Si aggrava il bilancio delle vittime delle forti piogge che hanno causato inondazioni in Brasile, nello Stato meridionale del Rio Grande do Sul. Al momento si contano 78 morti, ma le persone dichiarate disperse sono 105 e il bilancio potrebbe quindi peggiorare. Si è trattato del quarto disastro ambientale di questo tipo in un anno, dopo le inondazioni di luglio, settembre e novembre 2023.

“È uno scenario di guerra e richiederà misure postbelliche”, ha dichiarato il governatore dello stato Eduardo Leite. Intere città sono sommerse e migliaia di abitazioni sono completamente isolate dopo giorni di pioggia battente. A Porto Alegre, la capitale dello stato del Rio Grande do Sul, dei residenti sono saliti sui tetti nella speranza di essere salvati mentre altri in canoa o piccole imbarcazioni percorrevano strade diventate fiumi. Le inondazioni hanno distrutto strade e ponti in diverse città. Le piogge hanno provocato anche frane e il crollo parziale della diga di una piccola centrale idroelettrica. Domenica sera più di 400mila persone erano senza elettricità, mentre quasi un terzo della popolazione dello Stato era senza acqua, hanno detto le autorità.

Secondo il Servizio Geologico Brasiliano, le inondazioni in tutto lo Stato hanno superato quelle registrate durante lo storico diluvio del 1941. In alcune città, i livelli dell’acqua sono ai livelli più alti da quando sono iniziate le registrazioni quasi 150 anni fa.

Giovedì la diga di una centrale idroelettrica tra le città di Bento Goncalves e Cotipora è parzialmente crollata e intere città nella valle del fiume Taquari, come Lajeado ed Estrela, sono state completamente sommerse dall’acqua.

Il clima in tutto il Sud America è influenzato dal fenomeno climatico El Niño, un evento periodico e naturale che riscalda le acque superficiali nella regione del Pacifico equatoriale. In Brasile, El Niño ha storicamente causato siccità nel nord e piogge intense nel sud.

Quest’anno, gli impatti di El Niño sono stati particolarmente drammatici, con una siccità storica in Amazzonia. Karina Lima, scienziata 36enne e dottoranda in climatologia presso l’Università Federale del Rio Grande do Sul, ha dichiarato all’Associated Press che lo stato si trova in una regione con alcune caratteristiche che amplificano il potenziale distruttivo di El Niño: “I modelli previsionali indicano da tempo il progressivo aumento della media annuale di precipitazioni e l’intensificarsi di quelle estreme nel Rio Grande do Sul, il che significa precipitazioni più concentrate e violente”.