Investimenti vigilati dalla Covip. E regolati dal governo
 di Daniele Cirioli  

 

Casse professionali sotto controllo. Sarà la Covip a vigilare, a cui la manovra economica attribuisce il controllo sugli investimenti delle risorse finanziarie e sul patrimonio. Ridotta, inoltre, l’autonomia gestionale. Infatti, entro sei mesi dall’entrata in vigore della manovra, il ministero dell’economia, di concerto con quello del lavoro e sentita la Covip, fisserà le regole sugli investimenti, sul conflitto d’interesse e sulla banca depositaria, sulla base degli stessi principi già vigenti per i fondi pensione. Infine, contributo sociale obbligatorio per i professionisti in pensione. Se non fissato dalla singola cassa entro sei mesi dall’entrata in vigore della manovra, la misura sarà pari alla metà del contributo ordinario versato dai professionisti in attività.

 

Casse sotto controllo. Sarà, dunque, la Covip l’organo preposto alla vigilanza delle casse di previdenza dei professionisti. La norma si rivolge a tutti gli enti di diritto privato di cui al dlgs n. 509/1994 e al dlgs n. 103/1996, quindi sia alle casse privatizzate, nel primo caso (cassa forense, cassa notai, Enpam, Inpgi, cassa dottori commercialisti ecc.), sia alle casse private, nel secondo caso (cassa biologi, cassa agronomi ecc.). Con decorrenza dall’entrata in vigore della manovra, la Covip avrà la titolarità al controllo sugli investimenti delle risorse finanziarie e sul patrimonio delle predette casse, che potrà esercitare anche mediante ispezioni e richiedendo tutti gli atti e documenti necessari. Sarà un apposito decreto interministeriale (lavoro ed economica) a stabilire le modalità attraverso cui la Covip dovrà riferire ai ministeri vigilanti delle risultanze del controllo, anche ai fini dell’esercizio delle prerogative del commissariamento o della messa in liquidazione della cassa, nonché ai fini della verifica dei bilanci tecnici.

 

Ridotta autonomia gestionale. Le casse professionali perderanno, inoltre, parte dell’attuale autonomia di gestione. La manovra, infatti, dà tempo sei mesi ai ministeri dell’economia e del lavoro per fissare apposite disposizioni in materia di investimento delle risorse finanziarie degli enti previdenziali, dei conflitti di interessi e di banca depositaria. Le nuove regole faranno riferimento ai principi già vigenti per la previdenza integrativa, e in particolare al regime delle prestazioni e ai modelli gestionali previsti per i fondi pensione, nonché ai medesimi requisiti per l’individuazione della banca depositaria.

 

Addio al Nvsp. Il conferimento dei nuovi compiti alla Covip decreta la soppressione del nucleo di valutazione della spesa previdenziale (Nvsp). Un decreto ministeriale disciplinerà le modalità di svolgimento, tra i ministeri dell’economia e del lavoro e la Covip, delle attività che erano svolte dal Nucleo, mediante corrispondente riduzione delle risorse che sono trasferite alla Covip.

 

Pensionati obbligati al contributo. Altra novità interessa i pensionati, sia di casse privatizzate (dlgs n. 509/1994) che private (dlgs n. 103/1996). Entro sei mesi dall’entrata in vigore della manovra, le casse dovranno adeguare statuti e regolamenti per prevedere l’obbligatorietà dell’iscrizione e contribuzione a carico di tutti coloro che risultino percepire redditi derivanti dallo svolgimento dell’attività professionale. Il contributo dovrà avere un’aliquota non inferiore al 50% di quella prevista in via ordinaria per gli iscritti. In via sostitutiva, in caso d’inerzia delle casse, la manovra stabilisce che l’aliquota sarà pari alla metà di quella ordinaria. A completamento della nuova previsione, infine, la manovra offre l’interpretazione autentica dei «professionisti» tenuti a iscriversi alla gestione separata Inps: sono esclusivamente i soggetti che svolgono attività il cui esercizio non è subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali ovvero attività non soggette al versamento contributivo a una cassa privata o privatizzata.