Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il consiglio di amministrazione di Generali, che era già stato calendarizzato per nominare i comitati endoconsiliari dopo la riconferma al vertice del gruppo del ceo Philippe Donnet e del presidente Andrea Sironi, ieri ha preso atto anche dell’offerta pubblica di scambio volontaria annunciata lunedì 28 aprile da Mediobanca sulla totalità delle azioni di Banca Generali. La fase è ancora preliminare visto che ieri è stato solo fissato il calendario dei lavori che dovranno successivamente consentire di comprendere e valutare nei dettagli i termini dell’ops. La sensazione è che l’operazione più volte ventilata negli anni passati – che vale 6,3 miliardi e che sarà saldata con la quota del 13,1% che Piazzetta Cuccia – sia gradita a Trieste dopo che, nei giorni scorsi, a dare un giudizio positivo sono stati sia l’amministratore delegato di Banca Mediolanum, Massimo Doris, sia Francesco Milleri, presidente di Delfin con partecipazioni sia in Generali (9,82%) sia in Mediobanca (19,81%), che ha aperto all’ops.
Banco Bpm risponde all’ops di Unicredit con profitti oltre le attese. Il gruppo guidato da Giuseppe Castagna ha chiuso il primo trimestre con il miglior utile netto della sua storia: 511 milioni, in crescita del 38% rispetto all’anno scorso. Includendo la piena integrazione di Anima – la sgr milanese che il Banco ha acquisito il mese scorso dopo un’opa – i profitti salirebbero a 549 milioni, dato superiore rispetto al target 2027. I ricavi si sono attestati a 1,48 miliardi, con una crescita del 2,9% sul primo trimestre 2024. Il risultato della gestione operativa sale a 831 milioni dai 765 milioni del primo trimestre con un incremento dell’8,6%.
Dopo Beniamino Gavio, anche la famiglia torinese Acutis, proprietaria di Vittoria Assicurazioni e storica azionista di Mediobanca con lo 0,27% del capitale, approfitta dei corsi azionari del titolo di Piazzetta Cuccia per realizzare parte dell’investimento. Secondo le comunicazioni Consob, la compagnia ha costruito un derivato per vendere a termine 1,112 milioni di azioni Mediobanca a un prezzo medio ponderato calcolato sulla base delle chiusure delle sedute del 6-7-8 maggio. La scadenza è stata fissata al 20 giugno, quattro giorni dopo l’assemblea della merchant bank convocata per il voto sull’ops su Banca Generali e su cui Caltagirone si prepara a dare battaglia.
Fineco chiude il primo trimestre del 2025 con un utile in forte crescita e sopra le attese degli analisti: +11,7% a 164,2 milioni di euro, dopo ricavi pari a 329,3 milioni (+0,7%), spinti dall’Investing (+11,3%) e dal Brokerage (+21,7%). In linea con le attese il -10,8% del margine di interesse a 161,3 milioni. Mentre le commissioni, pari a 140,4 milioni (+9,2%), sono superiori al consenso. Crescita a doppia cifra (+44,3%) per la raccolta netta a 3,2 miliardi. Solo quella del risparmio gestito si è attestata a 1,1 miliardi (+127,3%). È poi continuata l’accelerazione nell’acquisizione di nuovi clienti, 55.284 (+39,8%), che hanno portato il totale a 1.697.931. Capitale solido nonostante l’impatto di Basilea 4: Cet1 ratio al 24,10%, dal 25,9% di dicembre.
B&V Broker, storica società milanese di brokeraggio assicurativo, è entrata a far parte di Area Broker & QZ, realtà primaria del settore con una forte presenza in Emilia-Romagna e una capillarità consolidata su scala nazionale. L’ingresso è avvenuto tramite un’operazione di conferimento di ramo d’azienda, che ha portato B&V Broker ad acquisire una partecipazione del 10%, mantenendo un ruolo di partner strategico nell’ambito della nuova configurazione societaria. In virtù di ciò, anche nell’ambito di un più ampio processo di rinnovamento, la società ha modificato la denominazione sociale in Area Broker Spa
Consulbrokers, fondata nel 1988 da Antonio Perretti, Alfredo Amato, Maurizio Fiore ed Egidio Comodo, in seguito all’ingresso JcFlowers nel capitale, avvenuto lo scorso ottobre, ha avviato una profonda riorganizzazione con l’inserimento di 12 nuove risorse in funzioni di management tecnico, commerciale e finanziario. La riorganizzazione è funzionale a nuove operazione di crescita. L’accordo con Jc Flowers dovrà infatti accelerare il piano di sviluppo di Consulbrokers su scala nazionale con l’obiettivo di arrivare a fine 2025 a 200 milioni di premi intermediati, che rappresentano una crescita più che tripla rispetto al 2024
Il gruppo Azimut, presieduto da Pietro Giuliani, ha concluso un accordo per aumentare la partecipazione in HighPost Capital dal 15%, acquisito sei anni fa, al 56% attraverso la controllata Azimut Alternative Capital Partners (Aacp), raggiungendo così una quota di controllo. HighPost è stata fondata nel 2019 da David Moross e Mark Bezos, fratello di Jeff, a capo di Amazon, grazie alle competenze di Moross nel private equity e all’esperienza e al network della famiglia Bezos nel settore dei beni di consumo a livello globale.

