Gli agenti di assicurazione chiedono alle compagnie di disporre agli assicurati colpiti dall’alluvione in Emilia anticipi sui futuri risarcimenti, anche quando non previsto dai contratti, e loro stessi si impegnano ad accelerare il più possibile le perizie e l’iter delle pratiche per il pagamento dei sinistri.

Lo ha sottolineato in un comunicato Anapa Rete ImpresAgenzia.

Non è la prima volta che il nostro Paese viene colpito da una grave catastrofe naturale e nuovamente si sperimenta, in aggiunta alle conseguenze sempre più gravi del cambiamento climatico, la grave sottoassicurazione che caratterizza il mercato italiano, sia per quanto riguarda le abitazioni private, che le imprese.

Ma la situazione potrebbe diventare difficile anche per la minoranza di cittadini prudenti provvista di assicurazione. Le conseguenze dei cambiamenti climatici, esacerbate da sinistri come quelli cui stiamo assistendo, hanno l’effetto inevitabile di aumentare le tariffe assicurative. Aumentano franchigie e diminuiscono i massimali dei risarcimenti. Nei prossimi anni, in mancanza di scelte chiare di policy, le aree più a rischio del paese potrebbero divenire progressivamente inassicurabili.

L’Italia è l’unico paese industrializzato privo di un meccanismo regolamentato per la gestione delle catastrofi naturali, tanto che Eiopa  pone l’Italia in cima alla lista assieme alla Grecia dei paesi del continente con il maggiore protection gap.

Altrove esistono schemi di protezione obbligatori o semi obbligatori in cui la copertura è automaticamente allargata a tutte le polizze fabbricati – commenta il presidente nazionale di Anapa, Vincenzo Cirasola – Se fossero istituiti simili schemi il costo delle polizze sarebbe contenuto potendo sfruttare i vantaggi della mutualità assicurativa. Ma soprattutto le sempre più esigue risorse dello stato, invece di provvedere tardi e male – ciò che avviene oggi – al sollievo dei danni subiti dai cittadini, potrebbero essere indirizzate alle opere infrastrutturali indispensabili per contenere i danni delle future catastrofi: migliori argini per i fiumi, messa in sicurezza di porti e rete stradale, normative urbanistiche adeguate per impedire che le case vengano costruire in aree ad elevato pericolo sismico o di alluvione. Se vi fosse questa rete di protezione pubblica anche i costi delle polizze terrebbero conto di un minore rischio potenziale. E tutti se ne avvantaggerebbero”.