  

 

Anche gli istituzionali ambienti dei grandi gruppi bancari e assicurativi devono fare i conti con le esigenze mutevoli del marketing. È il caso di Ugf (Unipol gruppo finanziario) che da domani cambia ufficialmente il suo marchio in Unipol. A cascata anche i marchi di tutte le società controllate cambieranno nome e grafica.

Il budget a sostegno dell’operazione è di circa 4 milioni di euro e segue i precedenti investimenti degli ultimi due anni, da quando il gruppo bolognese di via Stalingrado è ritornato a comunicare con più forza. Nel 2009, il budget per l’intera pianificazione marketing e comunicazione era stato di 7-8 milioni di euro, mentre l’anno scorso ha toccato la quota più contenuta dei 5 milioni.

Della serie corsi e ricorsi storici, il gruppo guidato oggi dall’amministratore delegato Carlo Cimbri aveva già adottato in passato il marchio Unipol, poi tralasciato a favore dell’acronimo Ugf. «Da ricerche di mercato effettuate costantemente nel tempo», spiega a ItaliaOggi il responsabile della corporate identity Alberto Federici, «abbiamo rilevato che il marchio Unipol ha conservato nel tempo e mantiene tuttora un valore elevato presso i clienti. Il riposizionamento aziendale è stato, allora, l’occasione per lanciare anche il rebranding che comunicherà al pubblico la nuova struttura unificata».

Il gruppo ha deciso infatti di allargarsi a tutto il mondo del lavoro, sempre secondo Federici, pur continuando a presidiare il suo tradizionale mercato delle cooperative: «Vogliamo coinvolgere maggiormente nelle nostre attività», ha precisato il manager, «le organizzazioni di lavoratori dipendenti, così come le piccole e medie imprese. È stato già rinnovato il portafoglio prodotti con nuove soluzioni che adesso il piano di comunicazione 2011 aiuterà a promuovere in modo uniforme su tutto il territorio nazionale».

Unipol declina quindi il suo nome sia per il polo assicurativo, Unipol assicurazioni (nel quale vengono assorbiti tutte le precedenti divisioni e i relativi marchi), sia per quello bancario, Unipol banca. A livello grafico, in particolare, il rosso contraddistinguerà tutte le società assicurative, il blu tutte le attività bancarie e finanziarie, il verde le società specializzate Linear e Unisalute. Il nuovo logo istituzionale sarà, invece, riconoscibile dai colori blu e grigio. Da inizio luglio, poi, anche la sede storica di Bologna esporrà la nuova insegna; a seguire sarà la volta delle circa 2 mila agenzie assicurative e delle oltre 300 filiali bancarie.

A sostegno del rebranding partirà da settembre una nuova campagna pubblicitaria pianificata sicuramente sulla stampa quotidiana e periodica, mentre allo studio c’è anche un calendario di sponsorizzazione, soprattutto in campo culturale, artistico e sportivo.

«L’operazione di rebranding ci aiuterà a consolidare la conoscenza del solo marchio Unipol in tutte le regioni italiane», aggiunge Federici, «laddove in alcune aree eravamo più conosciuti con un marchio piuttosto che in altre con un altro nome». E l’operazione servirà anche a eliminare gli strascichi delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto, negli ultimi anni, il gruppo? «Non ci sono stati strascichi, come ci hanno dimostrato le indagini di mercato svolte», conclude il responsabile della corporate identity. «Piuttosto è a livello di comparto che i risparmiatori continuano a chiedere più chiarezza e concretezza nei servizi quotidiani delle banche. Mentre il settore assicurativo sconta ancora l’immagine delle assicurazioni come tasse da pagare. Su questi due fronti, a livello comunicativo, si può fare di più»