Secondo una recente indagine della Lloyd’s Market Association (LMA), il pieno potenziale dell’intelligenza artificiale (AI) e dell’apprendimento automatico (machine learning – ML) nella gestione attuariale e del rischio rimane inutilizzato, con progressi significativi ancora necessari nella loro adozione e utilizzo.
L’indagine della LMA, condotta in collaborazione con Barnett Waddingham, ha rilevato che lo scetticismo nei confronti dell’AI e del ML persiste, guidato dalla preoccupazione per la regolamentazione.
“Molti intervistati hanno citato la difficoltà di convalidare i risultati e i problemi legati alla loro affidabilità e accuratezza. Oltre a queste preoccupazioni, molti intervistati hanno segnalato la mancanza di competenze ed esperienza in materia di IA e ML all’interno delle loro organizzazioni, ritenendo essenziale la necessità di formazione e di risorse aggiuntive”, ha dichiarato la LMA. Secondo l’indagine, la maggior parte degli intervistati apprezzerebbe maggiori indicazioni pratiche su come l’IA e il ML possano essere integrati in modo responsabile ed efficace nel loro lavoro professionale, senza impedire l’innovazione.
“La conformità alle normative è stata considerata un problema quando si utilizzano strumenti di IA di terze parti, il che ha frenato il ritmo di adozione”, ha aggiunto la LMA.
L’indagine ha rilevato che gli attuari sono più ottimisti nei confronti dell’IA e del ML, in quanto la natura quantitativa del loro lavoro rende più tangibili le opportunità e i vantaggi di questi strumenti. Al contrario, i professionisti del rischio hanno mostrato una maggiore esitazione nell’investire nell’IA e nel ML, citando la loro dipendenza da dati relativamente meno quantitativi.
La qualità dei dati rimane però una preoccupazione: i risultati dell’indagine della LMA hanno evidenziato che i modelli di IA sono affidabili solo quanto i dati su cui vengono addestrati. Altre considerazioni riguardano la necessità di un miglioramento continuo, nonché la trasparenza e l’interpretabilità.
A questo proposito, la LMA ha osservato: “Se le risorse umane possono essere addestrate a far fronte e ad adattarsi a questi dati vaghi e lacunosi, allora anche l’IA può farlo, col tempo, probabilmente in modo migliore e più rapido. I dati non saranno mai perfetti, quindi perché lasciare che questo sia un motivo per non cogliere l’opportunità?”
Sanjiv Sharma, Head of Actuarial and Exposure Management della Lloyd’s Market Association, ha commentato: “I risultati di questo sondaggio dimostrano che c’è ancora molta strada da fare per adottare e sfruttare appieno il potenziale degli strumenti di AI e ML. Attualmente l’attenzione è rivolta all’automazione e all’aumento dell’efficienza, ma incoraggerei le imprese del mercato a esplorare attivamente le opportunità in questo spazio. Le aziende che riusciranno a integrare l’IA e il ML nelle loro funzioni attuariali e di rischio, e non solo, potranno ottenere un vantaggio competitivo e prendere decisioni strategiche più informate. Si tratta di strumenti che possono guidare una vera e propria innovazione, se gli utenti sono in grado di bilanciare i potenziali benefici con la compliance e le considerazioni etiche che saranno fondamentali per far sì che i partecipanti ai Lloyd’s continuino a essere leader nell’assicurazione globale.”