Il gruppo Generali ha chiuso il primo tremestre con premi lordi in crescita dell’1,3% a € 22.163 milioni, grazie alla robusta crescita del segmento Danni.

Il risultato operativo cresce a € 1.820 milioni (+22,1%), principalmente per il contributo del segmento Danni.

Per riflettere meglio le dinamiche di business sottostanti, come già annunciato a dicembre 2022, a partire dal primo trimestre 2023, il Gruppo introduce una nuova definizione di risultato netto normalizzato, che neutralizza i seguenti impatti: la volatilità derivante da utili o perdite su strumenti finanziari misurati a fair value a conto economico detenuti sui portafogli diversi da quelli a diretta partecipazione agli utili, l’effetto dell’iperinflazione ai sensi del principio IAS 29, l’ammortamento di attivi immateriali connessi a fusioni e acquisizioni e l’impatto di utili e perdite derivanti da acquisizioni e cessioni.

Il risultato netto normalizzato è in forte crescita a € 1.229 milioni (€ 821 milioni 1Q 2022), grazie principalmente al miglioramento del risultato operativo, che evidenzia il beneficio di fonti di utile diversificate, all’utile non ricorrente relativo alla cessione di un complesso immobiliare londinese (per € 193 milioni al netto delle imposte), all’impatto delle svalutazioni per € 96 milioni sui titoli a reddito fisso russi registrati a 1Q 2022.
Il risultato netto migliora a € 1.199 milioni (€ 481 milioni 1Q 2022).
Il patrimonio netto del Gruppo si è attesta a € 28,0 miliardi (+3,6% FY 2022), grazie al risultato netto di periodo.

Il Contractual Service Margin (CSM), che è la passività introdotta in bilancio dal principio IFRS 17 e che consiste nei profitti futuri attualizzati del portafoglio in essere, è pari a € 32,1 miliardi (€ 30,9 miliardi FY 2022).

Gli Assets Under Management complessivi del Gruppo aumentano a € 631,3 miliardi (+2,6% FY 2022), riflettendo l’effetto di mercato positivo sulle principali asset class.
Il Gruppo mantiene una posizione di capitale estremamente solida, con il Solvency Ratio a 227% (221% FY 2022). L’incremento di 6 p.p. riflette principalmente il forte contributo della generazione di capitale normalizzata che, assieme all’impatto positivo delle varianze di mercato (in particolare il restringimento degli spread sui titoli governativi, il recupero dei mercati azionari e la ridotta volatilità), ha più che compensato gli impatti derivanti dall’accantonamento del dividendo di periodo e dal buyback legato al piano di incentivazione di lungo termine del Gruppo.

Il Gruppo conferma tutti gli obiettivi del piano strategico ‘Lifetime Partner 24 e intende perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili e guidare l’innovazione per raggiungere un tasso di crescita annuo composto dell’utile per azione compreso tra il 6% e l’8% nel periodo 2021-2024, generare flussi di cassa netti a livello della Capogruppo superiori a € 8,5 miliardi nel periodo 2022-2024 e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare compreso tra € 5,2 e € 5,6 miliardi, con ratchet sul dividendo per azione.

Comparto Vita

I premi lordi del segmento Vita sono pari € 13.238 milioni (-3,7%). La variazione è attribuibile alla linea unit-linked (-17,4%), in particolare in Italia, Germania e Francia. La linea puro rischio e malattia registra una buona crescita (+6,4%), guidata in particolare dalla Francia e da International. Nelle linee risparmio (-1,2%) gli andamenti positivi in Germania e Asia sono più che compensati dalle dinamiche registrate in Italia e Francia.
La raccolta netta Vita è pari a € -190 milioni. Le linee unit-linked e puro rischio e malattia hanno registrato flussi positivi, con la linea puro rischio e malattia a € 1.333 milioni, guidata dall’Italia e da International, mentre la linea unit-linked (€ 1.449 milioni) si dimostra resiliente rispetto all’attuale contesto del mercato assicurativo.

