ASSICURAZIONE DANNI

Autore: Michele Borsoi

ASSINEWS 342 – giugno 2022

Premessa

Nell’annoso e controverso dibattito attorno alla validità temporale della copertura delle polizze di responsabilità civile che adottano la forma claims made, c’è un particolare riferimento alle “circostanze note”. In quest’articolo approfondiremo alcuni aspetti riguardanti proprio la denuncia delle circostanze note e gli effetti della “Deeming Clause”.

La storia

Aver adottato nei contratti di assicurazione di diritto italiano una condizione di origine anglosassone, come la clausola claims made, è dovuto alla necessità di fronteggiare, per determinati rischi, il problema della lunga latenza.

La lunga latenza corrisponde alla previsione di un arco di tempo che si interpone tra un fatto che ha determinato un danno e il momento in cui questo danno si è manifestato.

Solo in seguito alla manifestazione del danno, il danneggiato avanza la richiesta di risarcimento verso il presunto responsabile.

Si assiste in questi casi ad un disallineamento temporale che obbligherebbe l’assicuratore, che deve tutelare il responsabile, a garantire le proprie prestazioni anche a distanza di un lungo periodo di tempo, la cosiddetta lunga latenza.

Il regime claims made

L’adozione della forma claims made permette di ridurre drasticamente questo problema, prevedendo che gli obblighi dell’assicuratore si limitino alle richieste di risarcimento pervenute soltanto durante il tempo dell’assicurazione.

Questa formula presenta, però, anche un ulteriore importante aspetto, che riguarda la copertura anche dei fatti avvenuti prima del tempo dell’assicurazione, ma la cui manifestazione al danneggiato e successiva richiesta di risarcimento avvenga nel tempo di validità della polizza.

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