Struttura organizzativa snella, forte orientamento al marketing, committenze a università per ricerche connesse con l’individuazione di nuove formule assistenziali, partecipazione alla joint-venture Praesidium con sindacato dirigenti industria Federmanager e con gruppo di brokeraggio Aon Italia per offrire piani sanitari integrativi, predisposizione per l’ottenimento della certificazione di qualità in base alle norme Uni En Iso 9001:2000; attenzione alla customer satisfaction degli associati: così si presenta la presidenza Assidai. A questo fondo si possono iscrivere i dirigenti industriali in servizio o pensionati e i quadri collegati con Ferdermanager, gli associati ad altra Federazione aderente alla Cida, i consulenti iscritti a Federprofessional. Con loro anche i relativi parenti, compresi i coniugi separati o divorziati e i figli fino a 55 anni con i rispettivi nuclei familiari. Inoltre, possono essere inserite anche le aziende che scelgono di sottoscrivere un piano sanitario collettivo da offrire come benefit ai propri dirigenti e consulenti. Assidai, nato nel 1990 per volontà di Federmanager, si è sviluppato come fondo integrativo di secondo livello, rimborsando una parte rilevante delle spese sanitarie lasciate scoperte dal Fasi, in particolare per ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici importanti, assistenza per i non autosufficienti. Va progettando via, via nuove iniziative: «I risultati della Prima inchiesta sullo stress da lavoro nel mondo femminile, che sarà seguita da una corrispondente per il mondo maschile», afferma Lorena Capoccia, presidente Assidai, «presentati in un convegno il mese scorso, ci consentiranno di mettere a punto specifici piani di prevenzione per le donne manager e professioniste, con riferimento a check-up periodici, visite specialistiche e programmi di benessere. Abbiamo commissionato all’università Liuc di Castellanza un progetto per l’analisi dei fattori di qualità, che possa portare alla certificazione degli operatori, che svolgano attività di badante per gli anziani e di assistenza ai bambini piccoli, proprio per garantire le famiglie che ospitano estranei sconosciuti siano referenziati, competenti, affidabili, dal momento in cui affidano loro le persone più care. Per situazioni gravi di non autosufficienza stiamo valutando una rendita vitalizia mensile di 1.000 euro, rivalutabili; per lungodegenze domiciliari il contributo di 1.000 euro per un massimo di nove mesi per assistenza infermieristica qualificata. Per la prevenzione riteniamo che siano da sistematizzare il check-up periodico e alcune visite specialistiche, per esempio per gli obesi, che sono esposti a rischi di patologie gravi (ictus, infarti, diabete, problemi ortopedici)».