di Anna Messia

Sfumata (o almeno congelata) l’operazione con Fondiaria-Sai la compagnia francese Groupama riapre gli altri possibili cantieri che potrebbero consentirle di crescere più rapidamente nel mercato assicurativo italiano.

 

E in prima linea c’è la partnership bancassicurativa con Banca Marche. Un’operazione che, se conclusa, potrà permettere a Groupama di avere accesso alla rete di circa 300 sportelli dell’istituto guidato da Massimo Bianconi per collocare i suoi prodotti assicurativi.

Già lo scorso anno Groupama e Banca Marche avevano aperto una trattativa proprio con l’intenzione di stringere un’alleanza bancassicurativa. Ma poi tutto si era fermato, quando a Groupama si era presentata la possibilità di concludere un’operazione ben più importante per il mercato assicurativo italiano, con l’ingresso nel capitale di Fondiaria-Sai (speranza infranta poi sul muro della Consob che aveva obbligato i francesi a lanciare l’opa). E d’altro canto anche Banca Marche aveva guardato ad altri possibili pretendenti, ad esempio gli altri francesi di Covéa. Anche questi ultimi, però, desiderosi di debuttare nel mercato assicurativo italiano, nel frattempo avevano studiato altri dossier, firmando poi l’accordo con la Banca popolare di Milano. E il risultato è stato che Banca Marche è rimasta a tutt’oggi senza un consorte.

Ora però le discussioni sono state riavviate e l’istituto diretto da Bianconi (che nella prima negoziazione aveva deciso di trattare in autonomia) ha deciso di strutturare meglio l’operazione assegnando a Rothschild il mandato di advisor per trovargli il miglior alleato possibile nelle polizze. E Groupama appare appunto come il pretendente più accreditato (anche se non sembrerebbe l’unico). Del resto non è un mistero che la compagnia francese sia pronta a firmare accordi nella penisola: lo stesso numero uno di Groupama, Jean Azéma, ha più volte dichiarato che l’Italia è il secondo mercato dopo la Francia e che c’è la volontà di svilupparsi nel Paese, dove è già presente con Groupama Assicurazioni (nata dalla fusione con Nuova Tirrena) che opera sia nel ramo Danni, sia in quello Vita, con una rete di oltre mille agenti. Lo stesso capitolo Fondiaria-Sai, probabilmente, non è ancora definitivamente chiuso.

La trattativa con Banca Marche appare già a buon punto, considerando che l’intenzione dell’istituto bancario sarebbe di mettere la firma sulla partnership entro l’estate e chiudere definitivamente l’accordo (con il via libera delle autorità competenti) prima della fine dell’anno. Ma restano dettagli tutt’altro che secondari da definire: l’operazione, secondo quanto richiesto dalla banca, oltre all’accordo distributivo in esclusiva sulle 300 filiali del gruppo bancario, dovrebbe prevedere anche l’ingresso di Groupama nel capitale azionario di Banca Marche. Insomma, un’alleanza bancassicurativa alla vecchia maniera, in cui la partnership nelle polizze viene sugellata anche da un intreccio azionario tra banca e compagnia. Ma firmare accordi di questo tipo in un periodo di crisi di liquidità come questo è tutt’altro che semplice.

Anche in questo caso, però, gli ostacoli più grandi nella discussione sembrano superati e, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, le trattative per un ingresso di Groupama in Banca Marche per una quota inferiore al 5% del capitale procedono a buon ritmo. (riproduzione riservata)