Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’Ivass ha pubblicato le disposizioni attuative dell’arbitro assicurativo, l’organismo indipendente a cui i cittadini e le imprese possono rivolgersi per risolvere le controversie di natura assicurativa che dovessero sorgere con le compagnie e gli intermediari assicurativi. Tutti gli operatori iscritti nei registri Ivass, comprese banche, sim e grandi realtà come Intesa Sanpaolo o Poste Italiane, leader nella distribuzione di polizze, aderiranno automaticamente al nuovo sistema. Entro il prossimo 30 luglio, ogni soggetto aderente dovrà designare un referente per la gestione dei ricorsi e comunicarne i contatti telematici (pec).
Dalla sanità alle assicurazioni passando per la pubblica amministrazione, l’intelligenza artificiale può ridisegnare una molteplicità di settori. È stato questo il filo conduttore della quarta edizione degli Stati Generali dell’Intelligenza Artificiale, la rassegna di Class Editori che si è conclusa ieri. Con l’AI e soprattutto con l’arrivo degli agenti, sistemi automatizzati e in grado di svolgere funzioni predefinite (gestione delle risorse umane, consulenza finanziaria, elaborazione di campagne marketing e molte altre), gli operatori del settore vedono una nuova rivoluzione all’orizzonte. «Stanno cambiando i modelli di business come è accaduto con Internet», ha spiegato Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco. «L’AI è destinata a cambiare il modo di fare impresa». Gli agenti, infatti, potrebbero modificare radicalmente l’organizzazione interna, portando a contesti di collaborazione tra umani e sistemi di AI. «L’intelligenza artificiale sta diventando concreta e arriva nelle tasche delle aziende e degli utenti finali, fornendo le risposte più in linea con le esigenze», ha aggiunto Diego Ciulli, head of government affairs and public policy di Google Italia. In questo modo, le aziende possono trarre benefici dalle nuove tecnologie: «L’Italia ha un problema di scala e di bassa produttività che l’AI risolve».
«La logica dietro la scissione di Tnb è capire che i tempi cambiano e che non si può ignorare l’importanza dell’AI, che noi utilizziamo già nei rapporti con i nostri clienti. Assieme alla digitalizzazione spinta, infatti, cambia il lavoro dei consulenti finanziari. Al mutare delle caratteristiche necessarie per operare, bisogna riconvertire e formare la rete di consulenza: i grandi numeri probabilmente non sono più necessari, di contro è indispensabile la qualità della consulenza». Questo il pensiero di Pietro Giuliani, presidente e fondatore del gruppo Azimut, espresso davanti ai microfoni di Class Cnbc per spiegare la ratio della recente operazione siglata dal gruppo del risparmio gestito. «In nemmeno 20 anni gli sportelli Atm sono andati dall’essere scambiati per 10 milioni (di lire, ndr) l’uno a essere chiusi, complice la crescente digitalizzazione. Lato consulenza, io non credo che si arriverà a non aver più bisogno dei consulenti, ma questi dovranno essere abituati a interagire con i clienti nei nuovi sistemi che prevedono sempre meno fisicità aiutati dall’AI».

