Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Intesa Sanpaolo vede balzare l’utile nel primo trimestre, battendo le attese del mercato, ma per ora resta fuori dal risiko bancario. L’istituto guidato da Carlo Messina ha archiviato il periodo gennaio-marzo con un utile netto di 2,6 miliardi (+13,6% rispetto allo stesso periodo del 2024 e al di sopra dei 2,43 miliardi previsti dal consensus di Bloomberg) e conferma per il 2025 profitti per oltre 9 miliardi. Quest’anno la banca (-0,78% ieri in Piazza Affari dopo prese di beneficio) vuole restituire ai soci almeno 8,2 miliardi, considerando il saldo dividendo, il buyback e il prevedibile interim dividend di novembre.
Mentre il risiko del risparmio gestito è in accelerazione, il bilancio del primo trimestre di Anima, che in aprile è entrata nell’orbita di Banco Bpm, conferma il buono stato di salute del settore. Le commissioni nette di gestione della sgr guidata dall’ad Alessandro Melzi d’Eril sono state pari a 87,3 milioni di euro (+9% rispetto agli 80 milioni del primo trimestre 2024). Le commissioni di incentivo hanno toccato 29,4 milioni (da 26,9 milioni). Considerando queste ultime e gli altri proventi, i ricavi totali hanno raggiunto 134,6 milioni (+10%, e +1% al netto della variazione di perimetro), battendo il consenso fornito dal gruppo di 127,5 milioni.
La consegna delle offerte vincolati (salvo richieste di rinvio) è fissata per giovedì 22 maggio. Tra qualche giorno la gara per rilevare Prima Assicurazioni entrerà quindi nel vivo con l’offerta dei francesi di Cnp Assurances, che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe la più ricca tra quelle dei quattro pretendenti rimasti in gara. La partita vale oltre 1,5 miliardi di euro, tanto che Cnp per rilevare il 100% dell’insurtech guidata da George Ottathycal e crescere così nel mercato assicurativo italiano sarebbe pronta a sborsare circa 1,6 miliardi. L’entità e le caratteristiche delle proposte saranno note solo dopo che le buste verranno consegnate all’advisor Goldman Sachs. Comunque, secondo quanto riferiscono fonti vicine all’operazione, in pole position c’è proprio Cnp, che sarebbe appunto pronta a presentare la proposta economica più sostanziosa. Le offerte di Allianz e di Axa dovrebbero invece rivelarsi più contenute, intorno agli 1,5 miliardi di euro. Più defilata nella partita invece Generali, che finora ha dimostrato una certa freddezza nei confronti dell’operazione.
Il violento movimento a «V» osservato a inizio aprile ha impattato su tutti i settori azionari e la successiva reazione è stata differente in base alle caratteristiche dei titoli considerati. Guardando solo all’ambiente di investimento europeo, i titoli del settore assicurativo si sono comportati molto bene, esprimendo un’elevata forza relativa che ha permesso in queste ultime settimane di realizzare persino nuovi massimi storici per le azioni in euro. Già a fine marzo il comparto stava allungando oltre i livelli del 2000 e nelle prime battute di maggio il movimento ha trovato conferma, con gli indici in allungo verso lidi mai toccati prima. A livello europeo allargato, ben prima sono stati realizzati nuovi massimi storici. Guardando ad esempio all’indice Stoxx Europe 600 Insurance, il rendimento complessivo per un investitore che avesse puntato su questo comparto è superiore al 23% annuo negli ultimi cinque anni rispetto al +14% annuo circa del mercato in generale e il vantaggio si conferma considerando il decennio passato grazie al +10,8% medio annuo degli assicurativi rispetto al +6,2% scarso dell’indice globale. Il trend si è confermato interessante anche di recente, con un allungo del 14% circa negli ultimi tre mesi, rispetto alla parità espressa dallo Stoxx Europe 600. Aiuta non poco la discesa controllata nei momenti più delicati dei listini, come nel 2022 (mercato a -10% e settore a +3% come performance nell’anno solare). La statistica conferma la natura difensiva evidenziando una correlazione inferiore a 0,78 e un beta inferiore a 0,90, con un alpha positivo che è la riprova della capacità di sovraperformare nel lungo termine.

