MERCATO

Autore: Fausto Panzeri
ASSINEWS 375 – Giugno 2025

Crescita significativa della raccolta premi. Soprattutto nel ramo vita. Anche i Danni registrano un buon incremento.
Nella distribuzione Vita la parte del leone viene recitata dagli sportelli bancari e postali

Per usare un linguaggio tipico dell’agricoltura, ci sentiamo di asserire che la “raccolta” per le compagnie di assicurazioni italiane, nel 2024, è stata cospicua e di buona qualità. Non ci
riferiamo, ovviamente, alla raccolta delle uve, ma a quella dei premi assicurativi, sia nei rami vita che nei rami danni. Una raccolta abbondante per quanto riguarda la quantità dal momento che i premi, confrontati con quelli del 2023, sono stati decisamente in crescita e di buona qualità, poiché i risultati tecnici, che saranno verificati nei prossimi giorni, paiono, dalle prime indicazioni emerse, decisamente positivi.

Rami vita

Nel 2024 il volume dei premi contabilizzati è ammontato a 110,5 miliardi, in aumento del 21,4% rispetto all’anno precedente. Ricordiamo che nel 2023 si era verificato, invece, una contrazione annua del 3,4%. L’83% di questi premi è stato determinato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere. Le riserve tecniche vita, comprensive anche delle riserve sinistri, alla fine del 2024 sono state pari a 861,5 miliardi, in aumento del 3% rispetto alla fine del 2023.

Una analisi, effettuata dall’ANIA, evidenzia che il 53% delle imprese, rappresentative del 62% del mercato in termini di premi, ha registrato nell’intero anno un flusso netto positivo e il 55% delle imprese ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (-0,39%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.

Passando ad una analisi dei premi totali, riferiti sia al canale distributivo che alla tipologia di prodotto, possiamo rilevare che nel 2024 la principale forma di intermediazione risulta essere, tuttora, il canale degli sportelli bancari e postali, con un ammontare pari a 62,3 miliardi, con un incremento del 19,2% rispetto al 2023. Questo importo rappresenta il 56% del totale dei premi vita. Esaminando nel dettaglio i rami nei quali il canale bancario e quello postale registra la maggiore incidenza, rileviamo che sono il ramo I (63%) e il ramo III (48%), oltre alla commercializzazione del 64% delle polizze multiramo. Volumi di business più contenuti per questo canale si riscontrano, invece, nel ramo VI (26%), dove è più alta la presenza della vendita diretta, con una quota di mercato pari al 47%. Il secondo canale di intermediazione risulta essere quello relativo ai consulenti finanziari abilitati, con una quota di mercato pari al 17% e un volume premi di 18,6 miliardi (+50,9% rispetto al 2023). Di questi 18,6 miliardi 11,2 miliardi sono relativi alle polizze unit-linked. Le polizze di ramo I rappresentano essenzialmente la restante quota di mercato del canale e costituiscono il 9% del volume dei premi afferenti a tale ramo.

Al terzo posto dei canali di intermediazione troviamo gli agenti di assicurazione, con una quota di mercato pari al 14%. La vendita diretta, invece, che si riferisce a quella effettuata dalle agenzie in economia e dai produttori di assicurazione, raggiunge l’11% di quota di mercato.

Del tutto marginale la presenza dei broker, che nel 2024 hanno realizzato una raccolta complessiva di 1,9 miliardi, con una quota di mercato del 2% circa. Ci pare indubitabile, a questo punto, che la raccolta premi complessiva sia determinata in larghissima prevalenza da operatori non tipicamente assicurativi, quali gli sportelli bancari e postali, e di consulenti finanziari che, complessivamente, raccolgono il 73% dei premi, mentre gli intermediari tradizionali (agenti e broker) raccolgono il 16% circa del valore complessivo.

Rami danni

Alla fine di dicembre 2024 i premi totali (imprese italiane e rappresentanze) del portafoglio diretto italiano nel settore danni erano pari a 48,4 miliardi, con un aumento del 7,9% rispetto all’anno precedente, anno in cui il settore registrava una crescita del 7,7%.

Questo aumento complessivo, registrato su base annua, deriva da un incremento del 10,5% del settore auto e, più specificamente, da un incremento dell’8,8% dei premi della sola R.C. auto e del 15,8% per quanto riguarda il ramo corpi veicoli terrestri, che ha realizzato un incremento particolarmente significativo. La crescita del ramo R.C. auto è coerente sia con l’aumento del numero dei veicoli assicurati che con la crescita del premio medio rilevato dall’IVASS. Tale aumento, sulla base dei dati disponibili a dicembre, è risultato pari, nell’anno 2024, al 6,9%. La crescita del premio medio del ramo R.C. auto è essenzialmente legata all’andamento del costo dei sinistri, che è risultato particolarmente significativo a partire dai primi mesi del 2022. Nel triennio 2022-2024, infatti, il costo dei pezzi di ricambio è aumentato del 14,2%, mentre i danni alle persone sono stati rivalutati di oltre il 16%. Nello stesso periodo, quindi, il premio medio R.C. auto è cresciuto di poco più dell’11%. Giova, tuttavia, ricordare che dal 2012 al 2024 si è registrata, comunque, una riduzione complessiva del premio medio di oltre il 25%.

