Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

logoitalia oggi7

Nel reato di lesioni personali colpose riconducibili a responsabilità medica, la prescrizione inizia a decorrere dal momento dell’insorgenza della malattia “in fieri”, anche se non ancora stabilizzata in termini di irreversibilità o di impedimento permanente. (nella specie si trattava di prescrizioni di farmaci “off label”). In applicazione di tale principio la Corte di cassazione penale, con la sentenza numero 10658 del 14 marzo 2024 ha dichiarato inammissibile un ricorso condannando il ricorrente alle spese processuali.
E’ necessario adottare precise garanzie per il trattamento dei dati sulla salute a scopo di ricerca medica, biomedica e epidemiologica qualora non fosse possibile acquisire il consenso del paziente perché deceduto o non contattabile. E’ quanto ha deciso il Garante della Privacy con il provvedimento n. 298 del 9 maggio 2024 (si veda ItaliaOggi del 22 maggio 2024). Infatti a seguito della modifica dell’art.110 del Codice della privacy, l’Autorità ha chiarito che, nel caso in cui risulterà impossibile informare gli interessati o l’obbligo implicherà uno sforzo sproporzionato che potrebbe pregiudicare gravemente i risultati dello studio, chi effettuerà attività di ricerca medica non dovrà più sottoporre il progetto di ricerca e la relativa valutazione di impatto alla consultazione preventiva essendo sufficiente rispettare le specifiche garanzie di carattere etico previste dal Garante.
In capo al legale incombe in ogni caso la responsabilità disciplinare per il contenuto dei propri atti anche se redatti sulla base di una “supplica” del cliente. Lo afferma il Cnf con la sentenza n.4/2024. Il caso di specie trae origine da una contestazione disciplinare a carico di un legale basata sul contenuto di alcune affermazioni contenute in un atto da lui redatto. Il procedimento disciplinare si concludeva con l’applicazione della sanzione disciplinare della censura ed il legale ricorreva al Consiglio Nnazionale forense al fine di ottenerne l’annullamento.
Applicazione di una sanzione disciplinare all’avvocato solo nel caso in cui le dichiarazioni dell’esponente siano suffragate da elementi documentali e indizi sufficienti a potere ritenere responsabile il professionista. Lo afferma la sentenza n.36 emessa dal Consiglio nazionale forense il 26 febbraio 2024. Il caso di specie trae origine da un procedimento disciplinare che aveva portato all’emissione della sanzione della radiazione dall’albo di un avvocato a seguito dell’accertamento di una serie di fatti costituenti illeciti disciplinari.
Per un Garante della privacy (Belgio) il ruolo di Data protection officer (Dpo, responsabile della protezione dei dati) è incompatibile (perché in conflitto di interessi) con il ruolo di responsabile della compliance aziendale, ma per un altro Garante (quello dell’Islanda) ci possono essere casi in cui si può investire del ruolo di Dpo anche il responsabile della compliance.
Mutui e compravendite in picchiata nel 2023, ma con dati in risalita nei primi mesi del 2024. Lo scorso anno, come emerge dall’ultimo rapporto dati statistici notarili relativo alle compravendite di immobili, mutui, donazioni e alle operazioni societarie e dal rapporto immobiliare 2024 curato dall’Osservatorio del mercato immobiliare in collaborazione con l’Abi, sono stati registrati in assoluto numeri in netta flessione rispetto al 2022 sia per i trasferimenti di proprietà sia per il finanziamento degli acquisti degli immobili, con cifre addirittura inferiori anche rispetto agli anni precedenti agli eventi pandemici.
La cartella di pagamento contente le spese di giustizia dovute, insieme all’imposta di registro, su un provvedimento civile di condanna al risarcimento danni dovrà essere preceduta da apposito avviso bonario ex art. 211 del T.U. spese di giustizia, liquidando una pretesa stabilita pro quota per ciascun condannato ai sensi dell’art. 205 dpr n. 115/2002. È la precisazione fornita dalla Cgt di I grado di Milano con la sentenza n. 3004/2023 depositata il 30 agosto 2023, relativa a un giudizio in cui tre contribuenti erano stati raggiunti da cartelle in recupero di imposta di registro e contributi unificati sul provvedimento che li aveva condannati in sede civile al risarcimento danni derivanti dalla commissione di un reato per il quale era maturata però la prescrizione. La domanda di risarcimento danni, pur se opposta dalle parti in sede civile, veniva confermata, in favore della parte civile, finanche dalla Cassazione e l’Agenzia calcolava quindi il contributo unificato e l’imposta di registro in base al valore dell’importo del risarcimento liquidato dal giudice nella sentenza di condanna.
Per far pace col datore di lavoro è fondamentale il “dove”. Per evitare di vedersi annullare la conciliazione sindacale, infatti, occorre che il verbale sia stipulato in una sede sindacale. O almeno così la pensa parte della giurisprudenza. Perché invece c’è un orientamento secondo cui la sede sindacale ha solo natura funzionale. In particolare, un orientamento più recente attribuisce alla “sede sindacale” la natura di requisito per la validità della conciliazione: se manca, se cioè il verbale viene sottoscritto altrove e non presso una sede del sindacato, la conciliazione è annullabile (Cassazione ordinanza n. 10065 del 15 aprile 2024). Altra parte della giurisprudenza, invece, attribuisce alla sede sindacale solo natura funzionale a garantire ai lavoratori consapevolezza di ciò che stanno per fare (Cassazione ordinanza n. 1975 del 18 gennaio 2024). Per le aziende si apre un bivio, non privo di conseguenze pratiche. Ecco come valutare dove e come sottoscrivere l’accordo.

