di Marco Capponi
Utile netto a 112,7 milioni di euro e redditività in robusto incremento annuo per Bper, che è riuscita a chiudere un trimestre solido nonostante lo sfidante complesso macroeconomico che ha caratterizzato l’inizio del 2022. Guardando al profitto, la banca guidata dall’ad Piero Luigi Montani ha messo a segno nei tre mesi un utile pre-tasse di 158,3 milioni, in rialzo su base annua del 50%. In crescita del 54% anche il risultato della gestione operativa, che è arrivato a 325,3 milioni, e i proventi operativi, aumentati del 16,6% a quota 883,7 milioni. A supportarli c’è stato in particolare l’aumento delle commissioni (+37,3% a 450,6 milioni), «sostenute dalle positive dinamiche commerciali», ha precisato l’istituto emiliano in una nota.

La banca ha inoltre consolidato il miglioramento già raggiunto a fine 2021 sul fronte della qualità del credito: l’npe ratio è rimasto invariato al 4,9% a livello lordo e al 2% netto. La copertura npe è risultata pari al 60,6% (60,4% a fine 2021). Nessun impatto diretto invece dalla Russia: la banca ha comunicato che l’esposizione creditizia verso controparti nel Paese è marginale, e che non c’è alcuna esposizione diretta nel portafoglio titoli del gruppo. Alla luce di questi risultati, il Cet1 ratio fully phased proforma è risultato del 13,6%, meglio del 13,5% di fine 2021. Dal lato raccolta, infine, la banca ha avuto un apporto da quella diretta di quasi 100 miliardi (+5,2% annuo), mentre quella indiretta è stata di 161,3 miliardi, di cui 81,2 riferiti a risparmio gestito e bancassurance Vita.

«L’attuale contesto di mercato», ha evidenziato Montani, «ci pone davanti a nuove sfide, che sapremo affrontare grazie ai progressi compiuti sul fronte dei ricavi, alla solida posizione patrimoniale e di liquidità e ai significativi miglioramenti raggiunti nell’ambito della qualità del credito». (riproduzione riservata)
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