di Andrea Di Biase

 

 

Ppf Group, la holding olandese cui fa capo l’impero del magnate ceco Petr Kellner, ha chiuso l’esercizio 2010 con un utile netto di 327 milioni, in crescita rispetto ai 271 milioni del 2009. Un risultato legato agli utili delle partecipate, tra cui il 49% diGenerali Ppf Holding, la joint venture in Europa orientale siglata nel 2007 con leGenerali, che è stata al centro del recente scontro al vertice della compagnia triestina. Sul risultato della holding di Kellner non ha invece pesato la minusvalenza latente di 117 milioni sul 2,02% del Leone, acquistato con un blitz nella primavera del 2010 poco prima della stesura della lista per il rinnovo del cda della compagnia. Nonostante a fine 2010 il valore della quota nelle Generali fosse inferiore ai 445 milioni pagati da Kellner per acquistarla, Ppf non è stata tenuta a contabilizzare la minusvalenza, e si è così limitata a indicare lo scostamento negativo di importo nei conti d’ordine. Per quanto riguarda invece il 49% di Generali Ppf Holding, nel bilancio viene indicato un valore di 2,68 miliardi, in aumento dai 2,5 miliardi del 2009. Viene inoltre ricordato che tale quota è in pegno al Credit Agricole a fronte di un finanziamento da 2 miliardi. (riproduzione riservata)