Il panorama geopolitico in rapida evoluzione sta creando nuovi rischi e sfide per il settore marittimo, già alle prese con la transizione energetica e con l’eredità della pandemia: è quanto emerge dal rapporto Safety and shipping review 2025 di Allianz Commercial. Il comparto si trova ad operare in un ambiente sempre più volatile e complesso, caratterizzato da attacchi contro il trasporto marittimo, fermi di navi, sanzioni, oltre che dalle conseguenze di incidenti che hanno danneggiato cavi sottomarini critici. Inoltre il crescente protezionismo e i dazi minacciano di rimodellare le supply chain e di scuotere relazioni commerciali consolidate. Visto che il 90% del commercio internazionale avviene via nave, si tratta di sviluppi preoccupanti, soprattutto per via del potenziale di grandi sinistri dovuti a rischi tradizionali come incendi, collisioni e incagli. Non mancano gli aspetti positivi. Negli ultimi anni l’industria navale è stata protagonista di miglioramenti nella sicurezza. Negli anni 1990 la flotta mondiale perdeva oltre 200 navi all’anno: il dato si era dimezzato dieci anni fa e ora è al minimo storico di 27 unità navali nel 2024
Generali torna sul mercato delle Insurance-linked securities. E lo fa sponsorizzando l’emissione di un bond catastrofale (cat bond) composto da due classi di obbligazioni, per un importo totale di 200 milioni di euro, a copertura dei rischi associati agli eventi di tempeste in Europa e terremoti in Italia.
Allianz, partner assicurativo globale dei Movimenti Olimpico e Paralimpico internazionali in tutto il mondo, valorizza in Italia questa partnership con progetti di educazione sportiva rivolti ai dipendenti e alle loro famiglie. Come «Spazi aperti»: da più di vent’anni, la compagnia apre i propri uffici direzionali a Milano (la Torre Allianz a CityLife) e a Trieste (la sede di Largo Irneri) per una grande festa dedicata ai dipendenti con bimbi fino ai 13 anni d’età, con attività ludiche e di intrattenimento organizzate per l’occasione. La giornata di «Spazi aperti» si è tenuta venerdì 23 maggio a Milano con circa 1.000 partecipanti, tra dipendenti e familiari e due ospiti d’eccezione: Tina e Milo, le mascotte ufficiali dei Giochi di Milano Cortina. Oggi, 30 maggio, sarà la volta di Trieste.

L’AI sta trasformando il settore assicurativo, «ma la capacità di interazione dell’uomo resta cruciale per proteggere il risparmio, e la vita, delle famiglie». Lo ha detto Umberto Guidoni, co-direttore generale di Fondazione Ania all’incontro «Traiettorie. L’AI per le assicurazioni di domani», organizzato da Bip Consulting.
I tempi serrati delle grandi operazioni finanziarie in pieno svolgimento sul mercato spingono Generali a rivedere l’agenda. La sintesi è che prima bisogna valutare tutti gli aspetti dell’offerta pubblica di scambio lanciata da Mediobanca, poi si potrà eventualmente procedere con il piano di aggregazione con Natixis nell’asset management. Fino al caso teorico estremo: decidere di rinunciare al progetto con il gruppo francese che, d’altronde, non è mai stato inserito nel nuovo piano triennale del ceo Philippe Donnet. L’accordo con Natixis, che ha l’ambizione di creare il leader europeo nell’asset management per ricavi (4,1 miliardi) e con 1.900 miliardi, ha comunque tempi lunghi che spingono la firma definitiva all’inizio del prossimo anno. Quindi non c’è urgenza. C’è invece più fretta sul dossier Mediobanca-Banca Generali da realizzare utilizzando il 13,1% di Generali, custodito in Mediobanca, se l’assemblea di Piazzetta Cuccia darà il via libera all’Ops. Ora la priorità della compagnia è iniziare a dare qualche indicazione, magari già prima dell’appuntamento assembleare di Mediobanca. In primo luogo al mercato ma anche alla rete di consulenti di Banca Generali di cui il Leone oggi ha il 51% e che, se l’Ops andrà in porto, finirà sotto le insegne di Mediobanca.

Nonostante alcuni richiami al legislatore e la preoccupazione espressa per la contrazione del volume complessivo degli appalti, soprattutto di lavori (-38,9% nel 2024 rispetto al 2023), principalmente a causa dell’imminente scadenza del Pnrr, Busia non ha mancato di evidenziare alcuni aspetti positivi che hanno caratterizzato la recente evoluzione del settore. Sono stati evidenziati, fra gli altri, la ricettività dimostrata dalle amministrazioni pubbliche rispetto al ricorso alle tecniche digitali, l’obbligatorietà del ricorso alla modellistica digitale (in particolare: Bim) per gli appalti sopra i 2 milioni, i passi in avanti compiuti dal legislatore al fine di contrastare il fenomeno delle finte fidejussioni e l’indubbia centralità riconosciuta alla figura dei Collegi consultivi tecnici.