Un cover holder dei Lloyd’s di Londra ha appena lanciato un prodotto assicurativo pensato per compensare gli errori degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale
“Allucinazioni”, risposte sbagliate o incomplete: la gamma di errori generati dall’intelligenza artificiale è ampia. Eppure, sottolinea la società canadese Armilla IA, fondata nel 2019, mentre “le aziende si stanno affrettando a implementare l’IA, i loro strumenti di gestione del rischio e assicurativi non hanno tenuto il passo”.
Che posto c’è per gli errori commessi da un’IA nelle polizze di responsabilità civile? Vista la crescente giurisprudenza in materia oltreoceano (i ricercatori della George Washington University hanno contato più di 150 cause legali legate all’IA negli Stati Uniti negli ultimi cinque anni), Armilla AI, un managing general agent (MGA) dedicato all’assicurazione dell’intelligenza artificiale, ha pensato a un’alternativa, secondo quanto riporta l’Argus.
L’assicurazione di responsabilità civile per l’intelligenza artificiale sviluppata da Armilla AI, che è entrata per la prima volta nei Lloyd’s attraverso il suo “Lab”, ha lo scopo di coprire i costi delle azioni legali intentate contro un’azienda nel caso in cui venga citata in giudizio da un cliente o da un’altra terza parte che abbia subito un danno a causa delle prestazioni inadeguate di uno strumento di intelligenza artificiale. Il riassicuratore Chaucer (China Re Group) sta già agendo come vettore di rischio per questa nuova offerta.
Armilla AI incorpora nel suo prodotto modelli di AI che sono considerati qualitativi e valutati in base a diverse normative, come la legge sulla AI per il continente europeo. Ciò significa che l’assicurazione di responsabilità civile AI scatta se le prestazioni di questi strumenti si riducono in modo significativo.