RISARCIMENTO DANNI

Autore: Bianca Pascotto

ASSINEWS 342 – giugno 2022 

La conferma della Cassazione del principio sul cumulo tra il risarcimento del danno non patrimoniale e le prestazioni previdenziali erogate dall’INPS

Tolgo o lascio? È questa la domanda che il salumiere di fiducia ci rivolge quando il peso sulla bilancia sfora la quantità del companatico da noi richiesta.

A questa domanda declinata nell’ambito del risarcimento del danno ed in particolare nel diritto di cumulare più poste risarcitorie, la risposta normativa e giurisprudenziale non è sempre stata né chiara, né univoca ma non possiamo non precisare che detta materia è permeata da così molteplici concetti, fattispecie e norme che la reductio ad unum è operazione quasi impossibile.

Per certo oggi il panorama giurisprudenziale ha assai fortemente dipanato le nebbie che avvolgevano il calcolo del danno differenziale, sia per quanto concerne il danno da circolazione stradale che per quanto attiene al danno iatrogeno ed in merito alla dibattuta questione del principio del cumulo degli indennizzi – il cosiddetto compensatio lucri cum damno – pare essere giunti ad una uniformità di vedute, soprattutto in seguito alle pronunce delle Sezioni Unite del 2018 a cui la maggior parte delle sentenze di merito ha dato continuità.

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