di Luca Gualtieri
Nel primo trimestre di quest’anno il numero di chiusure d’impresa è rimasto lontano ai livelli pre-Covid. Secondo i dati dell’Osservatorio Cerved i fallimenti, con 2.000 procedure, si sono ridotti su base annua del 21,6% (-29,8% rispetto al primo trimestre del 2019), le procedure non fallimentari del -53,5%, mentre per le liquidazioni si osserva un calo più contenuto del -2,6% (-20,3%). L’andamento delle chiusure d’impresa del resto non si è mai stabilizzato in seguito alla diffusione della pandemia. Al netto dei rimbalzi del secondo e terzo trimestre 2021, dovuti al confronto con la fase più acuta del lockdown, i tassi di variazione di tutte le chiusure sono sempre stati in terreno negativo allontanandosi dai livelli pre-Covid.

I fallimenti calano in modo più consistente nell’industria (-27%) e nei servizi (- 22,4%), mentre la riduzione è meno netta nelle costruzioni (-15,4%). Le liquidazioni volontarie diminuiscono in misura maggiore nelle costruzioni (-11,8%) e nei servizi (-8,3%) e in maniera più contenuta nell’industria (-1,5%). A livello più disaggregato l’abbigliamento è l’unico settore che fa registrare una crescita dei fallimenti rispetto ai livelli pre-Covid (+21,4%). Sul fronte delle liquidazioni i settori che evidenziano incrementi più consistenti sono pasticceria (79,1%), organizzazione di fiere e convegni (20,2%), strutture alberghiere (13,6%).

Venendo ai fallimenti, nei primi tre mesi del 2022 si è registrata una contrazione per tutte le forme giuridiche, con il calo maggiore per le società di capitali (-23,3%). Le società di persone, con 179 procedure aperte nel primo trimestre, fanno registrare una riduzione su base annua del -7,7%, mentre le ditte individuali si attestano sul -19,5% con 186 fallimenti. Rispetto ai primi tre mesi del 2019, i dati risultano sempre in calo, con un divario meno pronunciato per le ditte individuali (-17,3%) e maggiore per le società di capitali (-31,7%) e per le società di persone (-36,7%).

Nel primo trimestre si registrano cali su base annua dei fallimenti in tutti i macrosettori, con 214 procedure aperte nell’industria (-27%), 1.185 nei servizi (-22,4%) e 384 nelle costruzioni (-15,4%). In tutti i macrosettori i dati risultano inferiori a quelli del primo trimestre 2019, con un divario più marcato del -42,6% nell’industria e più contenuto nelle costruzioni (-28,5%) e nei servizi (-27,6%). Solo il settore dell’abbigliamento registra un aumento dei fallimenti del 21,4%. Nel primo trimestre solo nel Chemical, Medical & Pharma si registra una crescita su base annua (20%), anche se poca significativa. Tutti i mercati restano sotto i livelli pre-Covid.
Fonte: logo_mf