La polizza catastrofale sarà estesa anche agli immobili oggetto di sanatoria o condono. L’assicuratore è tenuto ad assicurare contro le calamità naturali esclusivamente gli immobili costruiti o ampliati sulla base di un valido titolo edilizio o la cui ultimazione risale a un periodo in cui il titolo edilizio non era obbligatorio. Ma sono ammissibili alla copertura anche “gli immobili oggetto di sanatoria o per i quali sia in corso un procedimento di sanatoria o condono”. Lo prevede una riformulazione di una serie di emendamenti al dl polizze (decreto legge 39/2025 recante “Misure urgenti in materia di assicurazione dei rischi catastrofali”), approvata dalla commissione Ambiente della Camera. La riformulazione riguarda emendamenti presentati da Forza Italia (prima firmataria Erica Mazzetti), Lega (Graziano Pizzimenti), Pd (Marco Simiani) e Movimento 5 stelle (Patty L’Abbate). La commissione ha votato il mandato al relatore, Gianpiero Zinzi (Lega). Sono stati approvati i due emendamenti del relatore e delle riformulazioni del governo. Il provvedimento è atteso in Aula a Montecitorio oggi.
L’export agroalimentare italiano non arretra nonostante le incertezze dei mercati. Nel primo bimestre del 2025, le esportazioni di alimentari e bevande sono cresciute, secondo l’Istat, del 4,9% su base annuale. A marzo l’export di beni non durevoli verso i paesi extra Ue ha scalato la marcia al +1,7% rispetto a febbraio. «Vogliamo portare il valore dell’export agroalimentare da 69 a 100 mld di euro in tempi brevi», ha detto il presidente di Ice, Matteo Zoppas, nel corso della fiera milanese Tuttofood (5-8 maggio). «Dal 2019, l’export italiano è cresciuto del 30% e in questo avvio d’anno le performance sono migliori delle attese, ma è necessario attendere i prossimi mesi per valutare il trend reale»
Generali guida la classifica dell’Ania per raccolta premi: è quanto emerge dalla graduatoria 2024 delle compagnie di assicurazione nel mercato italiano. Per quanto riguarda la classifica aggregata dei gruppi attivi in Italia, le prime cinque posizioni in ordine di raccolta sono ricoperte da Generali, Intesa Sanpaolo assicurazioni, Allianz, Poste vita e Unipol. La raccolta complessiva è ammontata a 168,37 miliardi di euro, in aumento del 16,2% rispetto al 2023. Generali ha visto aumentare il dato del 19,3% a 32,37 miliardi, rappresentando il 19,23% del totale del mercato. Intesa Sanpaolo assicurazioni, al secondo posto con 19,63 miliardi di raccolta (+18,3%), ha raggiunto l’11,66% del totale. Il gruppo Allianz ha rappresentato una quota di poco inferiore (11,27%), con una raccolta in aumento del 14,6% a 18,97 miliardi. Subito dopo Poste vita a 18,96 miliardi (+18%) con l’11,26% del totale, e Unipol con una quota del 9,19% e la raccolta in miglioramento del 4,5% a 15,46 miliardi.

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Anche gli immobili con abusi edilizi, su cui è in corso una sanatoria o un condono, dovranno essere assicurati contro i danni causati da eventi catastrofali e calamità naturali. Nel perimetro dell’obbligo in capo alle imprese rientreranno, quindi, negozi, magazzini e capannoni irregolari per i quali sia stata chiesta la sanatoria. I titolari delle attività potranno così evitare sanzioni e continuare a ricevere contributi, sovvenzioni e agevolazioni finanziate dallo Stato, a patto però di stipulare la polizza assicurativa, condizione che vale per tutte le imprese che vogliono evitare di perdere gli aiuti pubblici.

Attraverso un emendamento approvato a Montecitorio al Dl Pa, il cui via libera finale al Senato è atteso oggi, sono stati stanziati ulteriori 40 milioni per finanziare l’intervento. Che consentirà di ampliare i rimborsi delle prestazioni sanitarie previste dalla copertura assicurativa, grazie a uno stanziamento annuo di 65 milioni di euro dal 2026 al 2029 (in tutto sono stanziati 260 milioni). L’aumento delle risorse dovrebbe rendere più realizzabile l’obiettivo di valorizzazione del personale scolastico, su cui è impegnato il ministro Giuseppe Valditara, di riuscire, cioè, a erogare prestazioni e servizi sanitari per un controvalore di circa 3mila euro all’anno per ogni insegnante o beneficiario. Con questa misura si amplia il bouquet di interventi di welfare del Mim, partito, in via sperimentale, nell’ottobre 2023, con una serie di accordi e di convenzioni nel settore dei trasporti e dell’agroalimentare. Ciascun operatore economico, nell’ambito del proprio settore, si è impegnato a riconoscere agevolazioni sull’acquisto di beni e servizi con sconti dal 10 al 30% rispetto alle tariffe di mercato.
