di Francesco Ninfole

L’Europarlamento vuole la responsabilità civile per le agenzie di rating. I deputati hanno votato ieri una risoluzione nella quale hanno chiesto anche che sia ridotta la dipendenza dai rating e che la Commissione valuti l’introduzione di una Fondazione europea di rating creditizio e di un’Agenzia europea. La risoluzione precede di alcune settimane la nuova proposta legislativa della Commissione sul settore. Il parlamento Ue ha fatto sapere che «se i rating adempiono un fine regolamentare, essi non debbano essere classificati come semplici opinioni». Proprio difendendo il principio della libertà di espressione, le agenzie hanno sempre respinto le ipotesi di maggiori responsabilità. L’organo Ue ha invece raccomandato nella risoluzione «l’aumento della responsabilità civile in caso di gravi negligenze o scorrettezze professionali» e ha chiesto alla Commissione di individuare «vie di responsabilità da inserire nel codice civile degli Stati membri». La risoluzione (sulla quale non c’è stata unanimità tra i gruppi politici di Bruxelles) ha inoltre invitato la Commissione a valutare l’istituzione di una Fondazione di rating creditizio completamente indipendente, dotata di fondi iniziali che coprano i primi cinque anni d’attività. La Commissione, secondo i deputati, dovrebbe valutare anche l’introduzione di un’Agenzia europea di rating. La risoluzione non entra nel dettaglio dei compiti dei due organi, che però dovrebbero esprimersi sui giudizi in merito ai debiti sovrani. Proprio riguardo a questi ultimi, l’Europarlamento ha espresso «preoccupazione sulle possibili conseguenze procicliche dei rating». La risoluzione infine sostiene misure per ridurre la dipendenza dalle tre maggiori società (Standard&Poor’s, Moody’s e Fitch) spingendo per un maggiore ricorso ai rating interni e un aumento della concorrenza. In particolare, agli operatori non in grado di effettuare analisi interne, dovrebbe essere limitata la possibilità di investire in prodotti strutturati. L’Europarlamento ha chiesto che sia riconsiderato l’utilizzo dei rating ai fini regolamentari e che in determinati casi sia previsto un secondo giudizio obbligatorio. Per aumentare la concorrenza, la risoluzione ha prospettato la possibilità di istituire una rete europea di agenzie che permetterebbe a quelle più piccole di competere con le big. (riproduzione riservata)