Sarebbe questa la principale condizione imposta dall’Autorità per dare l’ok alla ristrutturazione del gruppo Fonsai targata Unicredit Gli aumenti di capitale previsti dal piano prenderanno il via lunedì

La famiglia Ligresti uscirà dal salotto buono delle Generali. Questa la principale condizione che, stando a indiscrezioni, sarebbe stata imposta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per concedere il proprio benestare all’avvio del piano di riorganizzazione del gruppo Fondiaria-Sai. A far scattare la richiesta, che va nella direzione di risolvere almeno parte dei conflitti di interesse che potrebbero delinearsi, è stato uno degli aspetti clou della ristrutturazione: ossia l’ingresso di Unicredit nel capitale della compagnia assicurativa, con il 6,6 per cento. La banca di Piazza Cordusio è il primo socio di Mediobanca, con una partecipazione dell’8,7% (peraltro interamente apportata al patto di sindacato) mentre Piazzetta Cuccia è a sua volta azionista di riferimento delle Generali con una quota del 13,5 per cento. All’intreccio ai piani alti della finanza italiana si aggiunge un ulteriore tassello se si considera che anche la famiglia guidata dall’ingegner Salvatore siede nel patto di sindacato di Mediobanca, con il 3,8% delle azioni.
Insomma, a parere dell’Isvap, perché il quadro si possa ulteriormente complicare da una parte, con l’ingresso di Unicredit in Fonsai, si deve nel contempo semplificare dall’altra. E dunque i Ligresti devono uscire dall’azionariato del gruppo del Leone, di cui detengono l’1,15 per cento. Sempre in quest’ottica, l’Antitrust ha posto come condizione per dare l’ok all’operazione che i tre membri del cda di Fonsai in quota Unicredit non partecipino alle decisioni riguardanti la banca guidata da Alberto Nagel. L’Authority presieduta da Antonio Catricalà ha poi richiesto che due di questi consiglieri siano indipendenti, mentre il terzo non deve essere specializzato in tematiche assicurative e di corporate & investment banking.
Con l’ok, sebbene condizionato, dell’Antitrust all’operazione, sono giunti anche quelli dell’Isvap e della Consob, limitati alla pubblicazione del prospetto. Così, ieri, i due consigli di amministrazione di Fonsai e di Milano Assicurazioni, che si sono conclusi in serata, hanno potuto deliberare sui dettagli degli aumenti di capitale previsti per le due società (pari a 450 milioni per la compagnia leader nell’Rc auto e a 350 milioni per la controllata). La nota con il prezzo ufficiale di emissione dei nuovi titoli non era ancora giunta al momento di andare in stampa; ma ieri a Piazza Affari le azioni hanno chiuso in decisa flessione, ipotizzando uno sconto non da poco: Fonsai ha lasciato sul terreno il 4,22% a 4,45 euro, mentre Milano Assicurazioni è scesa del 4,48% a 0,768 euro. «Gli aumenti partono lunedì 27, come preannunciato», ha dichiarato il numero uno di Credit Swiss Italia (leader del consorzio di garanzia delle ricapitalizzazioni), Federico Imbert, a margine di un evento.