L’indennizzo per i danni all’immobile coperto da polizze catastrofali sottoscritte dall’imprenditore che lo usa in locazione verrà corrisposto al proprietario dell’immobile stesso. Più in generale, per i beni di terzi (fabbricati, ma anche impianti e attrezzature) concessi in locazione, se non assicurati dal proprietario, deve provvedere obbligatoriamente l’affittuario/utilizzatore, ma in caso di danni l’indennizzo sarà liquidato al proprietario che dovrà utilizzarlo per ripristinare i beni danneggiati o distrutti affinché l’imprenditore possa riutilizzarli per lo svolgimento della sua attività (in ogni caso l’imprenditore avrà diritto a una somma per il lucro cessante per il periodo di interruzione dell’attività d’impresa). È quanto emerge dagli emendamenti al ddl di conversione del decreto sulle polizze catastrofali (d.l. n. 39/2025), approvati dalla commissione ambiente della Camera nella seduta del 6 /5/2025 (si veda ItaliaOggi di ieri), con cui sono stati chiariti i dubbi circa l’obbligo di sottoscrizione delle polizze catastrofali. È stato infatti stabilito quale parametro deve essere considerato per la determinazione del valore dei beni da assicurare e quale sia lo “stato” degli immobili da dover assicurare (immobili oggetto di sanatoria, costruiti in base a valido titolo edilizio, ecc.). È stato inoltre chiarito che le imprese di grandi dimensioni sono escluse dalla franchigia del danno e sono stati previsti i nuovi criteri per la determinazione della dimensione delle imprese (aspetto rilevante ai fini della proroga dell’adempimento e dei relativi costi dell’obbligo assicurativo).

Tre le salvaguardie previste, come spiega il notaio Filippo Salvo, la prima è la trascrizione nei pubblici registri a cura di un notaio del «compromesso». La trascrizione, a differenza della semplice registrazione che ha effetto solo tra le parti, è «opponibile a terzi» e rende privilegiato il credito dell’acquirente se venissero trascritte ipoteche sull’immobile prima del rogito. La seconda è l’obbligo per il costruttore di costituire, presso una banca o un’assicurazione, una fideiussione sugli acconti ricevuti. Terza: la polizza «postuma decennale»: copre per dieci anni l’acquirente dal rischio di difetti di costruzione e di danni derivanti a terzi in conseguenza dei difetti. Quando scatta la garanzia? La legge indica tre condizioni. In tre casi: il primo è che risulti la trascrizione di un pignoramento e che l’acquirente decida di recedere dall’acquisto. Il secondo è che il costruttore sia incorso in una situazione come fallimento, amministrazione straordinaria, concordato preventivo. In questi casi l’acquirente può «escutere» la fideiussione ma il curatore può chiedere la sospensione e subentrare nel preliminare. Se non si rientra in queste due ipotesi si deve arrivare al rogito nei tempi previsti dal compromesso e si potrebbe verificare la terza ipotesi per richiedere la restituzione delle somme: il venditore non è in grado di fornire la polizza postuma decennale.

 


Premiare le imprese virtuose che investono per incrementare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, secondo un meccanismo di “bonus-malus”. Allargare la platea di lavoratori beneficiari della formazione ulteriore rispetto a quella obbligatoria, con il coinvolgimento dei fondi interprofessionali. Stabilizzare la tutela Inail nelle scuole per un milione tra studenti, personale docente e non. Sono alcune misure della proposta che verrà illustrata questa mattina dal governo nell’incontro con sindacati a palazzo Chigi, con la probabile presenza del premier Giorgia Meloni. Ieri sono proseguiti gli incontri tra i tecnici del ministero del Lavoro e di Palazzo Chigi per la messa a punto del pacchetto di misure finanziate con 650 milioni del bilancio Inail che, con molta probabilità, vedranno la luce in autunno nell’ambito della manovra.
