Mapfre Economics, il servizio di ricerca economica di Mapfre, ha pubblicato un aggiornamento del suo “Economic and Sector Outlook Report”.
Fino al primo trimestre dell’anno, lo scenario macroeconomico globale prevedeva una crescita moderata e un’inflazione in calo. Tuttavia, la svolta dei dazi negli Stati Uniti rende necessario riconsiderare uno scenario più avverso, con una maggiore resistenza al controllo dell’inflazione e una crescita più bassa, con un effetto particolare sull’economia statunitense.
Nel dettaglio, la crescita complessiva sarà del 2,7% nel 2025, 4 decimi di punto percentuale in meno rispetto alle previsioni iniziali. Nel 2026 sarà del 3%. Le previsioni di inflazione globale si attestano al 3,4% per quest’anno e al 3% per il prossimo.
Pertanto, lo scenario previsto da Mapfre Economics continua ad essere quello di una decelerazione globale, controllata dalle banche centrali. Tuttavia, l’emergere di nuovi rischi sulla scena internazionale induce a una maggiore cautela e a pensare a un possibile disaccoppiamento verso movimenti meno coordinati a livello globale.
Nell’Eurzona, la crescita del PIL sarebbe dello 0,8% quest’anno e dell’1,1% nel 2026, rispetto alle precedenti stime dell’1,1% e dell’1,4%, rispettivamente. L’inflazione dovrebbe attestarsi al 2,1% nel 2025 e all’1,8% nel 2026.
Il settore assicurativo, dal canto suo, è generalmente resiliente a livello globale, anche se deve affrontare una certa incertezza sulla crescita dei premi, in base al comportamento dei tassi di interesse e dell’inflazione.