Repubblica_logo

Mani legate ai Comuni, più potere ai prefetti e norme più stringenti su limiti e segnali di avviso: il “nuovo corso” in tema di autovelox, cavallo di battaglia di Matteo Salvini, sta per diventare legge. Il decreto sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale domani e dovrebbe entrare subito in vigore. Lo ha chiarito lo stesso ministro dei Trasporti alla Camera, annunciando l’arrivo di «regole essenziali per garantire che gli autovelox siano utilizzati in sicurezza dove effettivamente serve» e «non come ulteriore tassa».

aflogo_mini

 

Ritardi nei pagamenti di somme pur già definite e dovute. Lamentele perché il venditore non ha spiegato bene i contenuti del prodotto, traendo in inganno i clienti che se ne accorgono soltanto alla fine. Sono questi i principali reclami degli assicurati nei confronti delle compagnie nel ramo Vita. Reclami che, per le imprese italiane, sono cresciuti dell’1,6% nel 2023, a quota 13.968, mentre per le imprese dell’area Ue sono scesi del 30,5% a 2.198.
Eventi estremi al Nord, siccità al Sud. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti. Ciò che fino a qualche decennio fa rappresentava l’eccezione, ormai è diventata la regola. Il conto, sotto il profilo economico e sociale, diventa sempre più salato. Nel settore agricolo si fa già la stima dei danni delle piogge torrenziali nelle regioni settentrionali e della mancanza di risorse idriche nel Meridione.
Così come la Psd2 ha stabilito le basi normative per lo sviluppo dell’open banking europeo, allo stesso modo la Fida dovrebbe spalancare le porte dell’open finance. La proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole comunitarie in materia di accesso ai dati finanziari dei clienti (Financial Data Access o Fida) ha ancora parecchia strada da fare prima di entrare in vigore ma, esattamente come la Psd2, ha l’obiettivo di dare una decisa spinta alla digitalizzazione del settore finanziario. L’aggiornamento della Payment Service Directive (Psd2), che è entrata in vigore nel settembre del 2019 e ha sostituto la Psd1, aveva già previsto la possibilità per le cosiddette terze parti di accedere ad alcuni dati dei conti correnti, ovviamente con il consenso del correntista, ma il suo ambito di applicazione è essenzialmente limitato al settore dei pagamenti. Il regolamento Fida mira invece a stabilire le regole di gioco per l’open finance, che è la naturale evoluzione dell’open banking, in quanto coinvolge ogni aspetto del business finanziario. Società terze rispetto agli istituti di credito presso cui il cittadino ha aperto un conto corrente potranno infatti accedere ai suoi dati per offrirgli finanziamenti e crediti ipotecari, prodotti di investimento, assicurazioni, soluzioni previdenziali e cripto-attività.
Accessibili da dispositivi mobili e dal cloud, possono rappresentare, se non correttamente protetti, un punto di ingresso per attacchi da parte di cyber criminali. Le falle nei sistemi non sicuri espongono Europa e Usa al crimine informatico In un anno più 12% di incidenti gravi nel mondo, l’11% è avvenuto in Italia
La fragilità nel tenere il passo con le sfide legate alla digital transformation. La tecnologia che risiede all’interno delle stampanti ha fatto passi da gigante: questi dispositivi possono infatti oggi memorizzare elevate quantità di dati e hanno acquisito funzionalità fortemente evolute rispetto a pochi anni fa. Caratteristiche che le hanno rese appetibili agli occhi dei cyber criminali: sempre più di frequente vengono utilizzate per diffondere malware e rubare così informazioni contenute al loro interno o violare altri sistemi aziendali. Le conseguenze per le imprese colpite sono diverse: perdite finanziarie, interruzione dell’attività dopo la violazione e, dunque, danni alla continuità aziendale. Acquaviva (Brother Italia): “Occorre sensibilizzare imprese e pubbliche amministrazioni sui rischi, spesso sottovalutati, legati ai dispositivi di acquisizione e stampa”