La notizia che Warren Buffett, il più prestigioso investitore professionale della storia, si ritirerà a fine anno, all’età di 95 anni, ha fatto scalpore, e la borsa ha già penalizzato il valore della Berkshire Hataway (Brk), il suo veicolo quotato di investimenti industriali e finanziari; gli investitori temono che anche l’abile successore scelto da Buffett non sia capace di replicare il “tocco magico” del fondatore e gestore della società che oggi capitalizza oltre 1.000 miliardi di dollari ed è la settima del mercato Usa. Ma davvero il “tocco magico” esiste ancora?
Cresce in Italia la flotta di auto a noleggio, a quota 1,4 milioni di unità, con all’attivo un fatturato a 15,8 miliardi e 33 miliardi di chilometri percorsi. Il 2024 ha visto calare le immatricolazioni, del 15% in particolare per il Noleggio a lungo termine, mentre il primo quadrimestre dell’anno registra una ripresa, dovuta soprattutto alle immatricolazioni delle società captive, controllate dalle case produttrici. «Gli operatori  necessitano di una normativa unica di settore che superi i dazi occulti che frenano sviluppo e investimenti» dice il presidente di Aniasa (l’associazione delle imprese di noleggio in capo a Confindustria), Alberto Viano, nel suo appuntamento annuale dedicato al tema della mobilità. Il settore risente delle incertezze e del rallentamento complessivo del mercato auto in Italia e in Europa. Ma, nonostante questo, il noleggio consolida il suo peso perché rappresenta il 28% delle auto nuove – quota che supera il 30% nel primo quadrimestre dell’anno – con un peso crescente di veicoli green: il 32% delle nuove vetture elettriche è acquistata da società di noleggio così come il 48% di quelle ibride plug-in immatricolate in Italia.
Oltre un’impresa su due non percepisce il cambiamento climatico come un fattore che complica la gestione aziendale e meno di una su quattro ha effettuato investimenti green negli ultimi tre anni. È quanto emerge dall’indagine più ampia mai condotta in Italia sulla capacità delle aziende manifatturiere di reagire ai rischi climatici, promossa nell’ambito del progetto Grins (Growing Resilient, Inclusive and Sustainable), finanziato con 115 milioni di euro dal Pnrr (Missione 4, Componente 2, Investimento 1.3). Il partenariato pubblico-privato coinvolge 13 università pubbliche, 14 partner privati – tra cui Intesa Sanpaolo, Prometeia ed Exprivia – e oltre 500 ricercatori distribuiti su nove aree tematiche (spoke), tra cui la sostenibilità delle imprese, delle famiglie, le politiche di decarbonizzazione, l’inclusione sociale e la finanza sostenibile.
Nove aziende alimentari su dieci nel Mezzogiorno dichiarano di aver subito l’impatto del cambiamento climatico. Alluvioni, siccità, ondate di calore, producono ricadute sulle materie prime (specie in agricoltura) e sui processi di lavorazione. Tanto che sono in crescita rispetto al triennio precedente le aziende che stanno realizzando o hanno programmato investimenti green tra il 2024 e il 2026. Questo il quadro che verrà presentato in apertura di Agrifood Future Research, l’evento (alla terza edizione) promosso da Camera di Commercio di Salerno e Unioncamere. I dati sono forniti dall’indagine condotta dal Centro Studi delle Camere di Commercio – Istituto Tagliacarne – con Università di Torino, che ha coinvolto 750 imprese del settore agroalimentare nel Sud Italia. L’analisi evidenzia una crescente consapevolezza ambientale, ma rileva anche gli ostacoli che le aziende affrontano nel processo di transizione: dai costi elevati fino alla difficoltà di orientarsi tra le opportunità della finanza sostenibile.
È la compagnia di assicurazione nonché il Fondo per gli indennizzi a dovere provare, per bloccare il risarcimento alla persona trasportata, lesa in un incidente stradale, che la vittima era consapevole della provenienza illegale del veicolo coinvolto. L’onere della prova, infatti, non grava sul terzo trasportato ma sull’assicurazione: è la Corte di giustizia dell’Unione europea a stabilirlo con la sentenza depositata il 30 aprile scorso (causa C-370/24) con la quale gli eurogiudici hanno anche disposto l’obbligo di disapplicazione, da parte dei giudici nazionali, dell’interpretazione dell’articolo 13 della direttiva 2009/103 sull’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione degli autoveicoli prospettata dalla Corte di cassazione, che ha posto l’onere sulla persona lesa.