Anfia e Unrae sottolineano come ci siano diverse tecnologie, ad esempio l’idrogeno, potenzialmente in grado di raggiungere risultati straordinari

Secondo Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) puntare esclusivamente sull’elettrico per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione della mobilità “è un errore”. Le due associazioni evidenziano tecnologie come l’idrogeno che in un prossimo futuro potrebbero raggiungere risultati straordinari, oltre all’attuale problema di reperimento delle materie prime necessarie ai veicoli elettrici.

Fabrizia Vigo, responsabile relazioni istituzionali di Anfia ha spiegato all’agenzia Agi che “oggi abbiamo una transizione molto spinta sull’elettrificazione dei veicoli, ma il sistema delle infrastrutture elettriche, come le colonnine di ricarica, non è abbastanza sviluppato. Condividiamo l’obiettivo della decarbonizzazione, ma può essere raggiunto con diverse tecnologie. Non possiamo puntare su un’unica tecnologia. Non è possibile avere camion elettrici per il lungo raggio, si deve poter contare sui bio-carburanti e a lungo andare sull’idrogeno”.

Il presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, Paolo Starace, ha aggiunto che per accelerare la transizione “green” è necessario che il governo metta in campo incentivi adeguati: “Abbiamo delle soluzioni green, ma c’è carenza di investimenti sulle infrastrutture e di incentivi seri per l’acquisto di veicoli meno inquinanti. Paesi come Germania e Olanda hanno contributi che coprono l’80% dei costi, in Italia siamo sotto il 10% e in più mancano infrastrutture come le colonnine di ricarica”.

L’età media del parco circolante del trasporto merci rimane molto alta, 14 anni. Siamo i penultimi in Europa, dopo la Grecia, con il 54% dei veicoli che sono da euro 0 a euro 4.

Per quanto riguarda la transizione energetica, Starace ha spiegato all’Agi che “tutti i costruttori già oggi dispongono di veicoli completamente elettrici per il trasporto merci. Ma in questo momento l’offerta è limitata ai veicoli idonei, come ad esempio quelli per la raccolta dei rifiuti o altri che non hanno bisogno di una eccessiva autonomia. Ci sono una serie di campi dove l’elettrico può trovare una buona applicazione. Tuttavia in questo momento la messa a terra è complicata, non tanto per l’autonomia, ma per la carenza di infrastrutture (assenza o limitazione delle colonnine di ricarica) e per i costi di un veicolo elettrico. Andando oltre l’elettrico, le prospettive future interessanti sono i bio-carburanti, assieme a soluzioni di carattere ibrido. Tra qualche anno, poi, i veicoli a idrogeno che a lungo termine sono la soluzione migliore. Nel medio-breve termine sicuramente l’elettrico farà la parte del leone”.