Cresce la fiducia di consumatori e imprese. Secondo le rilevazioni di Istat, nel mese di maggio l’indice del clima di fiducia dei consumatori sale da 100,0 a 102,7, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese segna un miglioramento superiore ai due punti, passando da 108,4 a 110,9.

L’Istat informa che proprio a partire da maggio, è stata modificata la metodologia di calcolo dell’indice del clima di fiducia delle imprese. La fiducia delle imprese recupera in prossimità del livello dello scorso febbraio, grazie al miglioramento dei servizi di mercato e del commercio al dettaglio. La fiducia dei consumatori registra un’evoluzione positiva dopo quattro mesi consecutivi di calo, con un diffuso miglioramento di tutte le componenti a eccezione delle attese sulla situazione economica generale e dei giudizi sulla possibilità di risparmiare in futuro.

In particolare, tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in aumento. Il clima economico e quello corrente registrano gli incrementi più marcati passando, rispettivamente, da 97,3 a 103,6 e da 100,8 a 104,6; il clima personale cresce da 100,9 a 102,4 e il clima futuro passa da 98,9 a 99,8.

Con riferimento alle imprese, nell’industria l’indice di fiducia mostra una diminuzione (nella manifattura cala da 109,9 a 109,3 e nelle costruzioni scende da 160,6 a 158,7), mentre nei servizi aumenta decisamente (nei servizi di mercato l’indice aumenta da 97,2 a 103,6 e nel commercio al dettaglio cresce da 103,6 a 105,5).

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura peggiorano i giudizi sugli ordini, mentre le attese sulla produzione sono in lieve aumento; le scorte sono giudicate in accumulo rispetto al mese scorso. Nel comparto delle costruzioni tutte le componenti registrano un’evoluzione negativa. Con riferimento ai servizi di mercato, i giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari migliorano decisamente, ma si registra una diminuzione delle attese sugli ordini. Infine, nel commercio al dettaglio la dinamica positiva dei giudizi sulle vendite e sulle scorte di magazzino si contrappone ad un lieve peggioramento delle aspettative sul volume delle vendite future.