Negli ultimi quattro anni le aziende proprietarie di Captive hanno generalmente intrapreso azioni finalizzate al rafforzamento finanziario delle operazioni effettuate tramite le proprie Captive, mentre le aziende che hanno creato nuove Captive le hanno domiciliate prevalentemente sul territorio onshore degli Stati Uniti. Questi i due principali esiti risultanti dal nuovo studio di Marsh, Trends and Performance – 2011 Captive Benchmarking.

Il report di Marsh esamina le performance finanziarie e gli altri trend delle Captive dal 2007 al 2010, un periodo di sfide economiche senza precedenti. Lo studio evidenzia come, sebbene il numero delle Captive attive sia rimasto relativamente costante, il livello dei premi aggregati è aumentato sostanzialmente in tutte le aree geografiche e nei principali settori industriali.

Allo stesso modo, il livello di partecipazione azionaria dei proprietari è aumentato nonostante il minore ritorno sugli investimenti, ad indicare che essi non hanno dato fondo ai capitali durante la crisi economica. Il report si concentra sulle attività di oltre 750 Captive clienti di Marsh, principalmente aventi un’unica casa madre, basandosi su dati aggiornati a dicembre 2010.

“In un periodo in cui prosegue la flessione dei mercati assicurativi e riassicurativi, e in cui molte aziende devono lottare anche semplicemente per restare a galla, le Captive hanno realizzato un’eccellente performance,” ha affermato Michael Cormier, leader della practice mondiale Captive Solutions. “Inoltre, la stabilità finanziaria e la capacità delle Captive di liquidare i sinistri è generalmente aumentata nei quattro anni presi in considerazione.

“Questo dato indica che, invece di utilizzare le Captive come strumento salvadanaio di fronte all’aumento dei costi assicurativi nei rami tradizionali, i proprietari guardano ad esse come soluzioni a lungo termine di particolare efficacia ed efficienza per il risk management e il risk financing.

Il report attesta inoltre che, mentre la realizzazione di nuove Captive è generalmente scesa nella maggior parte delle location, i principali 10 domicili onshore degli Stati Uniti, con l’eccezione di Arizona e Nevada, hanno segnato una crescita nel 2010.

“La crescita riguardante i domicili situati negli Stati Uniti evidenzia il trend migratorio dalle giurisdizioni offshore come Le Isole Vergini Britanniche, che hanno visto la maggiore riduzione del numero di Captive – meno 66 – nel 2010, a favore di location onshore,” ha concluso Cormier.

Dal 2007 le riserve delle Captive destinate ai sinistri sono generalmente cresciute, specialmente in quelle di proprietà di istituti finanziari. Ciò sembrerebbe un riflesso dell’aumento dei sinistri scaturiti dalla crisi finanziaria globale.

Altri trend rilevanti evidenziati dal report sono:

• Gli istituti finanziari sono gli utilizzatori più attivi delle Captive, proprietari infatti di circa un quinto di tutte le Captive monitorate, seguiti dal settore healthcare e da quello dei prodotti retail/consumer.

• Property e Liability Generale/Terzi rappresentano le due classi assicurative più diffuse tra le Captive.

• La media annuale dei premi lordi è cresciuta per le Captive degli istituti finanziari e del settore prodotti retail/consumer, mentre è diminuita nei settori construction e trasporti.