Nel I trimestre il saldo vita tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) è stato pari a € 6,0 mld, in calo del 15,9% rispetto al I trimestre 2021

Nei primi tre mesi dell’anno il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto svolto da imprese italiane ed extra-UE) è stato pari a € 6,0 mld, in calo del 15,9% rispetto al I trimestre 2021 ma in aumento del 3,0% rispetto all’analogo trimestre del 2020, quest’ultimo influenzato dalle prime restrizioni adottate nel mese di marzo per l’emergenza sanitaria.

Tale risultato – spiega l’ANIA in nella statistica – è stato determinato dalla contrazione del volume premi (-9,2% rispetto al I trimestre 2021), dovuto alle polizze sia di ramo I sia di ramo III, a fronte di un ammontare totale delle uscite anch’esso in calo (-7,0%), determinato dai minori importi per scadenze/rendite maturate e sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita che hanno compensato pienamente l’aumento dei riscatti.

Il flusso netto realizzato nel I trimestre dell’anno è inferiore a tutti quelli contabilizzati nel 2021 nonché agli ultimi due trimestri del 2020, quando si iniziavano a vedere i primi segni di ripresa economica. Nel dettaglio, le polizze di ramo I hanno registrato nei primi tre mesi dell’anno la performance più contenuta dal III trimestre 2018, inferiore di oltre un miliardo rispetto a quella realizzata dal ramo III.

I premi vita contabilizzati nel I trimestre

Nel I trimestre dell’anno il volume dei premi contabilizzati è stato pari a € 26,2 mld, in calo del 9,2% rispetto all’analogo trimestre del 2021, quando la raccolta premi registrava invece un incremento annuo del 10,0%. L’85% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in calo dell’11,1% rispetto al I trimestre 2021 (percentuali ricavate utilizzando i dati della rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione vita).

L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’82% da premi unici (in contrazione dell’11,0% rispetto al I trimestre 2021) e per il restante 18% da premi periodici, di cui il 3% sono premi di prima annualità (-3,0%) e il 15% premi di annualità successive (+0,6%). Valutando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – la variazione del volume premi passerebbe da -9,2% a -3,7%.

Le uscite

Nel I trimestre dell’anno l’ammontare complessivo delle uscite è risultato pari a € 20,2 mld, in calo del 7,0% rispetto ai primi tre mesi del 2021 ma superiore a quello registrato nei trimestri successivi dello stesso anno. La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 67% dei pagamenti complessivi, circa 10 punti percentuali in più rispetto al I trimestre 2021, a fronte dell’ammontare più alto mai registrato nel singolo trimestre (€ 13,5 mld, +8,8% rispetto al I trimestre 2021).

I sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita hanno registrato nello stesso periodo dell’anno importi ancora significativamente alti (€ 3,5 mld) rispetto alla media dei trimestri pre-Covid, pari al 17% delle uscite totali, ma in diminuzione del 7,6% rispetto al I trimestre 2021.

Le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno registrato ancora una forte contrazione (-42,2%) rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente, con un’incidenza sulle uscite totali che scende al 16% (25% nel I trimestre 2021), la più bassa mai rilevata, a fronte di un ammontare che si arresta a € 3,2 mld.

Le riserve tecniche

Le riserve tecniche vita, comprensive anche della riserva per somme da pagare, alla fine del I trimestre dell’anno sono state pari a € 817,5 mld, in aumento del 4,1% rispetto ai primi tre mesi del 2021 ma in lieve calo (-0,5%) rispetto alla fine del 2021 a causa della contrazione delle riserve di ramo III.

L’incidenza dei premi contabilizzati sulle riserve è risultata pari al 3,2%, in diminuzione rispetto al 3,7% del I trimestre dell’anno precedente. In particolare, quasi il 70% delle riserve complessive deriva da impegni assunti nel ramo I mentre un quarto è afferente a polizze di ramo III. Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine di marzo dell’anno corrente, si osserva che la metà dell’intero ammontare è detenuto dalle prime cinque compagnie e si arriva al 70% considerando le successive cinque.

La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2021 è stata negativa per € 4,3 mld, ossia oltre € 10 mld in meno rispetto al saldo tecnico del settore vita, dovuto unicamente alla svalutazione delle attività sottostanti alle polizze unit-linked. Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che il 73% delle imprese, rappresentative del 73% del mercato in termini di premi contabilizzati 2021, ha registrato nel I trimestre del 2022 un flusso netto positivo e che il 51% (per una quota premi pari al 55%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (0,74%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.

Analisi di dettaglio per ramo

Nel I trimestre dell’anno il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 2,5 mld, il risultato trimestrale più basso dal I trimestre 2013 (ad eccezione del II trimestre 2018) e, nel dettaglio, in calo del 19,1% rispetto ai primi tre mesi del 2021, quando si osservava invece un incremento annuo del 13,3%. Tale risultato è stato determinato da una raccolta premi in diminuzione del 9,5% rispetto al I trimestre 2021, pari a € 15,9 mld (di cui l’81% a premio unico), a fronte di un ammontare del totale oneri in calo del 7,5% (-46,1% le scadenze e rendite maturate) e pari a € 13,4 mld, di cui il 63% (50% nel I trimestre 2021) costituito da riscatti e altri rimborsi (+16,7%). L’incidenza dei premi di nuova produzione è pari all’85%. Gli oneri pagati hanno rappresentato nel ramo I il 2,4% delle riserve.

Relativamente al ramo III, la raccolta netta nei primi tre mesi dell’anno è stata pari a € 3,6 mld, in diminuzione del 13,2% rispetto al I trimestre 2021, ma in aumento del 16,7% rispetto al I trimestre 2020. Tale risultato è stato determinato dalla contrazione della raccolta premi del 9,6%, per un importo pari a € 9,3 mld (di cui l’87% afferente a nuovi contratti), e da un calo più contenuto del totale degli oneri (-7,2% rispetto al I trimestre 2021), per un ammontare pari a € 5,7 mld, di cui il 75% costituito da riscatti e altri rimborsi (-4,9%) e il 17% da sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana (-2,1%). L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 2,8% delle riserve.

Il ramo V, con un volume premi di € 342 mln (di cui l’80% a premi unici), ha registrato una contrazione del 7,8% rispetto al I trimestre 2021, mentre l’ammontare totale delle uscite è risultato pari a € 697 mln (di cui il 56% dovuto a riscatti mentre il restante a scadenze/rendite maturate), in diminuzione dell’11,4%. La raccolta netta è stata dunque negativa per € 355 mln, seppur in miglioramento rispetto ai € -416 mln contabilizzati nell’analogo periodo dell’anno precedente. L’84% del totale premi è afferente a nuovi contratti mentre l’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 3,0% delle riserve.

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