di Ester Corvi

Una brusca frenata nel settore dei fondi d’investimento. Le società di gestione continuano a lanciare nuovi prodotti in Europa, ma a un ritmo decisamente più lento. Colpa di un mercato già affollato e della congiuntura negativa del settore, sotto pressione per i forti riscatti.

Nel primo trimestre di quest’anno, secondo le statistiche elaborate dalla società inglese Lipper, che comprendono, oltre ai fondi comuni, gli Etf (Exchange traded fund), è stata avviata la distribuzione di 500 nuovi prodotti, contro 762 dello stesso periodo del 2010. Suddividendo il totale dei 500 per tipologia, si rileva che 154 sono fondi azionari, 101 obbligazionari, 103 bilanciati, 20 monetari e i restanti 122 fondi alternativi (immobiliari, specializzati in materie prime ecc.).

Guardando al numero di fondi che sono stati liquidati o accorpati con altri, non spiccano grandi differenze, anche se negli ultimi anni il trend è crescente, a causa della tendenza alla concentrazione dei gruppi di asset management e all’impatto della normativa Ucits sul settore europeo. Nel primo trimestre del 2011 sono stati infatti liquidati 425 fondi, contro 420 del primo scorcio del 2010, mentre quelli che sono stati accorpati sono 230. Da una panoramica d’insieme, alla fine del marzo scorso in Europa risultavano attivi 31.493 fondi d’investimento. La maggior parte (il 38%) erano prodotti azionari, il 23% bilanciati, il 17% obbligazionari, il 16% alternativi e il 6% monetari. (riproduzione riservata)