Dodici associazioni internazionali di assicuratori e riassicuratori hanno scritto una lettera al sovrintendente assicurativo argentino Francisco Durañona esprimendo i propri dubbi in merito alla Disposizione 35.615, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1° settembre.

Secondo i firmatari della petizione, fra cui la CEA (la federazione europea di assicuratori e riassicuratori) e la BIPAR (la federazione europea degli intermediari assicurativi), la nuova normativa avrebbe conseguenze negative per l’economia, le imprese e i consumatori argentini.

In particolare, viene criticata la limitazione dell’accesso al mercato riassicurativo internazionale da parte delle imprese argentine che, si legge nella lettera, sarebbe gravemente penalizzante per la stessa economia argentina.

Nel dettaglio:

  • La limitazione dell’accesso al mercato riassicurativo internazionale aumenterebbe la concentrazione del rischio e diminuirebbe viceversa la capacità di copertura. Anche se i riassicuratori globali aprissero delle filiali in Argentina, queste dipenderebbero esclusivamente dal capitale locale, riducendo la capacità delle imprese assicuratrici di assumere nuovi rischi. Viceversa, i riassicuratori argentini sarebbero costretti a limitare il proprio business all’interno dei confini del Paese.
  • Nonostante sia comprensibile la ragione per cui è stata fatta questa proposta di legge –ovvero di ritenere all’interno del Paese i capitali provenienti dal mercato assicurativo, d’altro lato non si considerano i benefici apportati da un approccio olistico. Il mercato riassicurativo globale offre infatti maggiore capacità di copertura, minore volatilità, protezione contro eventuali catastrofi, maggiore stabilità finanziaria.
  • L’applicazione della norma allontanerebbe l’Argentina dagli impegni presi a livello internazionale – in particolare, Principio 13 sulla riassicurazione, secondo gli standard fissati dalla International Association of Insurance Supervisors, e vincoli stabiliti in sede G20.  

Il governo argentino ha risposto alle preoccupazioni espresse a livello internazionale precisando che molto probabilmente almeno due compagnie estere opereranno nel mercato riassicurativo argentino. L’esecutivo ha inoltre chiarito che le misure adottate nella Disposizione 35.615 mirano a combattere il riciclaggio di denaro sporco e a sviluppare il mercato riassicurativo interno.

La Superintendencia de Seguros de la Nación (SSN) ha annunciato che è in corso una graduale armonizzazione del mercato assicurativo argentino con quello brasiliano. Ad esempio, IRB Brasil Re sarà autorizzato ad operare in Argentina come impresa locale. La compagnia vede in questo la possibilità di ampliare il proprio mercato di riferimento, dopo aver perso il monopolio nazionale nel 2007.

La SSN ha aggiunto di aver raggiunto uno stato avanzato nella trattativa con Hannover Re, compagnia che secondo indiscrezioni possiederebbe già un’ampia fetta del mercato riassicurativo argentino.

Le autorità argentine si stanno incontrando con vari gruppi, fra cui la spagnola Mapfre e i Lloyd’s di Londra, per discutere le nuove disposizioni normative. Gli assicuratori locali, da parte loro, stanno cercando di unire le proprie risorse per avviare attività riassicurative, ma senza sviluppi concreti. Il governo vorrebbe che al momento dell’entrata in vigore della legge, il prossimo settembre, almeno 10 riassicuratori fossero operativi nel Paese.

In una nota del 19 maggio, la SSN ha precisato che altri Paesi sudamericani, quali Brasile, Uruguay e Paraguay, sono considerati locali in Argentina. Il Brasile è sicuramente il mercato più ampio di questi, e varie compagnie, fra cui XL Insurance, ACE e Mapfre Re, hanno acquisito lo status di operatori locali.

Fonti: CEA e Commercial Risk Europe