di Gianluca Zapponini

Dopo il via libera ottenuto al Senato, il progetto di legge che introduce le quote rosa nei cda e nei collegi sindacali di società quotate o controllate pubbliche, passa anche alla Camera dei deputati diventando così legge; l’aula di Montecitorio si è espressa a favore del provvedimento con 438 voti favorevoli, 27 contrari e 64 astenuti. Secondo lo schema del provvedimento, a partire dal 2012 i cda dovranno essere composti per almeno il 20% da donne, mentre dal 2015, in coincidenza con la seconda tornata di rinnovi, la quota presente negli organi di controllo dovrà essere pari al 33,3%. Il nuovo criterio, tuttavia, non avrà vita eterna: come previsto nel testo, infatti, le quote rosa potranno essere applicate solo per tre mandati consecutivi. In caso di mancato rispetto delle soglie entro i relativi tempi da parte della società, scatterà una diffida da parte della Consob volta a reintegrare cda o collegi entro quattro mesi. Un ulteriore mancato adeguamento verrà sanzionato sia con un’altra diffida di tre mesi, sia con un’ammenda compresa tra 100 mila e 1 milione di euro per i cda, e dai 20 ai 200 mila euro per i collegi. Il temuto decadimento degli organi di controllo, infine, avverrà qualora la società continuasse a non rispettare la normativa. (riproduzione riservata)