Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
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Il trust è un particolare istituto giuridico in forza del quale un soggetto (il disponente) trasferisce la titolarità di beni e diritti in favore di un altro soggetto (il trustee), il quale sarà tenuto ad amministrarli secondo le disposizioni ritraibili dall’atto istitutivo del trust e, in ogni caso, nell’interesse di determinati soggetti (i beneficiari) o per realizzare un determinato scopo. Tra le differenti forme nelle quali un trust può essere istituito, peculiare è quella denominata come trust autodestinato. Trattasi, in termini molto semplici, di una tipologia di trust nel quale il disponente – oltre ad essere il soggetto che dà vita al trust, istituendolo – è anche colui nell’interesse del quale sono adempiute le obbligazioni e sono gestiti i beni e i diritti oggetto del fondo in trust; dunque, è un trust ove la figura del disponente e quella del beneficiario convergono nella medesima persona.
Wefox, che per entrare in Italia ha rilevato lo storico broker Mansutti, ha deciso di cambiare in corsa i piani uscendo dal mercato assicurativo diretto dedicato al retail, quello che richiede i maggiori investimenti, anche in termini pubblicitari. L’ultima iniezione di liquidità c’è stata poi a maggio dello scorso anno: una linea di credito di 55 milioni di dollari. Ora però ci sarebbe bisogno di altra liquidità per continuare a far crescere ancora il business di Wefox, altrimenti la cassa rischia di svuotarsi già in estate. Così le voci di possibili vendite di asset in queste settimane si sono fatte insistenti proprio mentre Mark Hartigan è diventato intanto il nuovo ceo della società al posto di Teicke. Qualche giorno fa il colosso riassicurativo Swiss Re ha annunciato di voler vendere IptiQ, la piattaforma tecnologica che in Italia distribuisce polizze auto (ma anche casa e famiglia) soprattutto tramite l’intermediario Prima.it. A buon fine fine è andato invece l’aumento dei capitale della insurtech tutta italiana Yolo, quotata all’Euronext Growth Milan che vuole crescere in Spagna. I capitali in gioco sono ovviamente diversi ma, qualche giorno fa Yolo, ha raccolto 7 milioni (lparte alta del range fissato tra 5 e 8 milioni) con adesioni delle principali assicurazioni e banche italiane.
«Le fusioni bancarie si fanno durante le crisi. Quando le cose vanno bene, chi ha asset cerca di tenerseli. In Europa c’è una frammentazione normativa e politica che non le favorisce. Le vedremo in futuro, quando per competere serviranno grandi risorse per gli investimenti in tecnologia necessari a sfidare le grandi banche americane. Banco Bpm è stato un ottimo investimento, siamo entrati al momento giusto, ma per crescere puntiamo sulle nostre linee di business». Giampiero Maioli è ad di Crédit Agricole in Italia dal 2010, un gruppo che oggi conta oltre 16.000 collaboratori, 6 milioni di clienti e quasi 5 miliardi di ricavi, 340 miliardi di raccolta complessiva e circa 100 miliardi di finanziamenti all’economia reale.
Non di sola previdenza complementare collettiva vive il sistema pensionistico italiano ed europeo. Rilevanza particolare ha infatti anche la previdenza integrativa su base individuale soprattutto per la vasta platea dei lavoratori autonomi ed i liberi professionisti. Come spiega Renato Antonini, amministratore delegato di Zurich Investments Life.
I regolatori internazionali stanno alzando sempre più l’attenzione sul settore finanziario non bancario, il cosiddetto shadow banking o Nbfi (Non-Bank Financial Intermediation), dopo aver aumentato i controlli soprattutto sugli istituti di credito negli anni successivi alla crisi finanziaria del 2008. Le autorità vogliono evitare che i rischi siano trasferiti dalle banche alle non-banche (una categoria eterogenea che include fondi di investimento, Etf, assicurazioni, fondi pensione e family office).
Nel dettaglio le masse di questi prodotti sono cresciute di circa 40 miliardi (da 1.149 a 1.188 miliardi) per l’effetto combinato di due spinte dal segno opposto: da una parte la raccolta, negativa per 4 miliardi, e dall’altro lato l’effetto mercato di oltre 42 miliardi euro. Tale effetto è stato spinto in particolare dalla buona performance dei prodotti azionari. Nonostante il rally più marcato nel trimestre sia stato quello delle borse, a livello di raccolta complessiva l’industria del risparmio gestito italiano ha visto (tra fondi e gestioni patrimoniali) deflussi per 6 miliardi, comunque meglio del rosso da 15 miliardi del quarto trimestre 2023.
L’ormai atteso taglio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, che dovrebbe provocare un abbassamento dei rendimenti dei titoli di Stato, riporta alta l’attenzione sulle soluzioni di risparmio gestito. Al di là dei fondi comuni, un ruolo sempre più importante lo ricoprono le gestioni patrimoniali il cui patrimonio in pancia alla reti di consulenti è arrivato a fine marzo a 84 miliardi di euro: un incremento di oltre 9 miliardi rispetto a marzo 2023 (dati Assoreti). La ragione del loro successo? Gli esperti individuano la capacità delle gestioni patrimoniali di proporsi come strategie di investimento per tutte le stagioni, pensate per navigare nelle varie fasi di mercato, dai più complessi momenti di volatilità ai periodi di rally in cui conta saper cogliere le opportunità.
Cnp Multiramo Double Opportunity è un prodotto di investimento assicurativo multiramo con componente unit linked e partecipazione agli utili, dove i premi vengono destinati ad una delle due Linee di investimento disponibili. Le opzioni d’investimento sono rappresentate dalla Linea portafoglio, che consente di scegliere tra 15 Combinazioni predefinite che investono nella gestione separata ed in uno di tre Portafogli composti da almeno 6 fondi, ove il limite di investimento nella gestione separata va da un minimo del 10% ad un massimo del 50%, e dalla Linea libera. Non è possibile investire in entrambe le
Linee, ma si può passare da una all’altra e modificare le opzioni di investimento al loro interno.

