Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

I primi cinque settori principali sono servizi, commercio all’ingrosso, edilizia, produzione e agricoltura. Commercio all’ingrosso, manifatturiero e agricoltura rappresentano insieme più di un terzo di tutte le imprese nazionali. La Russia ha invece più di 3,5 milioni di imprese attive. I primi cinque settori principali rappresentano quasi l’80% di tutte le imprese attive in Russia, e includono servizi, commercio all’ingrosso, finanza, assicurazioni e immobili, costruzioni e commercio al dettaglio. La maggior parte di queste attività si interromperebbe se altri Paesi decidessero di smettere di condurre affari con le entità russe o di affrontare minacce alla sicurezza informatica.
Le politiche monetarie espansive degli ultimi anni hanno contribuito ad aumentare in modo significativo l’interesse nei confronti degli investimenti alternativi. Anche se non mancano segnali di un possibi­le ridimensionamento di tali policy, è presumibile che l’impatto sulle decisioni di allocare quote di patrimonio in asset alternativi possa non risentirne vista la natura di lungo periodo di tali investimenti. In aggiunta a ciò, va considerato il contributo in termini di riduzione del rischio inflazione che può arrivare dall’investimento in talune classi illiquide come gli immobili o le infrastrutture.
Un attacco arrivato dalla Russia nella notte di giovedì 19 maggio, con il collettivo Killnet, che, come confermato dalla Polizia Postale, ha rivendicato l’azione che ha preso di mira il sito del Consiglio Superiore della Magistratura, dell’Agenzia delle Dogane, passando per alcuni ministeri: Esteri, Istruzione e Beni Culturali. Una mossa annunciata, visto che gli stessi hacker russi, via Telegram, avevano dato istruzioni «per liquidare la struttura informativa italiana», chiedendo un attacco per 48 ore anche se, curiosa gentilezza, stando attenti a non colpire il sistema sanitario.
Nei prossimi mesi Axa potrebbe confermare il suo ruolo di trait d’union tra la finanza francese e quella italiana. Un ruolo che la compagnia parigina riveste dai tempi di Claude Bébéar, il manager che in vent’anni seppe trasformare un gruppo provinciale nel rivale di Allianz e Generali e che nel 2007, pochi mesi prima di lasciare il vertice, benedisse l’alleanza commerciale con il Montepaschi.
La Delfin di Leonardo Del Vecchio non potrà spingersi oltre il 19,9% nel capitale di Mediobanca, a meno di non dotarsi di licenza bancaria, operazione certo non semplice anche per l’uomo più ricco d’Italia. Il responso informale di Francoforte riportato mercoledì 18 maggio da MF-Milano Finanza segna una svolta significativa nello scontro di potere che va avanti da oltre due anni sull’asse Milano-Trieste e che il verdetto inequivocabile dell’assemblea Generali dello scorso 29 aprile non è bastato a fermare.
Il conto alla rovescia per usufruire del Superbonus 110%, salvo una difficile proroga nella prossima legge di Bilancio, è iniziato. Sono 19 i mesi che i condomìni hanno a disposizione per fare uso della misura integrale e solo sette, ancora di meno, quelli che spettano alle abitazioni unifamiliari.
A questo punto il vero problema è: come si esce dall’impasse in cui si trova il Superbonus 110%? Quali i passi da compiere per salvarlo? E soprattutto, cosa serve davvero perché sia la svolta definitiva ovvero per evitare che a ogni modifica per risolvere un problema segua una voragine di effetti collaterali?
La polizza di Hdi non prevede opzioni contrattuali e si lega esclusivamente alla gestione separata Fondo Futuro

È contrario alle finalità di semplificazione cui assolve la normativa tecnica, pretendere un ulteriore controllo da parte dell’acquirente su un materiale già certificato e conforme alla disciplina di settore UNI EN 643 da parte del produttore-venditore. Questa l’affermazione, non banale, contenuta nella sentenza del Tar Brescia n. 471 del 12 maggio scorso. Da dove nasce il principio affermato dal magistrato amministrativo? Dall’impugnazione da parte del ricorrente di una prescrizione le impone opportune procedure di controllo delle materie prime in entrata in ordine al fatto che presentino le caratteristiche per essere qualificate come «End of Waste».
Tutela no limits per il consumatore: va protetto anche oltre il giudicato. Il giudice deve poter valutare per la prima volta in sede di esecuzione se sono abusive le clausole del contratto, benché il debitore non abbia proposto opposizione contro il decreto ingiuntivo, che dunque è divenuto definitivo. E ciò perché al contraente debole va garantita una «tutela effettiva», mentre risulta euro-incompatibile la normativa italiana laddove preclude al giudice dell’esecuzione di pronunciarsi perché l’ingiunzione è passata in giudicato. Lo stabilisce la Grande sezione della Corte di giustizia europea con la sentenza depositata il 17 maggio nelle cause riunite C-693/19 e C-831/19.
Entro il 30 settembre 2022, i consorzi di difesa che hanno sottoscritto polizze collettive a favore degli agricoltori aderenti per la copertura dei rischi sulle strutture aziendali, sullo smaltimento delle carcasse degli animali e sulle polizze sperimentali possono presentare domanda ad Agea per ottenere l’erogazione a titolo di acconto delle anticipazioni sostenute a nome degli associati. Lo prevede il decreto 7 marzo 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 116 del 19 maggio che utilizza a tal fine risorse finanziarie per oltre 57 mln di euro messe a disposizione dal bilancio dello Stato, per sostenere le assicurazioni agevolate che sono tuttora a carico del fondo di solidarietà nazionale.