La commissione Ambiente ha approvato nuovi emendamenti al decreto per le polizze catastrofali delle imprese che intervengono su aspetti da chiarire considerati molto rilevanti dal mondo imprenditoriale. In particolare riguardano l’obbligo di stipulare una polizza anche per l’imprenditore che utilizza per la propria attività beni e immobili in locazione e l’impossibilità di assicurare un edificio gravato da abusi edilizi. Per quanto riguarda questo secondo aspetto i correttivi cercano di distinguere tra le varie tipologie di non conformità alle norme edilizie e di dare margini per gli immobili che presentano problemi sanabili.
Coface in caduta di oltre il 5% alla Borsa di Parigi, penalizzata dall’andamento trimestrale e soprattutto dalle possibili ricadute sul suo business delle incertezze economiche globali. Coface ha concluso i primi tre mesi dell’anno con ricavi per 473 milioni di euro, in crescita del 2,1%, un utile operativo di 91,2 milioni (-14,5%) e un utile netto di competenza di 62,1 milioni (-9,2%). Il combined ratio netto è stato del 68,7%, in aumento di 5,6 punti rispetto allo scorso anno, e la loss ratio lorda è peggiorata di 5,5 punti al 38,7%. Sul fronte dell’outlook Coface avverte che «l’incertezza sulle politiche economiche internazionali sta raggiungendo livelli raramente visti in passato.
Raccolta netta in costante crescita e un nuovo sbocco verso il Medio Oriente. Azimut prosegue con la strategia di espansione, guardando soprattutto oltre i confini nazionali. Il gruppo legato al risparmio gestito ha infatti ottenuto da parte della Capital Market Authority dell’Arabia Saudita l’autorizzazione per operare come gestore patrimoniale autorizzato a livello locale.
A pochi mesi dall’entrata in vigore, il nuovo reato di guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope – introdotto dalla riforma del Codice della strada (legge 177/2024) modificandone l’articolo 187 – conferma le sue criticità. Tanto che, con una circolare dell’11 aprile, i ministeri dell’Interno e della Salute hanno diramato linee guida sulle procedure di accertamento, partendo dal presupposto che il reato possa dirsi integrato alla sola condizione che «la sostanza produca ancora i suoi effetti nell’organismo durante la guida». Non è poco. Nei fatti, vuol dire recuperare il requisito dello stato di alterazione psico-fisica soppresso pochi mesi fa. Infatti, prima del 14 dicembre 2024, la colpa era aver creato pericolo mettendosi alla guida in stato di alterazione: dopo tale data, è diventata la mera assunzione (tranne nei reati di omicidio e lesioni personali stradali, per i quali resta necessaria l’alterazione). Ma restano rischi, sia generali sia con alcuni medicinali.
C’è omicidio stradale quando c’è violazione di qualsiasi norma del Codice della strada che preveda a carico di un soggetto – pur non impegnato in concreto nella circolazione stradale – un obbligo di garanzia finalizzato a tutelare la sicurezza degli utenti. In base a questo principio, la Cassazione, con la sentenza n. 15456/2025 depositata il 18 aprile, ha deciso sul crollo del cavalcavia di Annone (Lecco), sulla statale 36 (un morto e alcuni feriti). Il cavalcavia consentiva a una provinciale di passare sopra la superstrada. Il cedimento era avvenuto al passaggio di un trasporto eccezionale autorizzato, di massa complessiva 107 tonnellate circa.

Allianz vuole concentrarsi maggiormente sulla crescita della clientela e raddoppiarla nei prossimi tre anni. Emerge dal testo del discorso del CEO Oliver Bäte, pubblicato in anticipo per l’Assemblea generale annuale di giovedì prossimo
Nel 2024 Allianz ha generato un utile operativo mai registrato prima: 16 miliardi di euro, con un incremento dell’8,7%. L’utile annuo è addirittura salito a dieci miliardi di euro, nonostante le incertezze geopolitiche, i numerosi disastri naturali e la debole crescita economica in Europa. Ma per il CEO Oliver Bäte il successo non è sufficiente. Non vede ancora il colosso assicurativo dove vorrebbe che fosse, né in termini di rendimento del prezzo delle azioni né in termini di fidelizzazione dei clienti. Bäte vuole migliorare ulteriormente la situazione, con ripercussioni su azionisti e clienti. L’analisi dell’Handelsblatt mostra cosa si nasconde dietro il risultato record.