Nel I trimestre 2022 i premi danni totali (imprese italiane e rappresentanze) erano pari a 10,0 mld, in aumento del 5,1% rispetto alla fine del I trimestre del 2021, quando il settore registrava una crescita dell’1,3% su un I trimestre 2020  negativamente influenzato dal lockdown.

Con la quinta variazione infrannuale positiva consecutiva la raccolta premi danni supera per la prima volta i 10 miliardi alla fine dei primi tre mesi dell’anno.

L’aumento del totale dei premi danni – secondo quanto riporta l’ANIA – è ascrivibile, in particolare, alla ripresa del settore Non-Auto (+9,7%, variazione più alta mai registrata); ancora in diminuzione invece di circa l’1% i premi del settore Auto. Nel dettaglio, il ramo R.C. Auto ha registrato ancora una riduzione dei premi del 2,7% mentre i premi del ramo corpi veicoli terrestri si sono incrementati di oltre il 4%.

Relativamente alla totalità delle imprese italiane, rappresentanze di imprese UE ed extra UE, i premi rilevati alla fine del I trimestre 2022 sono stati pari a 10.046 mln, in aumento del 5,1% rispetto alla fine del I trimestre del 2021 quando i premi contabilizzati erano stati pari a 9.562 mln e si incrementavano dell’1,3% dopo la forte riduzione registrata nel corso del 2020a seguito degli effetti negativi causati dal lockdown imposto per arginare il diffondersi della pandemia.

L’aumento su base annua registrato per il totale premi danni nei primi tre mesi del 2022 (rispetto allo stesso periodo del 2021) è la conseguenza di:
• una diminuzione dell’1,1% nel settore Auto che fa seguito al calo dell’1,4 che si registrava alla fine del I trimestre 2021;
• una crescita sostenuta negli altri rami danni, i cui premi hanno segnato una variazione di quasi il +10%, valore più alto di sempre, superiore di ben 6 p.p. rispetto ai primi 3 mesi del 2021 quando il comparto cresceva del 3,5%.

premi danni

Il ramo auto

Più specificatamente, nel comparto Auto alla fine del mese di marzo si è rilevata un’ulteriore diminuzione dei premi nel ramo R.C. Auto (-2,7%) mentre si è confermato l’andamento positivo (+4,2%) del ramo Corpi veicoli terrestri.

La contrazione del ramo R.C. Auto è l’effetto combinato di un ulteriore e progressivo calo dei premi medi che in base alle stime associative diminuiscono nel primo trimestre del 4% e di un aumento del parco di veicoli assicurati di quasi l’1%.

Il ramo Corpi veicoli terrestri (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), con 944 milioni di raccolta premi a fine marzo 2022, è cresciuto del 4,2% rispetto all’anno precedente, registrando quindi un rallentamento rispetto a quanto rilevato sempre su base annua a fine dicembre 2021 (+7,6%) ma anche rispetto alla crescita (+6,9%) che si registrava nei primi tre mesi del 2021. La commercializzazione di queste coperture assicurative è, infatti, fortemente correlata con la vendita di nuovi veicoli che, secondo i dati ACI, dopo essersi incrementata alla fine di giugno 2021 di oltre il 50% su base annua, ha subito una decelerazione costante e pari a circa il 20% a partire dal terzo trimestre 2021. È lecito aspettarsi che grazie agli incentivi sull’acquisto di nuove vetture appena stanziati dal governo, anche la vendita di queste coperture assicurative subirà un’accelerazione.

I premi danni non auto

Gli altri rami danni sono stati positivamente influenzati dal recupero del ciclo economico generale. La crescita complessiva di questo comparto è stata di circa il 10%, mai così alta. Hanno contribuito alla ripresa tutti i principali rami assicurativi: i rami Infortuni e Malattia, con un volume premi ciascuno di 998 mln, sono cresciuti rispettivamente del 5,3% e del 9,5%, il ramo Incendio con 687 mln del 5,9%, il ramo Altri danni ai beni con 865 mln del 5,0% e infine il ramo R.C. generale con una crescita del 14,9% e un volume (il più elevato tra gli altri rami danni) di 1.308 mln.