 

Le sanzioni privacy sono un ginepraio. Per tentare di trovare il bandolo della matassa il Comitato Europeo per la protezione dei dati personali (Edpb), ha diffuso in consultazione pubblica le Linee guida n. 4 del 12/5/2022 sulle sanzioni del Gdpr (regolamento Ue 2016/679). Sono, però, Linee Guida che costringono i garanti della privacy a districarsi in una babele di calcoli.

corsera

  • Ministeri e aeroporti. Nuovi attacchi degli hacker
Il grido di battaglia è «fuoco contro tutti». Anche se l’azione degli hacker filorussi di Killnet e Legion sembra essere per ora più dimostrativa, in attesa — è quello che teme anche il sottosegretario con delega alla Sicurezza nazionale, Franco Gabrielli — di un blitz più pesante. Dalla tarda serata di giovedì a ieri pomeriggio, sono stati attaccati una cinquantina di obiettivi istituzionali e di altro genere in Italia, ma i siti che hanno veramente subìto ripercussioni, con blocchi e rallentamenti, sono stati solo quelli dei ministeri degli Esteri, Beni culturali, Istruzione, insieme con l’homepage del Csm. Tutti attacchi con sistema ddos e saturazione delle reti Internet. Solo disagi, nessun danno. Nel pomeriggio di ieri poi nuovo assalto agli aeroporti di Linate e Malpensa, Bergamo, Genova e Rimini, nonché al ministero della Difesa. Stesse modalità, ma nella rivendicazione, gli hacker hanno spiegato che si è trattato di una ritorsione per aver incolpato Killnet invece di Legion. In mattinata avevano sottolineato che gli attacchi servono a «liquidare la struttura informativa italiana».

  • Il peso dei costi sulla unit linked Bcc Vita Autore Sinergia 2.0
  • Agenti. Anapa chiede ad Ania di proseguire nelle trattative senza Sna
  • Polizze & Pmi. Vittoria entra nel capitale del Gruppo Nsa
Va in questo senso la partnership tra Vittoria assicurazioni e Nsa. Secondo quanto Plus24 è in grado di anticipare, la compagnia della famiglia Acutis è entrata, tramite un aumento del capitale dedicato, nel Gruppo Nsa, più precisamente in Nsa Sa (Soluzioni Assicurative) un broker che fa riferimento al gruppo attivo nella mediazione creditizia specializzata nell’erogazione di finanziamenti alle imprese tramite il Fondo di Garanzia. Nsa, con sede a Brescia, opera nel brokeraggio finanziario e assicurativo ed è stata anche inserita tra le eccellenze europee nella classifica realizzata nel 2017 dal «Financial Times». Il gruppo è operativo da oltre 20 anni con circa 53mila operazioni di finanziamento a medio lungo termine erogate a quasi 40mila clienti.
  • Assicurazioni In Italia persi 8,6 miliardi di dollari di premi
  • Fondi sanitari. Intesa Sanpaolo Rbm ribacchettata dall’Antitrust
Dopo la sanzione di 5 milioni di euro per il gruppo assicurativo e un milione di euro nei confronti di Previmedical (il network ancora in mano al Gruppo RBHold che gestisce le pratiche dei fondi sanitari), comminata lo scorso luglio per pratica commerciale scorretta, l’Antitrust apre un nuovo procedimento e per lo stesso motivo. «Nonostante la volontà dichiarata da Intesa Sanpaolo Rbm e Previmedical di adottare iniziative volte a superare i residui profili di criticità oggetto di censura –, scrive l’autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm), nel testo del provvedimento numero 30134 pubblicato sul bollettino del 16 maggio –, le pratiche scorrette sarebbero continuate se non aumentate. Dagli elementi raccolti in atti, scrive l’Agcm nel nuovo provvedimento, emerge la sostanziale reiterazione, da parte dei professionisti, della pratica scorretta accertata nel citato provvedimento del 13 luglio 2021. Le denunce pervenute successivamente alla chiusura del procedimento PS11828, infatti, dimostrano difficolta? di accedere ai servizi prestati dai professionisti, respingimenti di richieste con motivazioni pretestuose o non coerenti con la documentazione fornita dagli assicurati (si veda altro articolo in pagina), reiterate e non giustificate richieste di integrazione documentale, difficolta? di contattare l’assistenza clienti e la scarsa efficacia della stessa.
  • Osservatorio Pir La raccolta scende ma rimane positiva