Se gli italiani considerano in larga parte che la sanità sia un diritto (67%), non per questo ritengono che sia solo lo Stato a doversene occupare. Secondo i dati dell’indagine condotta dell’Osservatorio sanità di Unisalute, commissionata all’istituto Nextplora dalla compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria e realizzata su di un campione rappresentativo della popolazione italiana, il 71% degli italiani ritiene infatti che le aziende dovrebbero occuparsi maggiormente di problematiche legate al mondo della sanità e della salute dei propri dipendenti.

 

In particolare, il 66% degli intervistati crede che le imprese dovrebbero predisporre misure in favore della tutela della salute dei lavoratori. Un ruolo attivo che permetterebbe di ridurre i costi sostenuti dal Sistema Sanitario Nazionale e che risponderebbe a un’aspettativa molto diffusa nel paese.

Tuttavia sembra che gli italiani non siano a conoscenza di ciò che già oggi hanno a disposizione. Il 72% degli intervistati non è infatti a conoscenza del fatto che all’interno dei contratti di lavoro sono previste delle coperture assicurative che coprono diverse tipologie di spese mediche. In particolare sono i lavoratori over 45 a essere poco informati (75%), mentre un intervistato su tre (36%) nella fascia tra i 25 e i 34 anni ne è a conoscenza.

Se si analizzano poi le risposte di coloro che hanno dichiarato di sapere che molti contratti includono questo benefit, la ricerca evidenzia come l’accesso alle informazioni sulla copertura medica assicurativa prevista dal contratto di lavoro firmato sia tutt’altro che uniforme. Il 57% ha infatti dichiarato di essere stato informato dalla propria azienda al momento della stipula del contratto, mentre il 43% ha letto personalmente se e quale tipo di tutela sanitaria il contratto prevedeva.

Sono in particolare i lavoratori del Centro Italia a dichiarare di essere stati informati dall’azienda stessa (72%) mentre sono quelli del Nord Ovest che sono risultati i più scrupolosi nel verificare direttamente quanto contenuto nel proprio contratto (58%).

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