In Italia nei primi tre mesi dell’anno aumenta l’incidenza dei pagamenti in ritardo rispetto all’ultimo trimestre 2022 (+4,4%) 

Nonostante il contesto di forte incertezza economica, nel 2022 i pagamenti alla scadenza sono cresciuti nelle principali economie del mondo, in Italia, in particolare, sono avvenuti nel 40,9% dei casi, in miglioramento rispetto al 2021 (+6,9%), tuttavia il Paese rimane lontano dalle principali economie industrializzate europee, come Germania, UK, Francia e Spagna.

È quanto emerge dallo Studio Pagamenti 2023 di CRIBIS, società del Gruppo CRIF specializzata nella business information, che, come ogni anno ha analizzato anche per l’anno solare 2022 le abitudini di pagamento delle imprese in 38 Paesi del mondo che rappresentano circa il 90% del PIL mondiale e le principali economie con cui le imprese italiane hanno rapporti commerciali. 

Nel 2022 l’Italia è al 19° posto in Europa per i pagamenti puntuali (alla scadenza), mentre diminuiscono i pagamenti ai fornitori oltre 30 giorni (considerati ritardi gravi) scesi al 9,1%. 

Venendo ai primi tre mesi dell’anno, al 31 marzo il 40,8% delle realtà italiane analizzate registra trend di pagamenti puntuali, ma aumentano i ritardi gravi oltre 30 giorni che arrivano ad essere il 9,5% del totale. Dopo un periodo positivo, lo studio CRIBIS evidenza un’incidenza negativa con un +4,4% di pagamenti in ritardo rispetto all’ultimo trimestre 2022. 

Le micro imprese registrano la migliore performance nella classe di pagamento alla scadenza con una concentrazione del 42,5%, ma anche il più alto livello di ritardi gravi (10,3%). 

I settori 

Tra i settori analizzati, quello dei trasporti risulta il più in sofferenza con un incremento dei ritardi gravi al 54,8% rispetto al Q4 2021; in miglioramento GDO e Energy&Telco (rispettivamente -22,8% e -22,6% di ritardi gravi rispetto al 2019).

A registrare l’aumento più alto nei pagamenti oltre 30 giorni è il settore dei Trasporti, che manifesta la maggiore sofferenza a inizio 2023, con un peggioramento dei ritardi del +8,2% rispetto a fine 2022 e +54,8% rispetto al 2021. Tra i settori analizzati non sono riusciti a tornare ai livelli pre-pandemia anche le Industrie chimiche e le Industrie della ceramica, rispettivamente con +5% e +22% rispetto al 2019. 

Mentre a segnare performance positive i settori della Grande Distribuzione e Distribuzione Organizzata ed Energy&Telco, registrando un miglioramento rispettivamente del 22,8% e 22,6% nei ritardi gravi oltre i 30 giorni.

Le macro-aree geografiche 

Dall’analisi sulle macro-aree geografiche il Nord Est risulta l’area più affidabile con il 47,9% di pagamenti regolari, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento meno virtuoso con solo il 28%, in aumento rispetto all’ultimo trimestre 2022. 

Bene Lombardia, Emilia Romagna e il Veneto, le regioni con la maggiore quota di pagamenti regolari (51,2% la prima e 48,5% e 48%le altre), mentre la Sicilia e la Calabria occupano l’ultima posizione del ranking regionale del pagamento puntuale con una quota pari al 23,4% per la prima e 24,4% per la seconda. 

La Lombardia la regione più virtuosa in Italia con 4 province ai primi 4 posti del Ranking sui pagamenti, Sondrio registra performance migliori: con il 64,2% di pagamenti entro la scadenza e solo il 3,2% di pagamenti oltre i 30 giorni (-43,9% rispetto al 2020) nel Q1 2023. 

Trend negativi per Sicilia e Calabria: Trapani (21,8% pagamenti alla scadenza, 19,3% pagamenti oltre 30 giorni: +22,5% pagamenti puntuali e –25,7% ritardi gravi rispetto al 2020), Siracusa (22,6% pagamenti alla scadenza, 19,4% pagamenti oltre 30 giorni: +17,2% pagamenti puntuali e –17,1% ritardi gravi rispetto al 2020) e Reggio Calabria (23,4% pagamenti alla scadenza, 20% pagamenti oltre 30 giorni: +24% pagamenti puntuali e –20,9% ritardi gravi rispetto al 2020) agli ultimi posti. 

Rispetto al 2020, oltre Sondrio, la crescita migliore è registrata in Aosta (-46,7% pagamenti con ritardi gravi) Belluno (-42,3% pagamenti con ritardi gravi), Firenze (-42,3% pagamenti con ritardi gravi), Grosseto (-36,5% pagamenti con ritardi gravi) Mantova (-36,5% pagamenti con ritardi gravi), Prato (-36,5% pagamenti con ritardi gravi), Siena (-37,5% pagamenti con ritardi gravi).

Aumentano i pagamenti puntuali rispetti al 2020 anche ad Avellino (+30,6%), Enna (+35,%), Firenze (35,5%), Napoli (+30,7%) e Oristano (+32,1%).