Anche se con un peso contenuto sul totale del business danni non auto, si evidenzia la crescita dei rami credito (+26%) e cauzione (+9,3%) i cui premi sono commisurati al fatturato delle aziende e alla fase ciclica economica.

La raccolta delle rappresentanze

Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei nei primi tre mesi del 2022 hanno contabilizzato premi per 1,5 miliardi, in aumento del 13,3% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2021. Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 15,2%, in aumento rispetto ai trimestri precedenti quando la stessa quota era mediamente del 12%; in particolare, nel settore Auto il peso è stato del 6,9% mentre negli altri rami danni ha superato il 20%. Per alcuni rami tale quota è stata superiore al 40%: Merci trasportate (43,1%), R.C. veicoli marittimi (63,1%) e Credito, per il quale l’incidenza di tali imprese arriva a oltre l’85%. Resta invece particolarmente ridotta e inferiore al 10% nei rami Corpi veicoli ferroviari dove è assente, nel Malattia (5,3%), nella R.C. Auto (6,5%) e nei Corpi veicoli terrestri (8,2%). La raccolta del settore Auto è risultata in aumento del 5,3% (circa il 17% a fine 2021). Sono cresciuti sia i premi della R.C. Auto (+5,6%) in controtendenza con le imprese nazionali sia quelli del ramo Corpi veicoli terrestri che si sono incrementati del 4,5%. I premi del comparto non auto sono aumentati di oltre il 15%. In particolare, il ramo R.C. Generale, la cui raccolta da parte di imprese rappresentanze costituisce più o meno un terzo del totale (441 milioni), ha registrato alla fine del primo trimestre 2022 un aumento di oltre il 17%. Tra i rami più rappresentativi che contabilizzano oltre 100 milioni si è registrato l’aumento del ramo Infortuni (146 mln, +5,4%) e del ramo Credito (171 mln, +23,5%).

La distribuzione

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di market share si conferma essere il canale agenziale (72,0%), in linea rispetto a quanto rilevato alla fine del I trimestre del 2021 (71,7%). In particolare, i rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (94,4%), R.C. Auto (84,7%), Altri danni ai beni (80,8%), R.C. Generale (79,0%), Cauzione (76,6%), Tutela legale (76,1%), e Assistenza (75,6%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (12,5%), Corpi veicoli marittimi (16,0%) e R.C. Aeromobili (16,4%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 81,1%, 80,6%, 79,6%.

I broker si confermano il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari a 9,4%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il ramo Merci trasportate (48,0%), Corpi veicoli ferroviari (31,9%), Credito (29,0%), Cauzione (20,8%).

Ania evidenzia, comunque, che la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2020, in 24,8 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche per il secondo trimestre 2021, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 47,2% mentre quella dei broker salirebbe a 34,2%.

Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 9,0% (8,0% alla fine di marzo 2021), continuano a rappresentare un canale di distribuzione in crescita; sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi del ramo Perdite pecuniarie (43,2%) e Infortuni (19,4%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (16,0%), Incendio (14,5%) e Tutela legale (12,1%).

La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e Internet) a fine marzo 2022 registra un’incidenza del 9,2%(in calo rispetto al 10,2% di fine marzo 2021). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, pesano per il 5,3% (5,8% un anno prima), mentre per il 3,1% il canale internet (3,2% nello stesso periodo del 2021); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta stabile e pari all’1,3%; in particolare nel settore Auto tale quota è pari al 2,7% mentre più bassa e pari allo 0,2% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono l’Assistenza (2,1%), la Tutela legale (1,5%), gli Infortuni (0,5%) e le Perdite pecuniarie (0,2%).