La nuova produzione (espressa in termini di valore attuale dei premi futuri – PVNBP) ammonta a € 11.486 milioni (-15,6%), riflettendo il contesto economico e l’evoluzione dei tassi di interesse, che hanno impattato la nuova produzione in tutte le principali aree di operatività del Gruppo. Questo effetto è stato amplificato dal maggiore impatto dell’attualizzazione dei premi futuri. Tali andamenti sono visibili per le linee di business unit-linked e risparmio (-27,0% e -14,9% rispettivamente), con la linea protezione che si conferma molto resiliente (+1,0%).

La redditività della nuova produzione sui PVNBP (New Business Margin) si attesta a un eccellente 5,72%, crescendo di 0,32 p.p. rispetto al 1Q 2022. Tale risultato riflette un miglioramento importante della profittabilità della nuova produzione, grazie alla qualità del mix di prodotto e all’aumento dei tassi di interesse.
L’andamento dei volumi ha più che compensato la maggiore profittabilità, con un valore della nuova produzione (NBV) pari a € 657 milioni (-10,5%).

Il Contractual Service Margin Vita (CSM Vita) nel primo trimestre è aumentato a € 31.266 milioni (€ 30.052 milioni FY 2022). Questo risultato deriva dal contributo del New Business CSM Vita pari a € 824 milioni e riflette il rilascio del CSM Vita pari a € 743 milioni. Quest’ultimo rappresenta il principale contributo (approssimativamente 80%) al risultato operativo Vita, che ammonta a € 924 milioni (€ 915 milioni 1Q 2022).

Comparto Danni

I premi lordi del segmento Danni sono pari € 8.925 milioni (+10,1%), spinti dalla performance di entrambe le linee di business.
La linea non auto registra una forte crescita (+12,1%), con uno sviluppo diffuso in tutte le principali aree di operatività del Gruppo. La raccolta di Europ Assistance aumenta del 55,7%, grazie alla continua crescita della linea viaggi.

La linea auto cresce del 9,2%, grazie agli andamenti positivi in Italia, Francia, paesi CEE e Argentina. Escludendo il contributo dell’Argentina, paese impattato da un contesto di iperinflazione, i premi totali del segmento registrerebbero un aumento del 4,8%.

Il Combined Ratio è pari al 90,7% rispetto al 96,3% del primo trimestre 2022, grazie al miglioramento del loss ratio che scende al 60,6% (-7,2 p.p.), parzialmente compensato da un aumento dell’expense ratio al 30,1% (+1,6 p.p.). La dinamica positiva del loss ratio ha beneficiato di minori catastrofi naturali (0,1% in calo di 1,2 p.p. rispetto a 1Q 2022) e di un maggiore impatto dell’effetto dell’attualizzazione. L’impatto dei grandi sinistri man-made è aumentato di 0,7 p.p.. Il contributo positivo delle generazioni precedenti è stato del -2,0%, con un miglioramento di 1,9 p.p. rispetto al 1Q 2022, un trimestre che ha registrato un rafforzamento delle riserve per meglio fronteggiare lo scenario inflattivo.
Il combined ratio non attualizzato – che esclude l’impatto dell’attualizzazione dei sinistri – ha registrato un miglioramento a 93,8%, da 97,4% a 1Q 2022.

Il risultato operativo dei servizi assicurativi si è attestato a € 669 milioni (€ 233 milioni 1Q2022), beneficiando di € 223 milioni per effetto dell’attualizzazione rispetto a € 70 milioni a 1Q 2022, con un risultato operativo dei servizi assicurativi non attualizzato pari a € 446 milioni. Il risultato degli investimenti è pari a € 178 milioni (-29,2%), riflettendo spese finanziarie più alte dovute principalmente all’aumento dei tassi di interesse durante il 2022.