Quale volto del Paese vogliamo presentare, in Europa e nel mondo? Quello gravato dal debito che non frena la sua corsa? O quello di un Italia che ha risparmi e attività finanziarie straordinarie? Non vi è dubbio che i 5 mila 300 miliardi di attività finanziarie disponibili sono la vera risorsa naturale del Paese che, se utilizzata bene, può non solo rendere meno importante il volto del debito, ma anche creare le condizioni di uno sviluppo vero. Che il risparmio sia la risorsa naturale più preziosa lo hanno capito bene gli intermediari finanziari internazionali che hanno come obiettivo l’Italia, per costruire quote di mercato e per attrarre capitali nei propri sistemi economici. Non possiamo cadere anche noi nel paradosso dei Paesi in via di sviluppo, che hanno risorse naturali ingenti ma non la capacità di metterle a frutto per loro stessi. Occorre quindi una strategia ampia. Prima domanda: perché abbiamo bisogno di impiegare bene il nostro risparmio?
Doppio impegno del top management delle Generali dopo i conti del primo trimestre che hanno anche aperto una finestra sulla trasformazione in corso a Trieste. Il ceo Philippe Donnet ha incontrato gli investitori per illustrare la trimestrale — chiusa con un utile netto di 1,1 miliardi e un risultato operativo salito del 5,5% a 1,9 miliardi — e gli obiettivi del gruppo. Prospettive che hanno peraltro spinto analisti come Hsbc ad alzare da 24,5 a 27 euro il prezzo obiettivo del titolo che ha sfiorato i 25 euro una settimana fa, un livello che non si vedeva a Trieste dal 2008, prima della grande crisi. L’altro tavolo di lavoro che si aprirà a giugno tocca questioni più strategiche. Donnet avvierà infatti gli incontri con la prima linea di manager per mettere a punto le linee guida del piano strategico che sarà presentato al mercato il 30 gennaio, ma dovrà essere approvato in consiglio a dicembre. Il percorso è già tracciato. A inzio giugno il vertice del Leone incontrerà i 50 ceo che presidiano le unità di business nel mondo per la conclusione del piano attuale, ma soprattutto per mettere a terra i contenuti del nuovo. Poi il cantiere entrerà nel vivo.

Un tassello fondamentale della riforma degli appalti è costituito dalle modifiche apportate dalla legge 56/2024 all’articolo 29 del Dlgs 276/2003. Il committente, insieme ad appaltatore e subappaltatore, sarà solidalmente responsabile per la corresponsione dei trattamenti retributivi e contributivi non solo nei confronti dei lavoratori impiegati nell’appalto, ma anche in altri fenomeni di “esternalizzazione” (somministrazione e distacco) privi dei requisiti di legittimità. Non solo. L’ambito della responsabilità solidale del committente viene ampliato nel suo contenuto: la legge fissa oggi il diritto del personale impiegato nell’appalto e nel subappalto a un trattamento – non solo economico, ma anche normativo – «complessivamente non inferiore» a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, applicato «nel settore e per la zona strettamente connessi con l’attività oggetto dell’appalto e del subappalto».