Il ramo corpi veicoli terrestri ha raggiunto i 5.099 milioni di raccolta premi e ha evidenziato così un incremento del 15,8% rispetto all’anno precedente. Negli anni più recenti questi premi hanno subito un notevole incremento, determinato da una crescita delle tariffe della garanzia furto, poiché si è verificato un aumento deciso dei sinistri negli ultimi due anni. Al tempo stesso sono notevolmente aumentati i danni determinati da eventi naturali, dovuti a calamità che hanno prodotto un aumento deciso del costo della riassicurazione delle imprese. Va, inoltre, ricordato che nel 2024 le nuove immatricolazioni sono risultate in aumento del 2% circa.

Per quanto riguarda i rami danni diversi dal settore auto, si riscontra un incremento del 6,2% rispetto all’anno precedente, con un leggero calo rispetto all’incremento che si era registrato a fine 2023 sull’anno precedente (+7,4%).

Questo incremento è stato trainato dai principali rami assicurativi in termini di raccolta premi:

  • R.C. generale: 5,7 miliardi di premi, con una crescita del 3,6%;
  • Malattia: 4,7 miliardi di premi, con un aumento del 12,2;
  • Altri danni ai beni: 4,7 miliardi (+5%);
  • Infortuni: 4,2 miliardi (+2,8%);
  • Incendio: 3,9 miliardi (+11,3%).

Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei a fine dicembre 2024 hanno contabilizzato premi per 7,5 miliardi, con un aumento del 10,5% rispetto a quanto rilevato nel 2023. Sono cresciuti in modo pronunciato sia i premi R.C. auto (+30,4%) che i Corpi veicoli terrestri (+33,3%). I premi del comparto non auto sono, invece, aumentati del 3,7%.

Abbiamo evidenziato, in precedenza, che le prime rilevanze statistiche lasciano presagire risultati tecnici positivi e questa nostra ipotesi deriva da un primo esame dell’andamento nei sinistri della R.C. auto nel 2025. A fronte, infatti, di un incremento dei premi dell’8,7% rileviamo una frequenza sinistri sostanzialmente invariata, rispetto all’anno precedente, con un aumento del costo medio di liquidazione di poco inferiore al 5%.

Entrando nel dettaglio, segnaliamo che la frequenza dei sinistri accaduti nel 2024 (escludendo i sinistri che vengono denunciati tardivamente) si è attestata al 4,46%, con una riduzione dello 0,5% rispetto al 2023.

Se nel 2023 l’elevata inflazione e l’alto costo del carburante potrebbero aver limitato gli spostamenti in auto, nel 2024 il miglioramento, sia pure contenuto, delle condizioni macroeconomiche avrebbe favorito un incremento della circolazione dei veicoli, come, peraltro, parrebbe confermato dall’aumento dei consumi di carburante.

Tuttavia, alla diminuzione della sinistrosità del 2024 dovrebbe aver contributo l’introduzione in diverse città di limiti di velocità di 30 km/h in specifiche aree urbane note come “Zone 30”. Queste limitazioni erano state introdotte al fine di migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita. Solo per fare un esempio, l’ANIA rileva che nella città di Bologna, dove le limitazioni riguardano quasi il 70% del territorio urbano, la frequenza sinistri risulta in riduzione di quasi il 5%, con il dimezzamento di persone decedute e oltre il 10% di feriti in meno sulla strada rispetto al 2023.

A tal fine è importante ricordare che, dal 14 dicembre 2024, è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, il quale introduce sanzioni più severe per l’uso di telefoni cellulari, il consumo di alcol e sostanze stupefacenti durante la guida. Anche questo elemento potrebbe aver contribuito a una ulteriore riduzione del numero di incidenti, soprattutto nel periodo natalizio.

L’importo medio dei sinistri accaduti e liquidati nel 2024 è stato pari a 2.207 euro, con un aumento del 4,8% rispetto al 2023. Questo aumento, se riferito al triennio 2022-2024, è risultato pari al 13,6%. Le cause di questo aumento sono determinate dal costo della manodopera e dei pezzi di ricambio, che nel triennio sono cresciuti del 14,2%, e dall’adeguamento degli importi per il risarcimento dei danni biologici di lieve entità, che, nel triennio 2022-24, ha superato il 16%.

Per concludere ribadiamo che il 2024 dovrebbe rivelarsi un anno davvero positivo per il settore assicurativo italiano. Le prime indicazioni, come evidenziato nell’articolo, provengono da uno sviluppo importante nella raccolta premi, soprattutto nel ramo vita. Si ritiene altresì che, sul versante dei costi, non ci dovrebbero essere anomalie negative. Bisogna, infine, considerare che, soprattutto per il ramo vita, provengono, nel 2024, segnali positivi e incoraggianti dai mercati finanziari, nel loro complesso.     

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