DI ADRIANO BONAFEDE

Si parla spesso dell’investimento azionario come migliore strumento per guadagnare nel lunghissimo periodo, ovvero con i fondi pensione. Sembra dimostrare a posteriori questo assunto una simulazione contenuta nell’ultima relazione della Covip presentata a maggio. Dove si vede in quali percentuali di casi, anno dopo anno, un portafoglio al 100% azionario batte quello al 100% obbligazionario. Ebbene, se nel primo anno il portafoglio azionario rende di più nel 67% dei casi, via via che trascorre il tempo questa percentuale si accresce fino ad arrivare al 98% in 40 anni. Naturalmente il rendimento effettivo nella previdenza integrativa varia molto a seconda dell’anno in cui si è andati in pensione. Storicamente, si è notato che chi ha lasciato il lavoro tra gli anni 50 e gli 80 avrebbe avuto una grande convenienza ad avere alle spalle investimenti azionari. La forbice fra azioni e obbligazioni si è invece ridotta alquanto dopo il 1985 fino ad annullarsi nel 2003 mentre nel 2008, con la crisi, il rendimento dell’obbligazionario è stato superiore. Ma che succederà nei prossimi anni? La Covip stima che i rendimenti obbligazionari subiranno minori oscillazioni rispetto al secolo scorso. Ma che faranno le azioni?