Il saldo vita tra entrate e uscite nel I trimestre è in calo di oltre 10 mld rispetto ai primi tre mesi del 2022: pesano sia il calo della raccolta che l’aumento dei riscatti

Nel I trimestre 2023 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia è stato negativo e pari a € -4,8 mld, in calo di oltre € 10 mld rispetto all’analogo trimestre del 2022.

Tale risultato – spiega l’ANIA nella sua statistica – è stato determinato dalla contrazione del volume premi (-3,8% rispetto al I trimestre 2022), dovuto esclusivamente alle polizze di ramo III, e dall’aumento dell’ammontare totale delle uscite (+48,7%), determinato principalmente dai maggiori importi riscattati afferenti a polizze di ramo I (iniziato dalla seconda metà del 2022).

Il flusso netto realizzato nel I trimestre 2023 ha infatti confermato la tendenza, registrata già a partire dal I trimestre 2022, a una progressiva contrazione della raccolta netta, fino a cambiare di segno nei primi tre mesi del 2023.

Nel dettaglio per ramo di attività, le polizze di ramo I hanno registrato nel I trimestre 2023 un flusso netto negativo per € 4,2 mld, in calo di € 5 mld rispetto al trimestre precedente, mentre quello contabilizzato dal ramo III è stato anch’esso negativo, ma più contenuto, e pari a € -0,7 mld, in contrazione di € 1,5 mld rispetto agli ultimi tre mesi del 2022.

Nel I trimestre premi a 25,2 mlnd (-3,8%)

Nel I trimestre 2023 il volume dei premi contabilizzati è ammontato a € 25,2 mld, in calo del 3,8% rispetto all’analogo periodo del 2022, quando la raccolta premi registrava a sua volta un decremento annuo del 9,2%.

L’85% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in calo del 3,7% rispetto al I trimestre 2022.

L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’82% da premi unici (in contrazione del 3,4% rispetto a tutto il I trimestre 2022) e per il restante 18% da premi periodici, di cui il 3% sono premi di prima annualità (-8,9%) e il 15% premi di annualità successive (-5,4%).

Analizzando invece l’andamento dei premi contabilizzati per singolo mese, stimati sulla base della rilevazione ANIA relativa ai flussi mensili vita, si osserva come la raccolta premi dei primi tre mesi del 2023 sia sempre inferiore rispetto agli analoghi mesi del biennio precedente; in particolare, nel mese di febbraio si registra un volume premi inferiore di quasi € 1 mld rispetto al corrispettivo mese del 2022 mentre nel mese di marzo si torna ai livelli del 2022.

In aumento del 48,7% le uscite, in particolare dovute ai riscatti

Nel I trimestre 2023 l’ammontare complessivo delle uscite è risultato pari a € 30,0 mld, con una variazione annuale in forte aumento (+48,7% rispetto al I trimestre 2022).

La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 72% dei pagamenti complessivi, circa 5 punti percentuali in più rispetto all’analogo periodo del 2022, con un ammontare eccezionalmente elevato per un singolo trimestre (€ 21,5 mld), in crescita del 59,4%.

Le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno registrato anch’esse una significativa crescita (+43,1% rispetto al I trimestre 2022), con un’incidenza sulle uscite totali che sale al 15%, a fronte di un ammontare pari a € 4,5 mld.

I sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita hanno registrato nel I trimestre 2023 importi ancora significativamente alti (€ 4,0 mld) rispetto al periodo pre-pandemia, pari al 13% delle uscite totali e in aumento del 12,9% rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente.

In merito ai riscatti, l’andamento si può meglio analizzare rapportando il loro importo mensile (sulla base dei dati stimati dalla rilevazione ANIA relativa ai flussi mensili vita) all’ammontare medio delle riserve matematiche – dal momento che quest’ultima voce di bilancio risulta negli anni meno volatile rispetto al volume dei premi. Questo indicatore mostra nel periodo analizzato un generale progressivo rialzo, passando da un valore medio pari a 0,47% nel 2020 a 0,52% nel 2021, fino a raggiungere lo 0,56% nel 2022. Tale andamento si riscontra anche nei primi tre mesi del 2023 quando il rapporto riscatti a riserve del totale Vita sale progressivamente a 0,70% nel mese di gennaio, 0,87% nel mese di febbraio, fino a raggiungere l’1,12% nel mese di marzo.

Riserve tecniche a 806,7 mld (+0,4%)

Le riserve tecniche vita, comprensive anche della riserva per somme da pagare, alla fine di marzo 2023 sono state pari a € 806,7 mld, in lieve aumento (+0,4%) rispetto alla fine del 2022 ma in calo dell’1,3% rispetto alla fine del I trimestre 2022, a causa della contrazione delle riserve sia delle polizze tradizionali sia di quelle unitlinked.

Tale risultato è stato anche alterato da un’operazione straordinaria da parte di una compagnia che nell’ultimo trimestre del 2022 ha ceduto una porzione del proprio portafoglio (principalmente di Ramo I) a una rappresentanza di imprese UE, facendo così defluire volumi di riserve matematiche dal perimetro di rilevazione di questa statistica (che ricordiamo essere alimentata dai dati delle sole imprese italiane ed extra-UE); a perimetro omogeneo, ossia escludendo la compagnia interessata, a fine marzo le riserve diminuirebbero dello 0,6% rispetto al I trimestre 2022. L’incidenza dei premi contabilizzati sulle riserve è risultata pari al 3,1%, in lieve diminuzione rispetto al 3,2% del I trimestre 2022. In particolare, il 70% delle riserve complessive deriva da impegni assunti nel ramo I mentre un quarto è afferente a polizze di ramo III.

Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine del I trimestre 2023, si osserva che poco più della metà dell’intero ammontare è detenuto dalle prime cinque compagnie e si arriva al 70% considerando le successive cinque. La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2022 è stata positiva per € 3,1 mld, nonostante il saldo tecnico del settore vita negativo per € 4,7 mld, grazie principalmente alla rivalutazione degli attivi sottostanti alle polizze unit-linked. Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che il 41% delle imprese, rappresentative del 44% del mercato in termini di premi contabilizzati 2022, ha registrato nel I trimestre 2023 un flusso netto positivo e che il 49% (per una quota premi pari al 57%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (-0,59%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.

Analisi per ramo

Nel I trimestre 2023 il ramo I ha registrato un flusso netto negativo per € 4,2 mld (cfr. Fig. 4), mentre era positivo e pari a € 2,5 mld nel I trimestre 2022. Tale risultato è stato calcolato a fronte di una raccolta premi in aumento del 13,7% rispetto alla fine del I trimestre 2022, pari a € 18,1 mld (di cui l’84% a premio unico) e di un ammontare del totale oneri in crescita del 66,4%, pari a € 22,3 mld, di cui il 70% (63% nel I trimestre 2022) costituito da riscatti e altri rimborsi (+82,6% rispetto al I trimestre 2022) in uno scenario economico/finanziari.

Relativamente al ramo III, nel I trimestre 2023 la raccolta netta è stata negativa e pari a € -0,7 mld, in calo rispetto ai primi tre mesi del 2022 quando il flusso era invece positivo e raggiungeva € 3,6 mld. Tale risultato è influenzato dalla contrazione della raccolta premi del 40,8%, per un importo pari a € 5,5 mld (di cui l’81% afferente a nuovi contratti), e da un incremento del totale degli oneri (+9,3% rispetto al I trimestre 2022), per un ammontare pari a € 6,2 mld, di cui il 77% costituito da riscatti e altri rimborsi (+11,8% rispetto al I trimestre 2022). L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 3,1% delle riserve.

Il ramo V, con un volume premi di € 0,4 mld (di cui l’88% a premi unici), ha registrato un aumento del 10,3% rispetto al I trimestre 2022, mentre l’ammontare totale delle uscite è risultato pari a € 1,0 mld (di cui il 79% dovuto a riscatti mentre il restante a scadenze/rendite maturate), in aumento del 49,8%. La raccolta netta è stata dunque negativa per € 0,7 mld, in ulteriore peggioramento rispetto ai € -0,4 mld registrati nel I trimestre 2022. L’85% del totale premi è afferente a nuovi contratti mentre l’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 5,0% delle riserve.o caratterizzato da una crescita significativa sia dell’inflazione sia dei tassi di interesse. L’incidenza dei premi di nuova produzione è pari all’87%. Gli oneri pagati hanno rappresentato nel ramo I il 4,0% delle riserve.

Analisi per tipologia di prodotto

Nel I trimestre 2023 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) registrato per i prodotti multiramo complessivi è stato pressappoco nullo, in netto calo rispetto ai € 9,1 mld raggiunti nei primi tre mesi del 2022 ma molto più contenuto rispetto al flusso negativo contabilizzato dal totale mercato vita (€ -4,8 mld) (cfr. Tab. 4). Il volume dei premi contabilizzati è stato pari a € 8,4 mld, il 41,3% in meno rispetto al I trimestre 2022 e con un’incidenza sul totale premi vita che continua progressivamente a scendere e si attesta ad appena il 33%. L’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a € 8,4 mld, il 28% del totale oneri vita e in aumento del 64,5% rispetto al I trimestre 2022. Le riserve tecniche dei prodotti multiramo a fine marzo sono state pari a € 239,2 mld (il 30% del totale riserve vita), in aumento del 3,1% rispetto al I trimestre 2022.

Le forme pensionistiche individuali e collettive hanno registrato da inizio anno una raccolta premi pari a € 2,7 mld (+38,2% rispetto al I trimestre 2022), mentre le uscite sono state pari a € 2,0 mld (+51,8%), generando un saldo tecnico positivo di € 0,8 mld. Le riserve tecniche sono ammontate a € 94,3 mld, il 12% delle riserve complessive dei rami vita, in aumento del 2,3% rispetto al I trimestre 2022.

Le forme di puro rischio hanno registrato nei primi tre mesi del nuovo anno un flusso netto positivo pari a € 0,6 mld (di cui il 58% afferente a polizze non abbinate a mutui o credito al consumo), a fronte di una raccolta premi pari a € 0,9 mld (+35,0%) e un totale oneri per un valore di € 0,2 mld (+12,6%). Le riserve tecniche sono ammontate a € 6,1 mld (+6,6% rispetto al I trimestre 2022) e rappresentano quasi l’1% delle riserve complessive dei rami vita.

Nel I trimestre 2023 i PIR (Piani Individuali di Risparmio) hanno registrato una raccolta premi di appena € 53 mln (il 77,6% in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente), mentre le uscite sono state pari a € 358 mln (più che quadruplicate); lo stock di riserve matematiche è stato pari a € 3,7 mld (lo 0,5% del totale riserve vita), in diminuzione del 13,4% rispetto al I trimestre 2022.